Fabrizio Biasin per “Libero quotidiano”
Della Juve che vince lo scudetto (l' ottavo di fila), decide di cambiare allenatore, lo comunica al mondo intero, poi punta su Sarri, lo annuncia e lo presenta, sappiamo praticamente tutto, o quasi. Tra le cose ancora poco chiare rientra il seguente quesito: per sostituire Max Allegri la dirigenza bianconera aveva in mente Sarri e solo Sarri, oppure ha sondato altre possibilità? Probabile la seconda, del resto lo stesso direttore sportivo Paratici a suo tempo disse: «C' è un range di allenatori che stiamo valutando. Abbiamo le idee chiare e stiamo lavorando». Era il 4 giugno.
LA CHIACCHIERATA Ecco, a quanto pare "tra gli altri" rientrava anche Antonio Conte. Il neo-tecnico dell' Inter - in contatto con l' amministratore delegato Giuseppe Marotta fin da Natale e d' accordo per un futuro in nerazzurro dai primi di aprile - avrebbe ricevuto una chiamata proprio da Paratici nei giorni successivi alla separazione con Allegri; il dirigente, con l' appoggio di Nedved, avrebbe provato a convincere Conte a valutare un ritorno a Torino, ma di fronte al «corteggiamento» (gli antichi dissapori tra il tecnico e il presidente Agnelli non sarebbero stati un problema) avrebbe fatto notare di aver stretto un patto con Marotta e l' Inter. Sulla parola, per carità, ma solido e inscindibile.
Da lì la decisione di puntare su Maurizio Sarri, indicato come validissima alternativa e sbarcato in terra piemontese dieci giorni fa. Proprio ieri l' ex tecnico di Napoli e Chelsea ha parlato per la prima volta al sito ufficiale del club bianconero: «Che campionato sarà? A livello di allenatori frizzante. C' è il ritorno di Antonio Conte in una società importante, l' avvento di Giampaolo finalmente in un club di altissimo livello. C' è Ancelotti al Napoli e l' arrivo di Fonseca da valutare con attenzione, è un ragazzo con grandi doti». E ancora: «A Sassuolo abbiamo De Zerbi, un giovane emergente di grande talento.
Non voglio dimenticare nessuno ma a livello di allenatori la sensazione è che sia una di quelle stagioni in cui si può innescare qualcosa di nuovo, qualche tendenza nuova».
Quindi, gli obiettivi: «È un' eredità difficile, questa società ha vinto tanto. Sarà complicato ripetere i risultati di questi ultimi cinque anni, anche numericamente. Il tentativo deve essere quello di dimenticare tutte queste responsabilità, divertirsi e far divertire. E possibilmente allungare la sequenza delle vittorie e dei risultati positivi.
La Champions? Una Juve così straripante in Italia fa pensare a tutti che possa esser lo stesso in Europa, purtroppo oggi il nostro movimento non è questo. A livello europeo la Juve è una delle dieci società top. Poi è chiaro che si sta parlando dei massimi sistemi, alla fine quando ti alzi la mattina l' obiettivo è uno: vincere». Chiarissimo.
Per dare man forte all' allenatore, la società continua a portare avanti le sue trattative sul mercato. L' accordo con il giovane fenomeno della difesa De Ligt è sempre più vicino: al giocatore andrà un ingaggio di 8 milioni con bonus definiti "facili" per arrivare ai 12 richiesti dal buon Mino Raiola. All' Ajax andranno 70 milioni più bonus.
DE LIGT PIù VICINO Capitolo Rabiot: la mamma/agente prende tempo («meglio dire il meno possibile...») ma il centrocampista francese arriverà a Torino a parametro zero (commissioni escluse) e guadagnerà 7 milioni. Ufficialità l' 1 luglio.
Con Buffon prossimo al ritorno e in attesa di capire dove andrà Perin, Paratici spera di intavolare con la Roma uno scambio succulento: Zaniolo in Piemonte, Higuain nella Capitale. Piace anche Pellegrini, ma la Roma, almeno in questo caso, sembra intenzionata ad alzare le barricate.
antonio conte zhang BEPPE MAROTTA