allegri nasi elkann

JUVE REVOLUTION – COME DAGO-ANTICIPATO DOPO LA SPUTTANESCION DELLA SUPERLEGA ELKANN SI PREPARA A GIUBILARE AGNELLI. PER IL FUTURO C’E’ IL SIGNOR SEREDOVA, ALESSANDRO NASI, VICE DI ELKANN IN EXOR - PIRLO SACRIFICATO COME CAPRO ESPIATORIO, PIÙ VICINO IL RITORNO DI ALLEGRI. IN QUEL CASO PARATICI E NEDVED, GRANDI NEMICI DI MAX, TOGLIERANNO IL DISTURBO. COME DIRETTORE DELL'AREA SPORTIVA SI PARLA DI GIUNTOLI O DI UN CLAMOROSO RITORNO DI MAROTTA…

 

https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/agnelli-spiedo-cosa-accadra-39-casa-juventus-dopo-268445.htm

 

 

Fabiana Della Valle per la Gazzetta dello Sport

 

agnelli elkann

Massimiliano Allegri ieri era a Torino, avvistato prima in centro e poi a bordo campo per guardare gli allenamenti di Giorgio, ma di sicuro non è stata la sua presenza in città a convincere i bookmaker che sarà lui il prossimo allenatore della Juventus, perché il tecnico ha ancora una casa nel capoluogo piemontese, dove vive il figlio minore, con cui trascorre parecchio tempo.

 

Non ci sono spifferi di incontri con uomini bianconeri nelle ultime ore, però il suo nome è sempre più al centro delle discussioni sul futuro del club: tutti gli indizi portano a Max come sostituto di Andrea Pirlo e fulcro della rivoluzione targata Elkann che potrebbe coinvolgere parecchie poltrone, dai vertici della dirigenza fino al presidente Agnelli. Per Allegri sarebbe un ritorno da vincitore e con un ruolo alla Ferguson, con più voce in capitolo sulle questioni di mercato.

 

paratici nedved agnelli

Non è un caso che mercoledì John Elkann si sia presentato alla Continassa. Elkann non ha parlato con la squadra, però si è fatto vedere dai giocatori e si è è intrattenuto a lungo con il cugino. L' intenzione era mandare un segnale forte di vicinanza al gruppo, impegnato nella corsa al quarto posto che vale la Champions League, in un momento particolarmente delicato della stagione, reso ancora più complicato dalla recente vicenda della Superlega e dalla deposizione di Agnelli sull' esame farsa di Suarez, che inguaia Paratici. Nello stesso tempo però la visita (che non è una novità: capita almeno 4-5 volte all' anno che Elkann faccia tappa nel quartier generale bianconero) ha avuto lo scopo di riaffermare la centralità della proprietà nel progetto Juve, nel presente e anche per il futuro.

lapo elkann john elkann alessandro nasi andrea agnelli al matrimonio di john

 

Elkann e Agnelli si sono mostrati uniti, perché questo è il momento in cui bisogna remare tutti dalla stessa parte: la mancata qualificazione alla Champions League sarebbe una catastrofe economica per il club, oltre che un pesante danno d' immagine, per questo i ragionamenti sulla prossima stagione per ora possono attendere. Impossibile però che non si sia parlato anche di questo, perché la Juventus è abituata a programmare tutto per tempo e dopo un' annata particolarmente travagliata si avverte da più parti l' esigenza di cambiare pelle in maniera pesante.

 

paratici nedved

Allegri, come detto, potrebbe essere solo il primo tassello: di sicuro sarebbe una scelta condivisa tra i due cugini, perché l' ex tecnico è stimato da John e ha mantenuto un ottimo rapporto con Andrea, con cui si vede di frequente. Allegri è stato esonerato per scelta di Pavel Nedved e Fabio Paratici e alla base c' erano anche divergenze di mercato: l' ex tecnico aveva chiesto già all' epoca un profondo rinnovamento della rosa non condiviso dai due dirigenti, tornerebbe non solo con le stesse idee e con più poteri, come Ferguson allo United, ma forse anche per interfacciarsi con nuovi interlocutori.

allegri

 

Paratici mai come in questo momento sembra vicino all' addio, dopo oltre un decennio con la casacca bianconera: ha il contratto in scadenza, il rinnovo non è scontato e lui è tentato da un' esperienza in Inghilterra.

 

L' incertezza riguarda anche Nedved, fedele numero due di Agnelli. Con l' addio di Paratici e Pavel diventerebbe più facile il ritorno di Allegri e anche un suo coinvolgimento più diretto nella costruzione della nuova Juventus.

 

Di sicuro le decisioni riguardo alla prossima stagione verranno prese di comune accordo tra i due cugini, indipendentemente da quello che sarà il futuro di Andrea. Elkann non può che essere soddisfatto del lavoro di un presidente che dal 2010 a oggi ha portato 9 scudetti di fila, un record che resterà nella storia del nostro calcio, e ha internazionalizzato il brand del club.

allegri pirlo

 

john elkann andrea agnelli

Con la Superlega però  Agnelli ha rotto le relazioni con la Fifa, con la Uefa e i presidenti di A, si è esposto in prima persona ed è stato identificato da Ceferin come nemico numero uno dopo il tradimento. Per questioni di opportunità, in un momento così difficile per rapporti internazionali e situazione economica, la Juventus potrebbe decidere di cambiare anche presidente. D' altronde lo stesso Agnelli ha sempre detto di non voler andare troppo oltre i 10 anni di presidenza.

 

beppe marotta

Se avvicendamento sarà, avverrà comunque nel segno della continuità: tra tutti i nomi emersi nell' ultimo periodo (tra cui quello di Evelina Christillin, consigliere Uefa in Fifa e molto vicina alla famiglia) il più forte è quello di Alessandro Nasi, vice di Elkann in Exor e cugino di Andrea. Più facile però che il cambio della guardia arrivi a fine anno piuttosto che al termine di questa stagione, come era accaduto per Beppe Marotta: Agnelli potrebbe dare il via alla rivoluzione e poi lasciare la sua creatura per andare a occuparsi di altri affari di famiglia (come la Ferrari).

GIUNTOLI - JUVENTUS NAPOLI

 

L' attuale amministratore delegato nerazzurro figura nella lista dei cavalli di ritorno: la rottura con Paratici è stata netta, mentre con Agnelli ha mantenuto rapporti cordiali. La permanenza di Andrea non sarebbe un ostacolo al suo ritorno, in più Marotta è molto stimato da Elkann: fu lui a sceglierlo la prima volta. Con Marotta (rimasto legato anche ad Allegri) o indipendentemente da lui potrebbe sbarcare a Torino anche Cristiano Giuntoli, al Napoli dal 2015, come diesse. Tra i candidati c' è anche Marcello Lippi con un ruolo da direttore tecnico.

nasi seredovaalena seredova alessandro nasialena seredova alessandro nasi alessandro nasi john elkann alena seredova alessandro nasiagnelli marotta

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”