ECLISSE DI SUN (YANG) - IL NUOTATORE CINESE SQUALIFICATO 8 ANNI PER DOPING – IN UN CONTROLLO DEL SETTEMBRE 2018 UNA PROVETTA FU DISTRUTTA A MARTELLATE DALLA SUA GUARDIA DEL CORPO. IL CAMPIONE PIU’ MEDAGLIATO DI CINA ERA STATO ACCUSATO APERTAMENTE DAI SUOI COLLGHI: LE PROTESTE DI MACK HORTON E DI LE CLOS CHE RECLAMA L’ORO DI RIO2016 NEI 200 SL

-

Condividi questo articolo


DA www.stampa.it

 

sun yang sun yang

Si scopre, senza troppe sorprese, che Sun Yang non aveva scuse per frantumare la provetta con il suo test antidoping. Il tribunale dello sport gli ha dato 8 anni di squalifica, la massima punizione, escluso il bando a vita, per chi bara ed è pure recidivo. Il nuotatore ha spiegato in un'udienza a porte aperte, durata 8 ore, di essersi sentito minacciato perché il controllore della Wada non aveva le credenziali necessarie.

 

Il verdetto del Tas dice il contrario: “La procedura è stata verificata e ritenuta corretta e, soprattutto, un conto è denunciare sospetti e lasciare il campione intatto, un altro è renderlo inservibile”. Quello che avevano pensato tutti, tranne la Fina, la federazione internazionale del nuoto che ha sempre ammesso Sun a ogni competizione nonostante le frequenti anomalie. Fino a creare il caos.

 

Sun, il gigante cinese dello stile libero, si era preso tre mesi per un infrazione considerata minore nel giugno 2014 e anche allora il test, positivo a una sostanza da poco inserita nella lista della Wada, era saltato fuori mesi dopo, postumo, a sospensione effettuata in un periodo dell’anno senza gare. Bizzarro.

sun yang sun yang

 

Da allora la preparazione di Sun è diventata un mistero e lui ha iniziato a comportarsi in modo strano. Nel 2015 è sparito dai blocchi un minuto prima del confronto per i 1500 metri: Paltrinieri diventa campione del mondo per la prima volta e il rivale non si presenta. Le ricostruzioni sono caotiche, Sun litiga con i colleghi prima di un via che per lui non arriva mai, tira pugni agli armadietti, lascia la piscina. Intemperanze che si ripeteranno.

 

sun yang sun yang

Da lì in poi ogni gara è un problema. Sun, primo oro olimpico della Cina, a Londra 2012, provoca contestazioni. Mack Horton, l’Australiano delle lunghe distanze in piscina, lo accusa apertamente in un crescendo di recriminazioni che diventano ingestibili agli ultimi Mondiali dove Sun vince altri due titoli (200 sl e 400 sl), ennesime medaglie di una carriera d grande successo che ora andrà definitivamente rivista. Horton si rifiuta di salire sul podio dei 400 stile libero mentre l’italiano Detti, bronzo, va per la sua strada e, come è legittimo, prova a godersi il momento nella baraonda e non pensare al resto.

 

sun yang sun yang

È dopo questa protesta, seguita da una identica dello scozzese Scott Duncan, che il Cio decide di ribadire e ridefinire le regole delle premiazioni a Cinque cerchi. Vietata ogni forma di rifiuto al protocollo perché chi c’è ha il diritto di esserci e le carte in regola. A quanto pare non è così. Sun Yang, come minimo, non doveva nuotare agli ultimi Mondiali. La sua carriera, da 3 ori ai Giochi, 12 ai Mondiali e infiniti punti di domanda, in pratica finisce qui, il cinese ha 28 anni e a Tokyo non potrà difendere il titolo dei 200 stile libero, oro di Rio 2016 che il sudafricano Chad Le Clos, ufficialmente argento, già reclama.

OLIMPIADI RIO SUN YANG OLIMPIADI RIO SUN YANG sun yang -025 sun yang -025 sun yang es sun yang es

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…