tortu jacobs

MARCELL COME HERE! LO SPRINTER VENUTO DAL TEXAS MARCELL JACOBS CANCELLA TORTU: RECORD ITALIANO DEI 100 IN 9"95. MIGLIORATO DI 4 CENTESIMI IL PRIMATO NAZIONALE CHE TORTU DETENEVA DAL GIUGNO 2018 – “CON LO STIMOLO DI UN RIVALE AL FIANCO PENSO DI POTER FARE MEGLIO, DI RIUSCIRE A MIGLIORARMI ANCORA” - IL DERBY DELLO SPRINT E’ SOLO RIMANDATO, MAGARI AL 22 MAGGIO SULLA PISTA DI RIETI – VIDEO

 

Andrea Buongiovanni per gazzetta.it

 

marcell jacobs

Annunciato, ma non per questo meno straordinario: Marcell Jacobs, sulla magica pista di Savona, nella batteria dei 100 vola in 9”95 e entra a spallate nella storia dell’atletica italiana. Il 26enne bresciano nato in Texas sfrutta al meglio condizioni ideali (vento di +1.5 m/s) e migliora di 4/100 il primato nazionale che Filippo Tortu deteneva dal giugno 2018. Durante il riscaldamento per la finale prevista alle 18, Jacobs ha avvertito un crampetto e quindi ha deciso di non partecipare. La vittoria è andata a Lorenzo Patta col tempo di 10”13.

 

VERSO I GIOCHI

Intanto, pensando all’Olimpiade di Tokyo, si può sognare. Marcell, al 10° memorial Ottolia, dove è di casa – per lui è la quinta partecipazione in sei anni – mantiene fede alle attese. Sono figlie di una grande stagione indoor, culminata col titolo europeo sui 60 in 6”47, primato nazionale e miglior prestazione mondiale dell’anno e di due grandi 100 lanciati nelle 4x100 dei Mondiali di staffette in Polonia di due weekend fa. L’agente scelto delle Fiamme Oro, a Savona, è quindi al debutto stagionale all’aperto. E il meteo è dalla sua parte. Alla vigilia si temevano condizioni sfavorevoli, con anche possibilità di pioggia. Nulla di tutto questo: anzi. La brezza che soffia dal mare, mai ce ne fosse bisogno, gli agevola il compito.

marcell jacobs

 

 

L’IMPRESA

E così, correndo in terza corsia, arriva l’impresa. La gara di Jacobs è un sogno. La messa in moto è quella, così tanto migliorata degli ultimi tempi. Anche se i blocchi di partenza, un po’ piccoli, non sono l’ideale. L’accelerazione di qualità: l’azione è facile, leggera, forse persino meno fluida di altre volte. La parte finale, così decontratta, da guardare e riguardare. E infatti: il cronometro sputa un tempo che intere generazioni di velocisti e appassionati hanno solo immaginato. Gli altri sono lontani: il francese Golitin fa 10”30, Fausto Desalu 10”38. Marcell è un razzo azzurro.

 

 

marcell jacobs

JACOBS

Gaia Piccardi per corriere.it

 

Lo sprint italiano cambia nome, cognome e indirizzo. Aveva ragione, Lamont Marcell Jacobs da Desenzano del Garda (ci è arrivato bambino da El Paso, Texas, insieme a mamma Viviana): quaranta metri in più ti possono cambiare la vita. E così, spostando la linea d’arrivo dei suoi sogni un po’ più in là, a Savona il campione europeo indoor dei 60 (6”47) si prende anche i 100 nel supersonico tempo di 9”95, sfilandoli di tasca all’amico e compagno di Nazionale Filippo Tortu, rimasto in Brianza al ritorno dal Mondiale di staffette, zavorrato da un affaticamento muscolare.

 

 

tortu jacobs

1.421 giorni dopo l’impresa di Tortu a Madrid (9”99, 22 giugno 2018), primo azzurro della storia a scendere sotto i 10”, l’antenato Mennea (10”01, 1979) scopre di avere un altro nipotino votato alla velocità del tuono: Jacobs è il lampo che in batteria al Memorial Ottolia, dove Larissa Iapichino si annette il lungo con 6,56 m, ben lontana dal suo standard migliore (6,80 proprio a Savona l’anno scorso, 6,91 indoor), con 1,5 m/s di vento a favore, disintegra la concorrenza, confermando gli enormi progressi della stagione in sala.

 

Marcell Jacobs

«Sapevo di essere in forma — ha detto Marcell a fine gara, dopo aver incassato l’applauso e gli abbracci di tutti gli avversari —, dovevo solo stare attento a non sbagliare la partenza. Sui blocchi ero un po’ teso perché ero il primo ad avere grandi aspettative. Con lo stimolo di un rivale al fianco penso di poter fare meglio, di riuscire a migliorarmi ancora». Ogni riferimento a Tortu, mentre il carissimo nemico spedisce complimenti in riviera («Un risultato importante, io e Marcell ci stimoliamo a vicenda, anche a distanza: questo suo record mi motiverà ancora di più»), non è casuale. E speriamo che il derby dell’atletica italiana sia solo rimandato, magari al 22 maggio sulla pista di Rieti, che ai primati (anche del mondo) è affezionata.

 

 

 

Marcell Jacobs

 

9”95 è un tempo di livello assoluto che proietta lo sprinter allenato da Paolo Camossi in una dimensione inedita e speciale: a 71 giorni dalla cerimonia d’inaugurazione dei Giochi di Tokyo, meglio di Jacobs nei 100 metri quest’anno hanno fatto soltanto quattro statunitensi: Trayvon Bromell (9”88), Fred Kerley (9”91), Ronnie Baker (9”94) e Jo’ Vaughn Martin (9”94). Firmata Marcell anche la vetta delle liste europee stagionali, primo atleta a inabissarsi sotto i 10 secondi, le colonne d’Ercole tra bravura ed eccellenza. Con un miglioramento di 8 centesimi rispetto al personale del 2019 (10”03), risultato di un lanciato da maestro e di un finale in totale controllo («Sono riuscito a trovare l’equilibrio perfetto»),

 

Marcell Jacobs

Jacobs è il re di Savona che decide di rinunciare alla finale per precauzione («Mentre mi riscaldavo ho sentito un crampo al polpaccio, non ho voluto rischiare nulla»), lasciando il palcoscenico al 20enne sardo Lorenzo Patta (ottimo 10”13), ed è il giovane papà che, travolto dalle attenzioni, si preoccupa di farsi sentire a casa: «Ancora non ho avuto modo di chiamare i miei figli e la mia compagna, che mi hanno seguito alla tv. Spero che saranno orgogliosi di me. Faccio fatica a rendermi conto di quello che è successo, magari dopo averci dormito sopra tutto mi risulterà più chiaro».

 

 

 

L’impresa di Jacobs, dopo l’oro indoor e i sontuosi lanciati nella 4x100 medaglia d’argento in Polonia, era nell’aria ma pochi si aspettavano che il record italiano nei 100 venisse abbassato di quattro centesimi. «Non ho stravolto il lavoro, in palestra e in pista. Ho solo allungato la metrica dopo Torun perché c’erano da correre 40 metri in più». Quattromila centimetri di pura felicità.

tortu

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?