mancini azzurri italia belgio

“C'È CHI DICE CHE NEL GIOCO DELLE ANIME SEMPRE IN MOVIMENTO MANCINI SIA L'INCARNAZIONE DI FEDERICO II” - MARIO SCONCERTI SCODELLA L’AGIOGRAFIA DEL CT DELLA NAZIONALE: “ERA DEL POPOLO MA SOMMERSO DAL TALENTO, È DIVENTATO SUBITO UN VECCHIO INGLESE, RUVIDO E SNOB - UNA VOLTA LITIGÒ CON BOSKOV, IL SUO MAESTRO, PERCHÉ NON RIUSCIVA A CAPIRE UNA SCELTA. BOSKOV GLIELA RIPETEVA MA LUI NON CAPIVA. BOSKOV GLI DISSE 'NON È CHE NON CAPISCI, È CHE NON TI VA DI CAPIRE'’. IN GERMANIA SEGNÒ UN GOL CON L'ITALIA E CORSE SOTTO LA TRIBUNA MANDANDO A QUEL PAESE I GIORNALISTI UNO PER UNO, INDICANDOLI CON LA MANO”

Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”

 

GIANLUCA VIALLI ROBERTO MANCINI

La storia di Mancini comincia con un equivoco. Aveva 13 anni quando fu messo sotto osservazione dal Milan. Arrivò nelle Marche Tessari, l'assistente di Liedholm, occhio svelto, antico uomo di calcio. Disse al ragazzo di prepararsi «perché lei verrà con noi». Mancini aspettò ma non successe niente. La segreteria del Milan aveva mandato la convocazione all' indirizzo sbagliato. Lui giocava nell' Aurora di Jesi, il Milan scrisse alla Real Jesina.

 

IL COLPO DI TACCO DI ROBERTO MANCINI DURANTE ITALIA GALLES

La lettera non arrivò mai. Pazienza, tanto la madre non voleva saperne di lasciare partire il ragazzo. La convinse Perani, vecchia ala del Bologna, anche lui innamorato di Mancini. Portò tutta la famiglia a Casteldebole, fece vedere alla madre dove il ragazzo avrebbe vissuto e dove avrebbe continuato le scuole. La madre pianse, scosse la testa, si rassegnò.

 

Non era felice Mancini a Casteldebole. Era il più giovane del centro sportivo, lo chiamavano il Bimbo e gli anziani lo costringevano a vivere chiuso in camera. Ma non fiatava con la madre. Aveva un amico, anche lui ragazzo calciatore. Si chiamava Macina, era uno di quelli che trasformano le arance in un pallone e se le mangiano in aria. Mancini ha sempre detto che Macina era più forte di lui. La storia ha detto che Macina era bravo, ma con il talento del matto.

 

matteo pessina esulta davanti a roberto mancini

L'altro grande amico è stato Vialli. Mancini era complesso quanto Vialli furbo. Mancini era del popolo ma sommerso dal talento quanto Vialli era nato ricco e sereno, uno di quelli a cui basta apparire per vincere. Si sono scambiati tutto nella vita, anche i gusti genetici.

 

Mancini è diventato subito un vecchio inglese, ruvido e snob. Vialli è diventato inglese nel senso che vive da anni a Londra, ma è rimasto attaccato al bisogno della gente. È più diretto, più atleta naturale. I calciatori vivono nudi, amano specchiarsi perché hanno molto. Vialli è sempre stato uno evidente, energico, solare. Mancini non dava niente per dato, voleva capire qualunque sfumatura.

 

gianluca valli roberto mancini

Una volta litigò con Boskov, il suo maestro, perché non riusciva a capire una scelta. Boskov gliela ripeteva e spiegava, ma Mancini non capiva. Gli disse Boskov, «non è che non capisci, è che non ti va di capire». Mancini diventò un vulcano, le parole sassi, e divisero padre e figlio. Due settimane dopo in un Sampdoria-Inter, Marassi aveva un unico coro: «Datevi la mano». Così fu, la Samp vinse 3-0, Mancini giocò la sua solita, splendida partita.

 

roberto mancini e il suo team

Poi c'era l'altro uomo della storia, Mantovani. Aveva un debole chiaro per Mancini che Vialli accettava ma soffriva. Mantovani diceva che si divertiva solo quando giocava Mancini. Un giorno Mancini si infortunò e Vialli andò dal presidente per fargli una domanda: «Verrà allo stadio domani che Mancini non c'è?».

 

gianluca valli roberto mancini 1

Non serve Freud per capirne il senso. È lo stesso che in modo più diretto ha mostrato pochi giorni fa Lory del Santo, che una sera di 30 anni fa si è ritrovata a cena da Carmine, a Quinto, territorio nazionale del duo sampdoriano. «Alla fine dovevo scegliere. Vialli era più bello, Mancini più dolce, più nascosto. Scelsi Mancini». C'è sempre stato anche un lato impetuoso di Mancini. Come quando a Bergamo chiese di far aprire i cancelli per permettere ai tifosi di confrontarsi con l'arbitro.

roberto mancini

 

O quando in Germania segnò un gran gol con l'Italia e corse sotto la tribuna mandando a quel paese i giornalisti uno per uno, indicandoli con la mano. E c' è in lui un lato imperiale. Nella sua città, Jesi, Costanza di Altavilla, imperatrice del Sacro Romano Impero, ebbe improvvisamente le doglie sulla strada che la stava portando dalla Germania in Sicilia. Fu una strana natività.

 

A Jesi tirarono su un ospedale da campo in un momento nella piazza centrale del paese, il vecchio Foro romano, e lì Costanza, come in un presepe, partorì il piccolo Federico, forse il più grande imperatore della storia romano-tedesca.

Roberto Mancini

 

C'è chi dice che nel gioco delle anime sempre in movimento Mancini sia l' incarnazione di Federico. Per essere anche lui di Jesi, per il suo atteggiamento aristocratico, le attitudini snob, la sua cultura di vita, i suoi gusti non popolari. Mantovani gli faceva scegliere ogni anno la divisa e le maglie della squadra, fin nel tono dell' azzurro di fondo sampdoriano. Metteva solo un limite, non amava i calzettoni a righe. Mancini dovette adeguarsi. La seconda volta deve ancora capitare.

ROBERTO MANCINI GIOVEDI 10 CORRIERE DELLA SERAmancini manchester citymancini laziomancini leicestermancini liam gallagherroberto mancini man citymancini nazionaleroberto mancini ctROBERTO MANCINI VENERDI 11 CORRIERE DELLA SERAmancini bolognamancini inter 3mancini al bolognamancini eriksonROBERTO MANCINIroberto mancini ospite di ti sento 3ROBERTO MANCINIROBERTO MANCINI E LA SUA NUOVA FIAMMAroberto mancini 2roberto mancini foto di baccoFEDERICA MORELLI E ROBERTO MANCINIroberto mancini

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...