DIMENTICARE LA SVEZIA – L’ITALIA CHIAMATA AL RISCATTO MONDIALE DOPO LA MANCATA QUALIFICAZIONE DEL 2018. STASERA CONTRO L’IRLANDA DEL NORD PRIMA TAPPA VERSO QATAR 2022. SETTE DEI SOPRAVVISSUTI DEL MALEDETTO SPAREGGIO MONDIALE SARANNO IN CAMPO, CHIELLINI: “QUEL RICORDO FA ANCORA FA MALE, SIAMO RIMASTI SCOTTATI” - MANCINI NON SI FIDA: “L’IRLANDA DEL NORD E’ LA PIU’ FORTE DI QUELLE CHE DOBBIAMO AFFRONTARE” - IN ATTACCO IMMOBILE PREFERITO A BELOTTI

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Alessandro Bocci per il "Corriere della Sera"

 

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Centoventisette giorni dopo la Bosnia, l' ultima partita della Nazionale, Roberto Mancini confida di ritrovare la stessa magia che ha permesso all' Italia di scalare la montagnola della Nations League e qualificarsi per la fase finale in programma a ottobre.

 

L' Italia ha una doppia missione: ridare fiducia al nostro calcio dopo le delusioni europee rimediate dalle squadre di club e cominciare con il piede giusto l' avventura verso il Mondiale del Qatar nel 2022. La prima vera occasione per esorcizzare il momento più buio del nostro calcio, un altro Mondiale, quello del 2018, da cui siamo rimasti fuori dopo un doppio drammatico spareggio con la Svezia.

 

È vero che con Mancio la Nazionale di strada ne ha fatta parecchia, collezionando record, ritrovando il gioco e riconquistando l' amore della gente. Ma il riscatto vero e proprio comincia stasera.

 

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«Perché un Mondiale è sempre un Mondiale», profetizza il capitano Chiellini. Giorgio quando l' azzurro dell' Italia diventò nero c' era, come altri dieci di questo gruppo nuovo, compreso De Rossi che adesso sta nello staff di Mancini, dall' altra parte della barricata.

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E sette dei sopravvissuti saranno in campo al Tardini: Donnarumma e Florenzi, Bonucci e Verratti, Immobile, Insigne e lo stesso Chiellini, che garantisce: «Quel ricordo fa ancora fa male, siamo rimasti scottati. Chi c' era non ha dimenticato e chi non c' era ha visto tutto alla tv». Stasera comincia una sorta di percorso di espiazione, nel tentativo di riscattare l' onta. «Bisogna vincere con l' Irlanda e anche con Bulgaria e Lituania», la sfida del capitano.

 

È lo stesso pensiero che anima Mancini, un po' preoccupato perché non è mai facile riattaccare la spina dopo una lunga pausa e perché «l' Irlanda del Nord è la più forte delle tre che dobbiamo affrontare. È solida fisicamente e lesta nel contropiede.

 

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Non gioca come quasi tutte le squadre anglosassoni». In realtà anche i nipotini di George Best, come Bulgaria e Lituania, non dovrebbero farci paura visto che in Nations League sono retrocessi nella Lega C e con il nuovo allenatore, Ian Baraclough, 50 anni, patito del rock e dell' Italia, hanno rimediato tre pareggi e cinque sconfitte nelle prime otto gare.

 

Ma evocano sinistri ricordi perché l' altro nostro scivolone nella storia dei Mondiali risale al '58 e a lasciarci a casa furono proprio gli irlandesi. A distanza di oltre mezzo secolo sarebbe ridicolo parlare di vendetta, ma il campanello d' allarme deve servire a mantenere alta la soglia dell' attenzione. «Il gruppo è serio» garantisce Chiellini che ha mandato un messaggio affettuoso al vecchio c.t. Cesare Prandelli.

 

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Mancini non si fida dei rivali e farà giocare buona parte della squadra titolare. Locatelli guiderà il centrocampo assistito da Verratti, mentre in attacco Immobile dovrebbe essere preferito a Belotti, candidato a una maglia da titolare in Bulgaria. Nel tridente d' attacco la sorpresa è Berardi al posto di Chiesa. Il dubbio è il nome del terzo centrocampista anche se alla fine dovrebbe giocare l' intoccabile Barella, che però ha riabbracciato i suoi compagni soltanto ieri. Altrimenti è pronto Lorenzo Pellegrini. Chiellini sorride: «Ma il bello della nuova Italia è che siamo interscambiabili e capaci di andare oltre le assenze».

 

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