giochi olimpici invernali 5

I GIOCHI SPORCHI DELLO SCI - ALMENO TRE GARE INTERNAZIONALI (DUBAI, KOLASIN E MALBUN) SAREBBERO STATE TRUCCATE PER PERMETTERE A PAESI DOVE NON MAI È CADUTO UN FIOCCO DI NEVE DI QUALIFICARE UN PROPRIO SCIATORE - IMBROGLI, PAGAMENTI NON DOVUTI E MINACCE DI MORTE AL CANCELLETTO DI PARTENZA: UN ENORME SCANDALO SI STA ABBATTENDO SULLE OLIMPIADI A MENO DI 10 GIORNI DAL LORO INIZIO - IL MISTERIOSO COMUNICATO CIO...

Estratto dell'articolo di Fabio Tonacci e Marco Mensurati per “la Repubblica

 

giochi olimpici invernali 4

Bianco è il colore della neve e della purezza. Ma niente di candido è avvenuto sulle piste che hanno assegnato gli ultimi posti utili per i Giochi invernali di Pechino. Almeno tre gare internazionali - Dubai, Kolasin e Malbun - sarebbero state truccate per permettere a Paesi dove mai è caduto un fiocco di neve di qualificare un proprio sciatore. Ampliando così la rosa delle nazioni partecipanti, redistribuendo i fondi ai comitati olimpici nazionali e, potenzialmente, aumentando gli introiti dei diritti televisivi.

 

giochi olimpici invernali 5

Su quelle piste sono scesi atleti di buon livello che improvvisamente si sono dimenticati come si scia, e si sono visti dilettanti ottenere punteggi che neanche Alberto Tomba ai tempi d'oro. Tra imbrogli, pagamenti non dovuti e minacce di morte al cancelletto di partenza. Se ancora non fosse chiaro, un enorme scandalo si sta abbattendo sulle Olimpiadi a meno di dieci giorni dal loro inizio.

 

giochi olimpici invernali 2

E promette guai a tanti. Il misterioso comunicato Cio Il 24 gennaio scorso il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) divulga una nota con cui comunica a sorpresa di aver aumentato di quattro, da 153 a 157, il numero degli sciatori ammessi a Pechino. «La richiesta ci è arrivata dalla Federazione mondiale di sci (Fis) - spiega il Cio - perché alcuni eventi di qualificazione sono attualmente in corso di revisione». Quali eventi siano sub judice , e perché, non viene specificato.

 

giochi olimpici invernali 3

Si dice però che «dei quattro posti in più, due spettano all'Austria, uno alla Germania, uno alla Francia». Repubblica , grazie a documenti esclusivi e testimonianze dirette, è in grado di rivelare quale spinosa faccenda si celi dietro l'asettico comunicato del Cio e come, nel silenzio delle Federazioni dello sci alpino e dei comitati olimpici nazionali, stia terremotando la vigilia dei Giochi.

 

La gara indoor di Dubai

I tre eventi sospetti si sono tenuti nell'impianto indoor a Dubai (17-20 novembre), sul tracciato di Kolasin in Montenegro (22-23 dicembre) e sui pendii di Malbun nello stato del Liechtenstein (12-13 gennaio). Partiamo da Dubai.

 

giochi olimpici invernali 1

La competizione è una Entry League, di livello assai inferiore rispetto a quelle della coppa del mondo che vengono trasmesse in tv. Sono fatte apposta per dare la possibilità agli atleti che hanno meno esperienza di fare una gara internazionale più alla loro portata e racimolare qualche punto. Qui va fatta una premessa: per come è calcolato il ranking nello slalom e nel gigante, più uno ha un punteggio alto, più è scarso. Si può andare alle Olimpiadi solo con un ranking inferiore a 160 e ogni nazione con uno sciatore sotto questa soglia ha diritto a un pass.

 

Per esigenze di uniformità tra le gare disputate in giro per il mondo, inoltre, il computo del punteggio finale è ponderato con le performance dei quattro partecipanti migliori. Fine della premessa, torniamo allo Ski Dubai, il più grande impianto al chiuso del pianeta, dove trova posto una pista di 80 metri di larghezza e 400 di lunghezza. Nei giorni della gara emiratina, a cui partecipano 23 atleti, i quattro più forti scendono col freno a mano tirato. Hanno performance di molto inferiori al loro livello abituale.

 

comitato olimpico internazionale

Tra di loro, iscritto dalla Federazione italiana (Fisi), c'è anche Federico Vietti, classe 1996: ha un ranking di 49.48, ma in pista ottiene 77.6, 79,3, 74,9, 73,1. Un periodo storto, si potrebbe pensare. Le stesse defaillance a cronometro le vediamo però anche negli altri tre top level: i bielorussi Terzic e Lokmic, l'albanese Tola. Per effetto di risultati così scadenti, si qualificano alle Olimpiadi l'indiano Arif Mohd Khan, il kirghizo Maksim Gordeev e il saudita Salman Alhowaish, primo della sua nazione a guadagnarsi il pass per i Giochi invernali.

 

Il report riservato

«Nessuno di costoro è stato in grado di ripetere la performance di Dubai nei successivi appuntamenti», si legge in uno dei report inviati alla Federazione internazionale, al Cio e alla nostra Fisi, che hanno fatto aprire l'inchiesta interna. Vi si sottolinea come Gordeev, dopo la gara negli Emirati, ha rinunciato alle tre seguenti in calendario e come Alhowaish abbia fatto in vita sua nove discese ufficiali, tutte in questa stagione.

 

Ma il report, che compara con tabelle e statistiche i tempi ottenuti nelle qualificazioni, va oltre e individua in Montenegro e in Liechtenstein altre due situazioni che hanno regalato pass olimpici.

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)