HO VISTO “KVARADONA” - LA PIÙ BELLA SCOPERTA DI INIZIO CAMPIONATO È KHVICHA KVARATSKHELIA, L’ATTACCANTE GEORGIANO DEL NAPOLI – IN SERIE A NESSUNO RIESCE FINORA A LIMITARLO: È ENTRATO IN 5 GOL DEL NAPOLI (4 SUOI PIÙ UN ASSIST) E HA GIÀ FATTO DIMENTICARE INSIGNE. IN GEORGIA LO PARAGONANO A MESSI, A CASA SUA LO CHIAMANO TUTTI, DA SEMPRE, ZIZÌ, CHE UN PO' SOMIGLIA A ZIZOU. E IN EFFETTI, A PENSARCI BENE, QUEL DRIBBLING DI SUOLA IN LAZIO-NAPOLI, A QUALCUNO HA FATTO PENSARE A... - VIDEO

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Andrea Sorrentino per “il Messaggero”

 

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Un angolano-portoghese e un georgiano stanno prendendo a pallate la serie A: united colours of football, che il mondo sia con voi. Ali sinistre, ma di piede destro, ed è un piede che può essere piuma e può essere ferro, a seconda delle necessità. Dribblano, rientrano, assistono, segnano.

 

Con gambe al titanio: quando partono non li fermi più, devi solo soffocarli nella culla, a inizio azione, sennò è notte. Due cicloni. Due irediddio. Due ragazzi, tra l'altro: uno ha 23 anni e l'altro 21. Peccato che non siano italiani e non se li possa spupazzare il ct Mancini, ma questo è un altro discorso, già vecchio e tanto doloroso. Ma intanto se li gode la serie A, ed è una piccola fortuna.

 

All'anagrafe hanno nomi infiniti: uno è Rafael Alexandre da Conceicao Leao, nato a Lisbona 23 anni fa, l'Angola nel dna dei genitori; l'altro addirittura è Khvicha Kvaratskhelia da Tbilisi, e infatti tifosi, telecronisti, titolisti e maestranze varie si rifugiano sui più rassicuranti Leao e Kvara, che già la vita è tanto difficile di suo. I due ragazzotti hanno talento visibile, gli fuoriesce dal corpo appena li vedi in azione, sono stati gli eroi della quinta giornata: Leao ha spaccato il derby in due, Kvara ha dato spettacolo in Lazio-Napoli, e l'ha decisa.

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IL MIGLIORE DEL CAMPIONATO

Leao lo conoscevano già bene, da molto prima che dominasse da solo il derby di Milano con due gol e un assist (primo portoghese a segnare in un derby), e non crediate sia una cosa qualsiasi risolvere un Milan-Inter, dentro quello stadio.

 

E con quell'incedere portentoso e poderoso, leggero e pesante al tempo stesso, e la caratteristica unica di sorridere sempre, mentre corre e mentre calcia, figurarsi quando segna. Ma lui ormai sta nel nostro campionato, e a Milano, perfettamente a suo agio. Non a caso è campione d'Italia in carica, anzi di più: del Milan scudettato a maggio è stato capocannoniere con 11 gol, ed è stato persino eletto miglior giocatore del campionato, del resto soprattutto nelle ultime settimane fu decisivo, con un paio di assist a Tonali nella vittoria di Verona, col gol sospiratissimo all'Atalanta nella penultima, coi tre assist nel trionfo col Sassuolo.

 

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Di Leao sappiamo già molto, se non tutto, e lo conosciamo da tre anni, da quando approdò qui da Lille, e gli abbiamo visto già segnare un gol storico, il più veloce nella storia della serie A: lo rifilò nel 2020 al Sassuolo, sempre il Sassuolo, dopo 676, un fulmine in tutto. E di lui conosciamo anche le indolenze, quelle pause che a volte diventano lunghe qualche partita, quell'inabissarsi misteriosamente prima di riemergere, ma a chi possiede il dono del talento non si può anche chiedere la costanza di rendimento.

 

Conosciamo qualcosa anche delle sue abitudini fuori dal campo, sappiamo che è appassionato di rap e che ha inciso già un cd, che a volte ha girato per Brera e il quadrilatero della moda vestito come un damerino à la page, un po' fashion victim come si conviene a certi giovanotti di fresca ricchezza (ma guadagna poco per gli standard del Milan e della serie A: 1,4 milioni l'anno, avrà l'aumento), qualche mese fa l'hanno visto in giro con fidanzata e borsetta griffatissima a tracolla, mica da tutti.

 

LO CHIAMANO ZIZÌ

Invece quasi nessuno conosceva Kvara, ed è stata la più bella scoperta di queste settimane. E' il terzo georgiano nella storia della serie A dopo Kaladze e Mchelidze, e proprio Kakha Kaladze era qualche anno che lo consigliava in giro, ai suoi vecchi sodali del Milan.

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Come a Gattuso, quando allenava il Napoli. Così De Laurentiis cominciò a interessarsi alla cosa e in capo a un paio d'anni ha poi ingaggiato questo georgiano che in campo sembra danzare, prima di scaricare la sua potenza, e che giocava nel Rubin Kazan, prima che la guerra tagliasse fuori le squadre russe dallo sport. Così eccolo avvicinarsi all'Italia e al Napoli, prendere un tè a casa di Spalletti qualche mese fa, fino all'ingaggio.

 

A casa sua qualcuno lo chiama il Messi georgiano, e sono senz' altro dolci e amichevoli iperboli, ma qui in serie A finora nessuno riesce davvero a contrastarlo o a limitarlo, fin dall'esordio alla prima di campionato contro il Verona.

 

Ha steccato solo la partita di Firenze, ma nel frattempo è entrato in 5 gol del Napoli (4 suoi più un assist) come non capitava da anni in un avvio di serie A, e sostanzialmente ha già fatto dimenticare Insigne: già, è arrivato per giocare proprio nello stesso ruolo e partendo dalle stesse zone di campo, un altro magari si sarebbe intimidito. Invece la questione non si è posta proprio. Kvara è un giocatore che già sa il fatto suo, e ha una maturità nello stare in campo che colpisce e abbaglia, anche al di là del tiro formidabile che si ritrova, e dell'abilità nel dribbling a rientrare.

 

napoli monza kvara napoli monza kvara

E' proprio uno che conosce già il mestiere, a soli 21 anni, e che a detta di Spalletti «sa pulire ogni pallone», mica una cosa che si dice a tutti. E con Luciano, che di giocatori ne ha fatti crescere e sbocciare a decine, Kvara progredirà ancora, per arrivare a chissà quali vette. A proposito, anche in famiglia sono venuti a patti con la difficoltà di pronuncia del nome, e lo chiamano tutti, da sempre, Zizì, che un po' somiglia a Zizou. E in effetti, a pensarci bene, quel dribbling di suola a Luis Alberto in Lazio-Napoli, con giravolta e gran tiro sul palo, qualche cuore di esteta l'ha fatto sussultare, e sì, a qualcuno ha fatto pensare a Zidane. Ma andiamoci piano.

 

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