GIGI & GIGIO, DESTINI INCROCIATI – I GIOCHI DI MERCATO DI JUVE E MILAN: BUFFON VUOLE PIÙ SPAZIO E ASPETTA UNA CHIAMATA DA AGNELLI CHE CORTEGGIA DONNARUMMA – NELLA TRATTATIVA DEL PORTIERONE PER IL RINNOVO CON IL MILAN UN PESO DECISIVO AVRA’ LA CHAMPIONS (SE I ROSSONERI NON SI QUALIFICANO, GIGIO VOLA ALTROVE). UNA CHIAVE PER IL CLUB ROSSONERO POTREBBE ESSERE L'INSERIMENTO DI UNA CLAUSOLA…

-

Condividi questo articolo


Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”

DONNARUMMA BUFFON DONNARUMMA BUFFON

 

Avere due mezzi problemi - un dodicesimo che scalpita e un numero uno che attraversa un momento di flessione - e ritrovarsene con uno potenzialmente grosso, al punto da dover specificare che «il titolare è Szczesny».

 

Andrea Pirlo ha superato alla grande il delicatissimo bivio dello «spareggio» Champions contro il Napoli, ma nello zaino ha un peso in più, perché la scelta di far giocare Buffon nella sfida in questo momento più importante non è semplice turnover, ma diventa di natura tecnica. E il depistaggio della vigilia non fa che avvalorare questa tesi: «Gigi in campo? Era una cosa già pensata. Ma siccome c' era stata qualche critica nei confronti di Szczesny, vi ho detto che avrebbe giocato lui - ha spiegato il tecnico juventino -. Ma avevo già in testa Gigi.Tek resta il titolare».

 

buffon donnarumma 1 buffon donnarumma 1

Già il fatto che sia necessario sottolinearlo è significativo, perché dal rientro di Buffon da Parigi i patti e le gerarchie sembravano molto chiari. Rispetto a un anno fa però Buffon (che ha messo sui social una foto di un suo rinvio con la didascalia ironica «costruzione dal basso») ha un rendimento migliore e nelle sue undici presenze, fra cui quella al Camp Nou, la Juve non ha mai perso. Una coincidenza. Ma vedere (e sentire dal vivo) come Gigione dirige ancora la difesa e non solo quella, ha ricordato quanto pesi il suo carisma.

 

I dubbi qua e là seminati da Szczesny (con il Porto e nel derby) completano il quadro in vista della prossima stagione: Buffon è anziano, ma vuole più spazio o magari provare un' altra esperienza, anche se offerte concrete ancora non ci sono. Un' eventuale chiamata di Agnelli potrebbe sistemare le cose e far sentire il portiere ancora importante.

D' altra parte la concorrenza rischia di logorare il collega.

DONNARUMMA BUFFON DONNARUMMA BUFFON

 

Senza dimenticare che Perin è di proprietà bianconera e che su Audero, venduto due anni fa alla Samp per 20 milioni, c' è un' ipotesi di riacquisto.

 

L' intreccio dei portieri insomma rischia di diventare intrigo, se si pensa a Gigio Donnarumma, al quale la Juve è interessata da tempo. E lo è a maggior ragione ora che va a scadenza. Da anni Madama corteggia il ragazzo, promettendogli non tanto uno stipendio top - quello ce l' ha già, guadagna 6 milioni all' anno da quando ne aveva 17 - quanto un palcoscenico all' altezza del suo talento, vale a dire la Champions. Gigio non l' ha mai giocata e ha l' ambizione sacrosanta di diventare protagonista anche nelle notti europee che contano. Non è un caso che la grande coppa rivesta un ruolo decisivo nella partita del rinnovo del contratto col Milan, in scadenza fra meno di tre mesi.

andrea agnelli andrea agnelli

 

Gigio è milanista e sogna di giocare ad alti livelli con la sua squadra del cuore, ma è chiaro che se il Diavolo non riuscisse a centrare l' obiettivo chiudendo fra le prime quattro lo scenario cambierebbe totalmente. La Champions è decisiva. Ecco perché Raiola continua a prendere tempo. E più passano i giorni più cresce la tensione in casa rossonera. Niente ultimatum, ma è chiaro che la situazione si fa sempre più complicata.

Scaroni Scaroni

 

Non c' è solo la Juve in agguato: occhio anche il Psg dell' ex dt Leonardo. Maldini ha alzato l' offerta a 8 milioni netti per 4 o 5 anni, ma Raiola continua a prendere tempo, convinto che il valore del suo assistito si sia alzato nell' ultima stagione.

 

donnarumma raiola donnarumma raiola

Una chiave per il Milan potrebbe essere inserire una clausola rescissoria non elevata, attorno ai 30 milioni, che permetterebbe al portiere di andarsene fra un anno o due nel caso in cui la crescita della squadra si arrestasse, ma il Milan non è affatto convinto. Non è un caso che il ds Massara si stia guardando attorno nel caso in cui la trattativa fallisse: l' obiettivo numero uno è Musso, l' Udinese chiede 25 milioni. Ma l' obiettivo primario è tenere Gigio. Per riuscirci, il Diavolo è disposto (quasi) a tutto.

gigio donnarumma foto mezzelani gmt 034 gigio donnarumma foto mezzelani gmt 034 gigio donnarumma foto mezzelani gmt 035 gigio donnarumma foto mezzelani gmt 035

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…