“CERCHIAMO DI CAPIRE SE L’AEREO SIA STATO ABBATTUTO DA UN MISSILE” - LE NUOVE IPOTESI DELL’UCRAINA SUL BOEING 737 CADUTO IN IRAN: "NON ESCLUSO ATTO DI TERRORISMO" - IL SEGRETARIO DEL CONSIGLIO NAZIONALE PER LA SICUREZZA E LA DIFESA DI KIEV HA PARLATO DI VOCI 'NON CONFERMATE' DI FRAMMENTI DI MISSILE TERRA-ARIA DI FABBRICAZIONE RUSSA NEI PRESSI DEL LUOGO DELLO SCHIANTO -TUTTE LE IPOTESI

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Da corriere.it

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Il team di investigatori ucraini inviato in Iran cercherà di capire se il Boeing 737-800 della Ukraine International Airlines precipitato dopo il decollo a Teheran con 176 persone a bordo sia stato abbattuto da un missile. È una delle ipotesi — spiega sul suo profilo Facebook Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina — che aggiunge ulteriore confusione attorno a un incidente che il giorno dopo resta ancora avvolto nel mistero. Anche perché Danilov ha parlato di voci «non confermate» di frammenti di missile terra-aria di fabbricazione russa nei pressi del luogo dello schianto.

 
Le quattro ipotesi

pezzi dell aereo ucraino caduto in iran con buchi nella fusoliera pezzi dell aereo ucraino caduto in iran con buchi nella fusoliera

Parlando in tv a tutta la nazione il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskiy ha però invitato i connazionali a evitare le speculazioni, a stare alla larga dalle teorie complottiste sull’incidente. Il Paese indaga per il momento su quattro scenari alla base dello schianto: l’attacco missilistico, una collisione in volo, l’esplosione del motore e un atto di terrorismo. Tutte ipotesi — fanno notare gli esperti occidentali — che sono il punto di partenza di ogni indagine relativa a un disastro aereo

 

Il ritorno in aeroporto

Il volo PS752 Teheran-Kiev era operato da un velivolo di tre anni e mezzo che il giorno prima si era affacciato a Milano Malpensa e che due giorni prima era stato sottoposto ad alcuni controlli di routine. L’ente iraniano dell’aviazione civile con un rapporto preliminare di tre pagine — e solo in farsi — ha confermato quanto anticipato dal Corriere: «L’aereo, che inizialmente era diretto verso ovest per lasciare la zona dell’aeroporto, ha virato a destra a seguito di un problema e faceva di nuovo rotta verso l’aeroporto al momento dello schianto. L’aereo è scomparso dai radar quando ha raggiunto gli 8.000 piedi. Il pilota non ha inviato messaggi radio riguardo le circostanze insolite».

 

Le scatole nere

La Repubblica islamica ha fatto sapere che non invierà a Washington le due scatole nere (una registra i dati di volo, l’altra gli audio in cabina): gli accordi internazionali non obbligano il Paese a consegnarle al produttore del jet. È probabile che venga chiesto l’aiuto dell’ente francese investigativo Bea. Il Corriere ha contattato l’ufficio transalpino ma senza ottenere una risposta al momento della pubblicazione dell’articolo. Teheran e Kiev devono ancora raggiungere un accordo di massima sul ruolo che gli investigatori ucraini (ben 45) dovranno avere nelle indagini — che secondo l’Icao, l’agenzia Onu per l’aviazione civile sono sotto la giurisdizione iraniana — a partire dal tipo di accesso, se diretto o mediato, alle prove fisiche, a partire dalle registrazioni delle due scatole nere.

pezzi dell aereo ucraino caduto in iran pezzi dell aereo ucraino caduto in iran

Sei minuti in volo

Sei minuti dopo il decollo il Boeing 737-800 di Ukraine International Airlines si è schiantato non molto lontano dall’aeroporto di Teheran. Secondo le autorità iraniane il velivolo era in fiamme prima di precipitare, ma non avrebbe inviato alcuna richiesta d’emergenza. Una circostanza, questa, che viene ritenuta non solo strana, ma anche poco probabile dal momento che in cabina di pilotaggio si trovavano ben tre piloti e tutti abbastanza esperti. Non viene escluso — a sentire alcuni tecnici — la possibilità che la distruzione di uno dei due motori potrebbe aver messo fuori uso i sistemi di trasmissione con la torre di controllo.

La nota di Kiev

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Con una nota stampa l’Ufficio nazionale di indagine sugli incidenti aerei dell’Ucraina ha fatto sapere che i propri rappresentanti con un gruppo di consulenti ed esperti — senza precisarne la natura e la nazionalità — è intanto arrivata nella Repubblica Islamica dell’Iran. «Gli investigatori dovranno raccogliere quanto più materiale possibile sul luogo dell’impatto — c’è scritto nella nota —, valutare i detriti al fine di controllare l’obiettività e l’imparzialità del processo di indagine». Non solo. Perché secondo l’Ufficio «i rappresentanti ucraini, secondo gli standard Icao, parteciperanno alle procedure di lettura, elaborazione e analisi dei dati di volo e voce, ottenuti dalle scatole nere».

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lberberi@corriere.it

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