rita guarino

“LA FRASE SULLE ‘QUATTRO LESBICHE’ E’ STATA UNA FORTUNA” - PARLA RITA GUARINO, ALLENATRICE DELLA “JUVENTUS WOMEN”: “IL PRESIDENTE DELLA LEGA DILETTANTI CHE SE NE ESCE COSÌ... ERA TALMENTE ABNORME DA IMPORRE UNA REAZIONE. È STATA UNA MANNA: QUANTO CI AVREMMO MESSO AD ARRIVARE DOVE SIAMO SENZA LA FRASE? - CI SEGUONO TANTE FAMIGLIE MENTRE IL CALCIOFILO ITALIANO FATICA A TROVARCI INTERESSANTI, SI APPROCCIANO CON PRECONCETTI…”

Giulia Zonca per “la Stampa”

 

Nuovo decennio ed è quello in cui vanno abbattuti i pregiudizi, anche nel calcio.

Nel 2019, la scossa del movimento femminile, ora Rita Guarino, allenatrice della Juventus, racconta come si è arrivati qui e cosa non può mancare per andare avanti.

RITA GUARINO

 

Tre anni fa la Juventus Women è nata da «un foglio bianco». Parole vostre. Come si inventa una squadra che cambia il panorama?

«Non dal niente, la Juve ha iniziato con motivazioni forti. Non è mai stato un esperimento o un tentativo ma un' idea chiara. La forza di un brand sta anche nel riempire un foglio bianco e non è solo di disponibilità economica, ma progettualità e lungimiranza».

 

Da dove siete partiti?

«Da pedine con talento tecnico e qualità umane»

 

Doti necessarie?

RITA GUARINO

«Sì, sempre e ancor di più quando miri in alto».

 

Quanto il calcio femminile di oggi è parente di quello che giocava lei nei Novanta?

«Parente stretto. Dobbiamo molto a chi si è tenuto a galla e ha combattuto battaglie importanti investendo in proprio. L' Italia è sempre stata un bacino di talento».

 

Nonostante gli anni bui?

«Ho partecipato a due Mondiali prima del vuoto».

La capitana della Nazionale Sara Gama, la c.t. Milena Bertolini ed Elena Linari

 

Non hanno generato interesse perché non eravamo socialmente pronti?

«L'attenzione mediatica c' era, le partite andavano in diretta Rai, ma poi nessuno ci ha costruito sopra».

 

Quindi si poteva evitare di perdere tutti questi anni?

«Certo. La differenza l'hanno fatta i club, allora c'era la volontà, ma serve chi la elevi a mestiere e in Italia la Juve è stata il motore propulsore. Ha trainato visibilità ed emulazione»

sara gama milena bertolini

 

Che cosa l'ha più stupita?

«Vedere l' Allianz pieno contro la Fiorentina l'anno scorso. Sarei stata felice di avere 15.000 spettatori. È stato il presidente a decidere di aprire tutti i settori ed era sicuro di sé».

 

Le tante bianconere ai Mondiali sono tornate diverse?

«Ovvio, quell' esperienza ha galvanizzato l'ambiente. È stata un' estate epocale dal punto di vista socioculturale, una partita che però non è vinta. Bisogna giocarsela».

RITA GUARINO

 

Tanti tirano ancora il freno.

«Lo scetticismo è sempre lì, però il calcio femminile può trovare terreno dove il lato maschile fatica. Non vedo tante famiglie a seguire gli uomini, da noi ci sono, mentre il calciofilo italiano fatica a trovarci interessanti».

 

Non lo si vuole conquistare?

«Con calma. Hanno un occhio abituato alla presenza fisica, cercano l' occupazione degli spazi e si approcciano con preconcetti».

 

sara gama

Lei guarda il calcio maschile?

«Sì, cerco partite dove c' è strategia, allenatori che provano strade nuove».

 

Ultima sfida strategica?

«Mi piace il lavoro che sta facendo Gasperini all' Atalanta, è un metodo che mette in luce i giovani, propone qualcosa di fresco. Il calcio, tutto, ne ha bisogno».

 

Chi la intriga dal punto di vista tecnico?

«A livello didattico uno che ho sempre seguito è Sarri e gliel'ho pure detto. A me oggi però piace studiare il femminile. Le donne sono favorite nel gioco corto ed esaltano la tecnica, non il lato fisico».

 

Sara Gama è diventata un punto di riferimento per il movimento, si confronta con lei?

«Spesso. Non è stata scelta a caso come leader. Sapevo quali valori portava e quanto potesse renderli produttivi».

campionato calcio femminile 9

 

Come gestite il suo ruolo?

«Proviamo a toglierle qualche peso dalle spalle, è impegnata su più fronti ed è giusto così.

Anche se ci sono volte in cui, lei per prima, ha bisogno di far valere il campo».

 

La britannica Aluko ha lasciato la squadra e ha detto che a Torino non si è sempre sentita a proprio agio.

«Purtroppo non avevo idea del suo stato d' animo e non so se si tratta di percezioni o di fatti, non c' è stato modo di confrontarsi. Se avessimo saputo l' avremmo sostenuta».

 

campionato calcio femminile 7

Percezioni o fatti, lei qui non stava bene.

«Non è lo stesso. Se io vado in Inghilterra, di certo mi sento giudicata per il mio accento, magari invece non è così. Comunque la discriminazione su vari fronti è una battaglia da sostenere, siamo lontano dall' accettare davvero la diversità. Il problema non è Torino e forse nemmeno l' Italia. Torino è la città dove sono nata, la conosco bene, ha gli stessi problemi di ogni posto d' Europa eppure negli anni si è aperta ed cambiata. Io ne sono fiera».

 

Ha parlato di diversità. Una giocatrice della nazionale, Linari, ha detto di essere gay e trova che in Italia sia ancora un tabù.

campionato calcio femminile 14

«Non sono stupita, ma non ho mai ritenuto che la vita privata potesse essere la bandiera di qualsivoglia diritto, è una scelta personale. Si può essere veri anche senza raccontare l' intimità, non è da lì che si passa per la rivoluzione culturale».

I modelli però aiutano.

«Stanno nel quotidiano, persone che incontriamo, non per forza nomi noti».

 

La sciagurata frase sulle «quattro lesbiche» quanto male ha fatto?

«È stata una fortuna. Il presidente della lega dilettanti che se ne esce così... Era talmente abnorme da imporre una reazione. È stata una manna, la domanda vera è quanto ci avremmo messo ad arrivare dove siamo senza la frase?».

 

RITA GUARINO

La legge di bilancio propone un emendamento che può aiutare il professionismo delle donne nello sport.

«È un passo, non la soluzione. Mancano troppe tappe intermedie per poterlo considerare l' inizio del professionismo».

 

È la prima offerta concreta. Prendere o lasciare.

«Se prendo e poi si fanno le fondamenta e lasciamo l' opera con uno spuntone di ferro piantato lì? È un rischio. La sostenibilità economica la crei con un movimento maturo che cresce costantemente».

elena linari 2elena linari atletico madrid2

Ultimi Dagoreport

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT