allegri

“LA JUVE HA PERSO MALE MA IN FONDO NETTAMENTE. E’ TEMPO DI RICOMINCIARE” – MARIO SCONCERTI ANNUSA ARIA DI FINE CICLO TRA I BIANCONERI: "LA SQUADRA DI ALLEGRI E’ SEMPRE UNA COSA A META’" – ZAZZARONI: “OTTIMA LA STAGIONE DI INZAGHI, INSODDISFACENTE QUELLA DI ALLEGRI CHE DOVRÀ CAMBIARE MOLTO E BENE” - SACCHI: “ASSEMBRAMENTI ATTORNO ALL’ARBITRO, PROTESTE, CERTE SCENE NON SI POSSONO VEDERE” - VIDEO

VIDEO-ALLEGRI

https://video.corriere.it/sport/rabbia-allegri-juventus-inter-perde-pazienza-lite-la-panchina-nerazzurra-giallo-espulsione/cbea2e88-d1be-11ec-887c-70e4d8d3607c?vclk=video3CHP%7Crabbia-allegri-juventus-inter-perde-pazienza-lite-la-panchina-nerazzurra-giallo-espulsione

 

 

Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”

 

Partita difficile da giudicare. La Juve nella gara normale ha fatto di più, specie nel primo tempo. L'Inter ha pareggiato e vinto con due rigori leggeri.

juventus inter

 

C'erano tutti e due, ma i falli erano meno gravi dei danni che hanno procurato. Ho rinunciato da un pezzo a capire i rigori italiani, credo di aver perso la sensibilità degli arbitri, non la capisco più.

 

Per me il calcio è sport dove il contatto non è sempre un peccato, entra nel gioco. Il dominatore è stato Perisic, la qualità migliore in campo, forse il miglior giocatore del campionato per dribbling, intelligenza e utilità conseguente. La Juve ha perso male ma in fondo nettamente.

 

Molti mezzi giocatori nel momento della lotta, l'idea di una squadra che si sta allontanando, uomo da uomo, il senso fisico di un ciclo oggi davvero finito. Non ha avuto fortuna, ma l'Inter ha preteso di più da se stessa. È stata una bella finale, più continua la Juve, l'Inter si è un po' persa dopo il gol iniziale.

 

juventus inter

Dal gol di Barella ha tirato in porta solo sul rigore di Calhanoglu, 71 minuti dopo. Ha pressato molto, ha dominato la fascia sinistra con Perisic e Dimarco, ma ha spesso messo al centro palloni morbidi che finivano sulla miglior prestanza di Chiellini e De Ligt.

 

Allegri ha rinunciato a marcare a uomo Brozovic, quasi sorpreso dalla sua libertà, però molto impegnato al centro della difesa dalle ripartenze degli altri. Non è stato il Brozovic usuale, ha corso tanto ma non ha portato che podismo.

 

Barella è durato poco, Darmian è stato scolastico, Lautaro perso su De Ligt. Meglio Vlahovic nelle accelerazioni e nella costruzione del suo gol, cominciata da Dybala, rifinita e chiusa dal centravanti che è stato bravo nel dribbling e nel doppio tiro su Handanovic. La partita è cambiata quando è entrato Morata per Danilo, e Cuadrado è sceso a fare il terzino. Non ha mai fermato Perisic.

 

È stata quella confusione continua sulla sinistra a riportare l'Inter dentro una partita che stava soffrendo. La Juve è stata buona e incompleta, le due squadre quando si incontrano danno una mano al loro gioco, si aiutano nel bello. L'Inter è più chiara, ma la Juve è un avversario inusuale, è sempre una cosa a metà, può fare tutto in ogni momento, nel bene e nel male. Stavolta le è andata male. È tempo di ricominciare. L'Inter prende invece il primo titolo concreto della stagione, la Supercoppa non è un torneo, è una partita. È una squadra al massimo di sé. E non capisce perché sia così lontana dal Milan. È ancora una buona domanda.

juventus inter

 

 

 

JUVE-INTER, INZAGHI D'ITALIA

Da www.corrieredellosport.it

 

L’ha sfinita. L’Inter ha dato un’impressionante dimostrazione di superiorità tecnica e atletica meritando di vincere la coppa Italia: Inzaghi ha così completato la doppietta dei trofei nazionali, una sua specialità. Due volte sconfitta, la Juve ha avuto solo una trentina minuti di vita vera, trenta su centoventi, troppo pochi per pensare di ottenere quello che cercava, successo e legittimazione.

Ottima la stagione di Simone, insoddisfacente - pur se risultano centrati gli obiettivi minimi iniziali, quarto posto e ottavi di Champions - quella di Allegri che a partire dal prossimo mese dovrà cambiare molto e bene per provare a restituire la competitività perduta alla Juve. 

 

Impressionante la differenza di condizione complessiva tra le due squadre: gran parte della ripresa e i supplementari hanno visto la Juve in debito d’ossigeno, condannata a inseguire. La brillantezza e l’efficacia di Perisic da una parte e il ritardo di Locatelli, spesso slegato, dall’altra (rientrava dopo la lunga assenza per infortunio) sono la sintesi per immagini di questa finale. Un ultimo atto effettivo per Dybala e Chiellini, e fors’anche per Morata, una pessima serata per De Ligt, responsabile dei due rigori che hanno permesso all’Inter di avviarsi al trionfo. 

 

juventus inter perisic

Da oggi processi in chiave juventina (non saranno contemplate le tesi difensive) e le naturali riabilitazioni inzaghiane. Tutto cambia, nulla cambia. Ci siamo almeno gustati uno spettacolo televisivo di buon livello: con i chiari di luna ai quali ci stiamo abituando, non è poco.

 

Chiudo con la domanda che mi sono posto durante la finale: può una squadra che non ha Chiesa e McKennie, si è presentata a Roma con il giocatore più tecnico devastato dal divorzio, quindi in sfiducia, e il miglior difensore di trentasette anni tenuto insieme con lo scotch, ma anche con l’acquisto estivo più costoso (Locatelli) a mezzo servizio; può, ripeto, battere i campioni in carica ancora in corsa per lo scudetto? La risposta: 4 a 2.

 

 

 

SACCHI

Da ilnapolista.it

 

allegri

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi commenta la vittoria dell’Inter nella finale di Coppa Italia contro la Juventus. La definisce una sfida «molto italiana».

 

«Contropiedi da una parte e dall’altra, rapidi capovolgimenti, assembramenti attorno all’arbitro, proteste. Ecco, qui vorrei aprire una parentesi: anche se la partita è importante, certe scene non si possono vedere. Ci vogliono sempre educazione e rispetto. Invece l’arbitro ha fatto una fatica tremenda per tenere a bada tutti, anche quelli della panchina. Non si fa così».

 

 

L’Inter era partita alla grande con il gol di Barella.

«Un’esecuzione stupenda. Lì mi aspettavo che i nerazzurri spingessero sull’acceleratore e invece si sono messi dietro. Il solito vizio italiano. Ma io dico: se c’è un momento buono per finire l’avversario, è proprio dopo che hai appena segnato un gol. Perché, anziché attaccare, si pensa a difendere?».

 

MASSIMILIANO ALLEGRI

Stesso errore che ha commesso la Juventus, quando è passata in vantaggio.

«Sono passati a cinque in difesa, e hanno pensato solo a difendere senza mai attaccare l’Inter negli spazi. Domanda: vi sembra logico portarvi il nemico in casa? Io credo che sia più efficace tenerlo lontano. Però si vede che in Italia non abbiamo ancora capito questa teoria, visto che molte squadre ancora si comportano in questo modo…».

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...