sofia goggia

GOGGIA FILO-SOFIA: FARSI MALE E INFISCHIARSENE! I TRIONFI, GLI INFORTUNI, LE GOGGIATE, LE GALLINE E LE UOVA BIO, IL MISTERO SUL FIDANZATO. LA DISCESISTA BERGAMASCA, EREDE DELLA VONN, HA COMINCIATO CON UN TRIS DI VITTORIE LA STAGIONE IN CUI GLI OBIETTIVI SONO ANCORA LA COPPA DEL MONDO E, SOPRATTUTTO, L’ORO A PECHINO 2022 DOPO QUELLO DI 4 ANNI FA A PYEONGCHANG…

Flavio Vanetti per corriere.it

 

sofia goggia

I due successi in discesa a Lake Louise a inizio dicembre – il luogo del suo grave incidente del 2013 – e quello in SuperG immediatamente successivo hanno regalato a Sofia Goggia la sesta vittoria consecutiva nella specialità, calcolando che alcune gare, tra cui quelle del Mondiale 2021, le ha dovute saltare per lo strano e stupido incidente dello scorso fine gennaio a Garmisch (cadde su una pista di servizio mentre rientrava a valle dopo la cancellazione del superG e si ruppe il piatto tibiale destro).

 

Ma al di là della sequenza favorevole che prosegue – ultima a batterla in pista fu Corinne Suter, tra l’altro l’iridata dello scorso febbraio a Cortina, lo scorso dicembre a Val d’Isère – Sofia ha dato un’impressione chiara: oggi in libera lei è di un’altra categoria e il modello di superiorità è molto simile a quello di Lindsey Vonn. Ovvero la regina dello sci femminile, in attesa che Mikaela Shiffrin la sorpassi, e icona della velocità.

 

sofia goggia

La nostra campionessa, che tra l’altro ha finalmente addomesticato la pista canadese che, infortunio a parte, non l’aveva mai vista vincere a differenza dell’americana (18 primi posti per la Vonn sulla Men’s Olympic), ha battuto Lindsey in circostanze importanti (ai Giochi 2018, dove lei fu d’oro in discesa e la rivale di bronzo; nella volata finale per la Coppa del mondo di specialità di quell’anno).

 

Ora è davvero e più che mai la sua erede, almeno nell’high speed: vediamo allora di ripercorrere le tappe salienti della carriera della bergamasca, caratterizzando anche il personaggio.

 

 

Le «Goggiate»

sofia goggia

Nel vocabolario – libero — dello sci il termine «goggiata» sta per azione al limite che comporta un rischio pazzesco, a volte foriero di una caduta rovinosa e, purtroppo, qua e là anche di infortuni. Con quello di Garmisch 2021 sono sette gli incidenti seri di Sofia. Prima del crac al ginocchio destro in Canada, aveva ceduto, nel 2011, il ginocchio sinistro.

 

SOFIA GOGGIA

E nel 2020 la pista di Garmisch era già finita nella lista dei luoghi non precisamente fortunati (anche se proprio lì, nel 2019, Sofia rientrò dopo l’incidente del malleolo e con un secondo posto dimostrò di poter essere competitiva al Mondiale di Aare: l’argento iridato in superG, un altro miracolo nella carriera della bergamasca, nasce dalla consapevolezza acquisita in Baviera): tonfo in superG e frattura scomposta del radio sinistro (ancora oggi Sofia porta il ricordo di una lunga cicatrice regalatale dall’intervento per applicare una placca di titanio all’osso).

 

Nella hit parade dei voli impressionanti della Goggia, non sfugge al podio un ruzzolone in discesa ad Alternmarkt-Zauchensee (Austria): la botta, che procurò un trauma cranico, fu talmente forte che sul casco rimase stampato il segno viola delle reti.

 

Batteva i maschi, ama i libri, ha lasciato Filosofia

goggia

Coraggiosa e competitiva al massimo livello lo è sempre stata, fin da bambina. Nata a Bergamo, Città Alta, i genitori (mamma Giuliana e papà Ezio, ingegnere di professione e pittore per passione) la portavano a Foppolo, dove avevano casa e dove era stato avviato allo sci pure Tommaso, fratello maggiore di Sofia, tornato da poco a lavorare in Italia dopo un’esperienza alla McLaren. Sofia disputò la prima gara a otto anni, la sua fissa era vincere e quel giorno ci riuscì battendo perfino i maschi. Autonoma, dotata di spirito libero: in famiglia ne parlano così.E non ha mai avuto paura di nulla: si faceva male e se ne infischiava.

 

goggia

Una volta scivolò giù dalla seggiovia, ma ebbe la prontezza di riflessi di attaccarsi al poggiapiedi e di rimanere così fino a quando non arrivarono a recuperarla con la scala. I bambini che erano con lei sulla seggiovia erano invece atterriti. Ha sempre sognato di competere e di lottare, il fratello rammenta che quando ebbe la prima moto, pure lei la chiese. Sofia, tentata invano la strada prima di Economia e poi di Filosofia, si è concentrata sugli studi online, scelta inevitabile in quanto sportiva d’altissimo livello. Ama le buone letture e la cultura (divora i libri), ma ha il pregio di non ostentarlo.

goggia

 

Le galline e le uova bio

Quali gli altri elementi distintivi della Goggia, anche nel privato? Al momento non risulta fidanzata, ma anche se lo fosse, scordatevi che dia in pasto le sue vicende personali, pur essendo un’assidua frequentatrice dei social network (Instagram in particolare). Una delle ultime novità è l’investimento in un’azienda agricola bergamasca che alleva galline destinate a produrre uova «bio»: Sofia a volte va a dare una mano ai soci. Del resto, ha la natura nel Dna perché i genitori ai tempi ristrutturarono una baita sopra Cogne.

 

sofia goggia

Ama poi i cani e dopo un setter morto all’età di 17 anni in casa c’è ora Belle, un pastore australiano che Sofia una volta a Sestriere ha voluto a suo fianco sul podio. È poi grande appassionata di fotografia e come hobby personale considera pure la «movida» con gli amici (tra questi la snowboarder Michela Moioli, come lei olimpionica nel 2018). «Non facciamo nulla di eccezionale, semplicemente ci divertiamo a stare assieme». Le cose eccezionali Sofia Goggia le riserva alla pista. Dell’Italia sportiva è diventata un simbolo e non a caso il Coni l’ha scelta quale portabandiera a Pechino. Lei terrà il tricolore nella sfilata iniziale, la Moioli in quella conclusiva. Una staffetta nel segno di Bergamo e dell’amicizia.

goggiaSOFIA GOGGIASOFIA GOGGIASOFIA GOGGIAGOGGIA GHEDINAgoggiaSOFIA GOGGIASOFIA GOGGIAgoggiagoggiasofia goggiasofia goggiasofia goggia

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTRA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...