nicola berti

“MI VOLEVA IL MILAN E MI OFFRIRONO DUE GUARDIE DEL CORPO! ERO L’IDOLO DEI TIFOSI NERAZZURRI E...” - A TUTTO NICOLA BERTI: L’INTER, IL TOTTENHAM E IL SUO EREDE – “ALL’ULTIMA PARTITA CON IL TOTTEHNHAM FUI SOSTITUITO E ALLORA ANDAI AL BAR A BERE LA BIRRA CON I GIORNALISTI E DISSI...”– SU INTER-REAL MADRID: “VINCIAMO 3 A 2!” - L’ETÀ DI DZEKO? TRANQUILLI, EDIN VIENE DA UN ANNO E MEZZO DI RIPOSO A ROMA" - VIDEO

nicola berti 15

 

 

 

Paolo Borella per www.grandhotelcalciomercato.it

 

“Il mio sogno era l’Inter”. Lo mette in chiaro subito Nicola Berti, ex centrocampista e attuale ambasciatore globale nerazzurro, mentre ci sentiamo al telefono durante l’intervallo di Sampdoria-Inter. Dopo la terza chiamata, finalmente riusciamo a fare l’intervista. Non che Nicola non avesse voglia o altro, solo che non vede troppo di buon occhio gli schemi, gli orari e gli appuntamenti. Preferisce fare le cose in modo naturale.

 

“BARELLA? GLI DICO DI ANDARE A LETTO PRESTO…”

Naturale come quando parla di Nicolò Barella, una sorta di erede: “Barella è il mio genio. Mi rivedo in lui. Ho il suo numero e ogni tanto ci scambiamo qualche messaggio. Gli dico di andare a letto presto. Mi piace da morire, ha la stessa voglia che avevo io. Hai visto l’assist del secondo gol contro la Sampdoria? Voglio dire…”  

 

nicola berti 8

L’Inter è stata la squadra centrale della sua carriera e del suo percorso, ma c’è stato un momento in cui poteva finire tutto: “Nel 93/94 fui infortunato per gran parte della stagione. Rientrai solo alla fine, tra l’altro segnando dei gol fondamentali per la salvezza. L’Inter però aveva dei dubbi sul mio stato fisico, così aspettava a rinnovarmi il contratto in scadenza per l’estate. Fui convocato dalla Nazionale per i Mondiali negli Stati Uniti. Ed ero l’unico giocatore dell’Inter e l’unico che non aveva un contratto già firmato per la stagione successiva”.

 

“MI CHIAMARONO REAL MADRID E MILAN! I ROSSONERI MI OFFRIRONO DUE GUARDIE DEL CORPO”

nicola berti 14

Così si fecero avanti diverse squadre importanti per il centrocampista: “Un mio amico, che gestiva la mia carriera, ebbe alcuni contatti con il Real Madrid. Mi volevano, erano convinti di me. Anche negli anni precedenti c’era stato l’inizio di una trattativa, ma niente da fare. Ci furono troppe complicazioni e non fu trovato l’accordo”.  

 

Allora la pazza idea della dirigenza del Milan, che avrebbe voluto far saltare Berti da una sponda all’altra del Naviglio e renderlo rossonero: “Mi proposero di vivere vicino a Milanello, così sarei stato comodo per gli allenamenti. Inoltre, mi dissero addirittura che mi avrebbero messo a disposizione due guardie del corpo! Ero l’idolo dei tifosi nerazzurri e un trasferimento del genere sarebbe stato pericoloso in quegli anni. Alla fine l’Inter prese in mano la situazione e Pellegrini mi contattò per firmare il rinnovo di contratto”.

 

nicola berti tottenham 2

SECONDA VITA AL TOTTENHAM, FRA VIEIRA E UNA BIRRA DI TROPPO

Una finale del Mondiale e quattro anni dopo, il vero addio all’Inter grazie alla chiamata di un vecchio amico: “In quegli anni arrivarono molti stranieri in nerazzurro. Io sapevo le lingue e pur giocando meno per gli infortuni, divenni un uomo spogliatoio. Moratti non voleva cedermi, ma capitò l’opportunità del Tottenham. Klinsmann mi chiamò e mi disse: «Allora, cosa fai? Vieni?». E io scelsi di raggiungerlo a Londra”.

nicola berti tottenham 1

 

La domanda, conoscendo il tipo di giocatore, è questa: “Ma se fosse arrivato nel pieno della sua carriera in un campionato del genere che poteva esaltarne al meglio le caratteristiche? Quanto avrebbe fatto bene?”

 

Berti però non ci sta: “Andai in Inghilterra per me stesso. Volevo dimostrarmi che ero ancora un giocatore di calcio. La risposta fu positiva. Gli inglesi sono fissati con i numeri e le statistiche. Nei primi sei mesi, quando mi guadagnai il rinnovo sul campo, feci gli stessi gol, assist e tackle di Vieira dell’Arsenal nell’intera stagione. Capito? Berti come Vieira”.  

nicola berti 9

 

Come dargli torto. Anche se non tutti lo apprezzarono agli Spurs, anche per il carattere…particolare: “Nella seconda stagione fu esonerato Gross e arrivò Graham. Giocai la mia ultima partita in casa del Southampton, 1-1. Presi la traversa e feci l’assist per il nostro gol.”

 

 Fui sostituito e allora andai al bar a bere la birra con i giornalisti e mi dissi: «Ma che ca… mi toglie questo?». Da quel momento in poi, fui messo fuori rosa. All’allenatore non piacevano i giocatori stranieri, voleva solo gli inglesi. Fece fuori anche Ginola infatti. Io potevo benissimo giocare ancora 3 o 4 anni in Inghilterra. Anche se non ero neanche comodissimo lì, abitavo in centro a Londra e il campo era ad un’ora e mezza di distanza…”.  

 

Unico, in campo e fuori. Chiusa la carriera, secondo voi ha iniziato il percorso da allenatore o dirigente? No, ha scelto la libertà: “Sono andato a vivere 5 anni ai Caraibi, ho ancora la casa lì. Era una tappa programmata. Mi sono sempre detto che quando avrei smesso di giocare avrei provato questa esperienza e così è stato. Ho vissuto cinque anni a piedi nudi sulla spiaggia”.

nicola berti 10

 

DA www.internews24.it

 

L’ex centrocampista dell’Inter, Nicola Berti, ha rilasciato una lunga intervista dove parla proprio dei nerazzurri

 

Intervistato in esclusiva da Gazzetta.it, l’ex centrocampista nerazzurro Nicola Berti ha parlato a tutto tondo dell’Inter, dagli addii di Lukaku fino alla gara con il Real Madrid:

nicola berti

 

FORZA 

«Abbiamo preso 180 milioni dalla cessione di Lukaku e Hakimi, reinvestendone ben pochi, eppure siamo più forti dello scorso anno».

 

INIZIO CAMPIONATO 

«Tre partite sono nulla in una stagione, ma non sottovaluterei l’importanza delle vittorie su Genoa e Verona per creare le giuste vibrazioni e riaccendere l’entusiasmo dopo un’estate difficile. Il pareggio con la Samp mi infastidisce, sono due punti persi che però non cambiano la sostanza».

 

MIGLIORAMENTO 

«Marotta e Ausilio hanno fatto un lavoro pauroso. I problemi della proprietà potevano affondare la squadra, invece…».

nicola berti 5

 

CONTE 

«Lui è il passato. E non dimentichiamoci che se ne sarebbe voluto andare anche un anno prima, dopo la finale di Europa League persa contro il Siviglia».

 

INZAGHI

«Ho notato un cambiamento pazzesco, ora giochiamo di più la palla e ci sono più spazi».

 

NUOVI ACQUISTI

«Aspettando Dumfries e Dimarco, che comunque a Marassi ha fatto un gol pazzesco, io vado matto per Dzeko. Andate a prendervi le interviste di qualche anno fa, quando sembrava che Edin fosse vicino. Già allora dicevo che era il mio preferito. Utilità e intelligenza calcistica superiori. L’età di Dzeko? Tranquilli, Edin viene da un anno e mezzo di riposo a Roma. A confronto di Dzeko, Lukaku…».

nicola berti 4

 

LUKAKU

«Non mi faccia continuare, in fondo Romelu ci ha fatto godere parecchio».

 

RIVALI

«La Juve ha perso un bomber unico come Ronaldo, ma senza un uomo così ingombrante potrebbe anche mettersi a giocare meglio. Come noi senza Lukaku».

nicola berti carla bruni

 

CHAMPIONS LEAGUE

«Intanto mi lasci dire che la cosa più importante è il ritorno dei tifosi allo stadio. Quando c’erano mille accessi mi sono rifiutato di andare, così era troppo triste. Ora spiace per la capienza al 50%, Inter-Real è una sfida da Meazza traboccante. Però ci sarà comunque una grande atmosfera. Dobbiamo vincere e raggiungere gli ottavi dopo due anni in cui abbiamo fallito per un soffio. Comunque non è sul Real che si farà la corsa. La chiave è lo Shakhtar e dobbiamo per forza passare noi. Anche se De Zerbi come allenatore mi piace e farà di tutto per metterci in difficoltà».

 

INTER-REAL MADRID

«Vinciamo noi 3-2!».

nicola bertinicola berti 1nicola bertinicola bertinicola berti nicola berti nicola berti 3nicola berti 13nicola berti 11nicola berti 12nicola berti nicola berti e carla bruni

Ultimi Dagoreport

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….