spalletti icardi

ICARDIFUL, MEJO DI UNA TELENOVELA – SCONCERTI: “QUELLO CHE HA COLPITO NELLA RIVOLTA DI SPALLETTI E’ STATA LA DISPERAZIONE. HA CAPITO DI AVERE IL CERINO IN MANO E CHE A BRUCIARSI SARÀ LUI” – LO SFOGO DI ‘BIG SPALLA’ HA INFASTIDITO LA SOCIETA’, LA SOTTOLINEATURA “ICARDI NON È NÉ MESSI NÉ RONALDO” È PARSA FUORI LUOGO: IL RISCHIO È L'AUTOLESIONISMO - IL PREZZO DI MAURITO E' QUASI DIMEZZATO: 60 MILIONI - VIDEO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

spalletti icardi

Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

 

Inter, Milan e Roma hanno adesso una certezza: non sono mai state da scudetto. La proiezione dei loro punti attuali arriva al massimo a 69. Pochissimi. La Juve ha fatto tanto ma le sarebbe bastato molto meno. Erano squadre sbagliate i suoi avversari. La meno peggio è l' Inter, ma questa piccola vita in più è il suo massimo. La squadra non ha personalità, tutti i giocatori sono splendidi numeri due.

icardi wanda nara 33

 

La lunga storia di Icardi nasce e prosegue per questo, per mancanza comune di leadership, per dispetti comuni. Quello che ha colpito nella rivolta di Spalletti è stata la disperazione, la resa davanti all' evidenza di una storia sbagliata: la creazione del mediatore, cioè la fine della democrazia dentro uno spogliatoio e l' arrivo evidente di un privilegio.

spalletti

 

Spalletti ha capito di avere il cerino in mano, che a bruciarsi sarà lui. Forse sta già scegliendo per lui l' allenatore che verrà.

 

Qualcuno la cui prima voglia dovrà essere commissariare la squadra.

Per questo penso sempre a Conte, già furioso per la pace avuta quest' anno.

L' Inter ha un vantaggio su Milan e Roma, ha un presidente straniero ma presente. Il Milan esiste ma non ha facce. È quasi ridicolo fare di Gattuso il problema del Milan, nascondere una grande società dietro un tecnico giovane che sta ottenendo il miglior risultato dal terzo posto di Allegri. C' è piuttosto chi lo aiuta?

 

spalletti orrico

Quando la squadra perde colpi, esce fuori un presidente, si prende un po' di peso sulle spalle. Qui a chi tocca? Leonardo è un tecnico, non basta. Scaroni è un saggio, ma che angolo di proprietà possiede? I giocatori amano sentire la forza del padrone, sanno che sarà a lui alla fine quello a cui chiederanno più denaro. Non manca Gazidis, lui fa un altro mestiere. Manca il Capo. Il Milan è solo suo, ma chi è?

 

La Roma è una squadra spezzata. Ha grandi giocatori vecchi (De Rossi e Dzeko) e tanti giocatori giovani trattati già da vecchi. Non c' è stata fusione. Ma anche lì è un bel giro. Presidente a Boston, primo consigliere a Londra, tre dirigenti a Roma che fatalmente cercano spazio, un allenatore solo «contro» venti giocatori. È una sorpresa che non funzioni?

wanda nara icardi

 

 

TRA ACCUSE E RIPENSAMENTI SPALLETTI SI PREPARA A RIPESCARE ICARDI

Guido De Carolis per il Corriere della Sera

 

Tra strappi e ricuciture, l' Inter resta ferita. Le dure parole di Luciano Spalletti su Mauro Icardi, dopo la sconfitta contro la Lazio, non hanno però mandato a monte il possibile rientro dell' attaccante. Domani, nella trasferta con il Genoa, l' ex capitano dovrebbe essere convocato, a 47 giorni dal gran rifiuto di seguire la squadra nella trasferta di Europa League a Vienna (era il 13 febbraio) e dopo aver perso la fascia di capitano. È questa l' indicazione arrivata dall' allenatore in mezzo alla tempesta scatenata nel dopo Lazio. «L' ho detto chiaro, si trattava di una partita, ora torna nel gruppo», aveva puntualizzato nella pancia del Meazza.

La certezza della convocazione si avrà solo oggi, perché con Spalletti tutto è possibile e l' ultima parola spetta solo a lui.

 

spalletti 3

L' allenatore però non ha interesse ad alzare ulteriormente la tensione sul caso. Ha già dimostrato di applicare le stesse regole nello spogliatoio, perché hanno pagato con l' esclusione Nainggolan a dicembre e, con le dovute differenze, anche Perisic rimasto fuori a Torino a fine gennaio. L' allenatore ha mandato un doppio messaggio al gruppo: Icardi è stato trattato come gli altri, ma ora va rimesso dentro se si comporta come si deve. Insomma il tempo delle bastonate è finito, la prova di forza c' è stata, ora è il momento di ammorbidirsi e pensare alla qualificazione in Champions, non scontata.

wanda nara icardi

 

Ieri, nel solito discorso alla squadra ad Appiano Gentile, Spalletti non ha interrogato direttamente l' argentino, come era successo la settimana passata: il tecnico ha parlato al gruppo. Dall' entourage dell' attaccante filtra serenità e voglia di voltare pagina. Certo non è piaciuto il paragone con Messi e Cristiano Ronaldo, «unici veri calciatori a fare la differenza», aveva detto Spalletti. Una sottolineatura scontata, neanche lo stesso Icardi si ritiene determinante come lo sono i due Palloni d' oro di Barcellona e Juventus.

icardi wanda nara 11

Il centravanti nerazzurro ha però scelto il basso profilo, non ha replicato e non lo ha fatto neppure la moglie e agente Wanda Nara, insolitamente morbida nelle dichiarazioni a Tiki Taka , domenica notte.

«Mauro penso sia pronto e dipende dall' allenatore», ha smorzato la signora.

 

spalletti

Ha invece stupito e preso in contropiede la società l' uscita di Spalletti che ha definito «un' umiliazione per i tifosi, dover trattare con un giocatore per fargli indossare la maglia della sua squadra». Dichiarazioni ai limiti dell' autolesionismo, anche perché in quel lavoro diplomatico, che non ha riconsegnato né la fascia né un posto in squadra a Icardi, si sono impegnati sia l' amministratore delegato Marotta sia il presidente Steven Zhang, in questi giorni in Cina. L' ad aveva speso parole di fiducia e stima verso il tecnico prima della gara con la Lazio. «Spalletti ha agito bene, ha tutelato il bene dell' Inter», era stata la posizione di Marotta. Per questo parlare di «trattativa umiliante» è stata un' indelicatezza. La dirigenza ne ha discusso in un incontro nel dopo partita. Il tecnico non aveva intenzione di essere sgarbato con la società, il messaggio percepito all' esterno però è stato quello.

 

icardi wanda nara 21

Domani si gioca e forse il caso Icardi si sta per chiudere: i rapporti e le parole però resteranno e peseranno sul futuro di tutti. Per molti sarà lontano dall' Inter.

 

MA IL CLUB E' STUFO

Davide Stoppini per la Gazzetta dello Sport

icardi wanda nara

Infastidita. Sorpresa. Sconsolata. Eppure muta - ci mancherebbe -, meglio evitare di aggiungere un' altra puntata alla «fiction» (cit.). Basta scegliere uno dei tre aggettivi di cui sopra, vanno bene tutti perché rispecchiano lo stato d' animo della società nerazzurra il giorno dopo le parole di Luciano Spalletti su Icardi dopo Inter-Lazio, in tv prima e in conferenza stampa poi.

 

Il punto di partenza è semplice: i dirigenti non erano a conoscenza di quanto il tecnico avrebbe dichiarato nel post partita e della sua voglia di precisare i passaggi recenti del caso dell' anno. Il giorno dopo la mancata convocazione tutto era stato pensato per abbassare i toni, in fondo era proprio in questa direzione che erano andate le parole dello stesso Marotta prima della gara, passaggio in cui l' a.d. aveva fortemente difeso la scelta di Spalletti di non convocare l' ex capitano. E tutto sommato nell' ambito di un clima costruttivo - al netto dei retropensieri legittimi - anche Wanda Nara a Tiki Taka s' è mostrata conciliante, senza guizzi polemici.

 

spalletti

Indelicato Ecco perché lo sfogo di Spalletti, per quanto condiviso in larga parte nei contenuti dal club, è stato ritenuto inopportuno e indelicato.

Perché sono più le controindicazioni che i vantaggi di un' uscita così forte, che rischia di trasformarsi in autolesionismo allo stato puro. La trattativa tra Marotta e l' avvocato Nicoletti sarà stata pur definita «umiliante» da Spalletti, ma in fondo la società l' ha portata avanti - senza peraltro accettare neppure l' idea della restituzione della fascia - per riconsegnare al tecnico un giocatore e un patrimonio economico del club tutto. E questo nonostante lo stesso Spalletti abbia voluto precisare il passaggio, anche ieri ad Appiano: l' uscita pubblica condita da quella parola «umiliante» era pensata per rafforzare la sua posizione all' interno del gruppo, quel gruppo al quale però nell' ambito della stessa conferenza ha di fatto annunciato il ritorno tra i convocati di Icardi da Genova in poi. Come a dire: ok la punizione, ma ora voltiamo pagina.

 

spallettiicardi wanda nara

Messi e cr7 C' è però un altro passaggio sembrato eccessivo al club. La sottolineatura «Icardi non è né Messi né Ronaldo» è parsa fuori luogo, come un voler stravincere quando invece a volte è sufficiente portare a casa il successo. E in fondo, non convocando il giocatore e incassando la totale fiducia del club, Spalletti aveva già «vinto» la sua partita. Ieri la società ha preferito guardare oltre, non esasperare una vicenda ormai infinita. E si aspetta che il tecnico faccia lo stesso oggi.

 

spalletti

L' allenatore non è inesperto, sa quando mandare messaggi e perché, magari a volte sbagliando la misura. Il sospetto che lo faccia perché ha capito che il suo futuro è altrove è lecito oltre che diffuso, ma non è condiviso dai dirigenti nerazzurri. E in fondo non potrebbe neppure esserlo, in una fase così delicata della stagione. Il quarto posto è obiettivo troppo grande per disperdere energie: sembrerebbe un concetto banale, ma all' Inter è stato un po' accantonato. Senza Champions League, per dire, non ci sarebbe neppure un dubbio sulla tentazione - già fortissima oggi - di cambiare molte delle facce protagoniste di questa stagione. A patto che tornino i numeri, beninteso. Per Icardi e per Spalletti, che ha la forza di un contratto fino al 2021. E ai soldi tengono tutti.Anche la famiglia Zhang.

spalletti marotta zhang

 

spallettifiorentina inter spallettiicardi wanda naraspalletti

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…