Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per roma.corriere.it
DARIO FRANCESCHINI ELLY SCHLEIN GATTOPARDO MEME BY SARX88
I punti fermi sulla posizione del Pd sulle armi per l’Ucraina, la segretaria Elly Schlein li mette nel pomeriggio durante una breve diretta, su Instagram. «Non abbiamo dubbi sul pieno supporto all’Ucraina con ogni mezzo necessario per la difesa, così come siamo favorevoli all’avanzamento di una difesa comune europea».
E durante la diretta Schlein affronta anche gli altri temi caldi. Il futuro del Pd dopo la non brillante prova elettorale delle ultime Comunali: «Il cambiamento non è un pranzo di gala. Mettetevi comodi, abbiamo un lavoro lungo da fare. Noi non ci fermiamo. Abbiamo da ricostruire una prospettiva dando speranza al Paese. Facciamolo tenendo botta». La gestione dell’emergenza in Emilia-Romagna: «Stiamo ancora aspettando la nomina del commissario. Serve chi conosce i territori e non si potrebbero capire scelte diverse se non dettate da interessi di bottega o politici. Il governo faccia in fretta e non strumentalizzi l’alluvione».
L’altro aspetto che Schlein sostiene vigorosamente riguarda il perentorio no all’impiego dei fondi di coesione e del Pnrr a fini di produzione di armamenti, facoltà concessa dalla Commissione agli Stati membri, nel regolamento a supporto della produzione di munizioni che si voterà all’Europarlamento oggi. Un tema, questo dei fondi, trattato con una «enfasi non necessaria» nelle dichiarazioni della segretaria, masticano a mezza voce alcuni europarlamentari del Pd, già risentiti perché l’annunciata riunione col gruppo, due giorni fa, Schlein l’ha tenuta da remoto e non in presenza. Enfasi non necessaria visto che «noi ci stiamo già battendo per eliminarlo dal regolamento, presentando emendamenti, senza bisogno di sollecitazioni da Roma».
ELLY SCHLEIN - SCONFITTA ALLE AMMINISTRATIVE - MEME BY VUKIC
Con il mandato di Schlein, comunque, oggi il gruppo Pd all’Europarlamento voterà a favore del regolamento. Quasi compattamente. Ci saranno, infatti, tre astenuti, Achille Variati, Franco Roberti e Pietro Bartolo, spesso su posizioni pacifiste, e il voto contrario di Massimiliano Smeriglio che però non è iscritto al Pd. «Posizioni personali — minimizza il capo della delegazione degli eurodeputati pd, Brando Benifei — il gruppo è compatto».
Il grosso della delegazione parlamentare, che aveva fatto arrivare alla segreteria il messaggio che non si potesse differenziare, nel voto, dal resto del Pse, festeggia che da Schlein non sia arrivata alcuna sconfessione e neppure uno scostamento della rotta. Dopo essersi espressa a favore del «supporto con ogni mezzo necessario all’Ucraina», Schlein definisce «non accettabile usare le risorse destinate ai nidi per munizioni e armamenti».
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L INTERVISTA DI DARIO FRANCESCHINI A REPUBBLICA SU ELLY SCHLEIN
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