aldo cazzullo qatar mondiali

E MONDIALE SIA! GLI SCANDALI DI QATAR 2022 IMPEDIRANNO DI PARLARE DI CALCIO – ALDO CAZZULLO: “LO SPORT E' SEMPRE STATO LEGATO ALLA POLITICA E UN'OCCASIONE DI PROPAGANDA E AFFARI. NEL 1968 ALLA VIGILIA DELL'OLIMPIADE DI CITTA' DEL MESSICO, L'ESERCITO SPARO' SUGLI STUDENTI CON 300 MORTI. NEL '72 L'ATTACCO DEI TERRORISTI PALESTINESI CAUSO' UN MASSACRO CHE NON INTERRUPPE L'OLIMPIADE. QUATTRO ANNI FA, ALL'INAUGURAZIONE DEI MONDIALI IN RUSSIA, TUTTI APPLAUDIVANO PUTIN..."

aldo cazzullo foto di bacco (4)

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

 

Lo sport non è mai soltanto sport. Soprattutto quando diventa una competizione mondiale, un'occasione di propaganda e di affari. Nel 1964 Giorgio Bocca scrisse che era una vergogna che a inaugurare i Giochi di Tokyo fosse l'imperatore. «Neppure nell'ora dei più tremendi massacri della guerra Hirohito si era distolto dalla cura dei suoi fiori» scrisse il grande giornalista, e veniva per questo sfidato a duello dai samurai della Compagnia del drago nero (almeno così raccontava). 

 

messico scontri piazza delle tre culture

Nel 1968, alla vigilia dell'Olimpiade di Città del Messico, l'esercito sparò sugli studenti nella piazza delle Tre Culture, i morti furono almeno 300, Oriana Fallaci restò ferita; dieci giorni dopo cominciarono i Giochi, rimasti nella memoria collettiva per il volo infinito di Bob Beamon e i pugni chiusi di Carlos e Smith (ma anche Evans, dopo il leggendario record dei 400, ignorò l'inno americano e si mise a giocherellare con il basco). 

 

massacro monaco 1972

Nel 1972 l'attacco dei terroristi palestinesi e l'imperizia della polizia tedesca causò un massacro che non interruppe l'Olimpiade. Nel 1976, l'anno della rivolta di Soweto, mancava quasi tutta l'Africa, per testimoniare contro l'apartheid. Nel 1980, un anno dopo l'invasione dell'Afghanistan che doveva rivelarsi il Vietnam sovietico, l'America e alcuni Paesi alleati tra cui la Germania Ovest boicottarono i Giochi di Mosca; l'Urss e altri Stati comunisti resero la pariglia quattro anni dopo a Los Angeles. 

 

OLIMPIADI ATENE 2004 2

I Giochi di Atene 2004 contribuirono al collasso della Grecia, quelli di Pechino 2008 celebrarono il regime capital-comunista. Ma i Giochi del 1992 avevano segnato il rilancio di Barcellona, come l'Olimpiade invernale del 2006 mise di buon umore i torinesi.

 

Il Brasile ha ospitato Mondiali e Olimpiadi a distanza di due anni, in un contesto del tutto diverso. Nel 2014 si era ancora sull'onda lunga del boom economico, anche se l'Arena Corinthians di San Paolo aveva fischiato la presidenza Dilma. Nel 2016 era iniziata la crisi, lo stadio olimpico di Rio non era nuovo ma riciclato, i brasiliani apparivano più tristi che dopo i sette gol presi due anni prima in semifinale dalla Germania.

 

londra 2012

La più bella Olimpiade degli ultimi tempi è stata quella di Londra 2012: l'equitazione a Greenwich, il nuoto di resistenza a Hyde Park, il beach-volley a 400 metri da Buckingham Palace, il tennis a Wimbledon (Federer perse in finale da Murray, esausto per la semi con Del Potro durata 4 ore e 26 minuti, record per una partita al meglio dei tre set, anche perché il terzo finì 19-17). Insomma lo sport era tornato a casa, là dove era nato. Gli inglesi evitarono il gigantismo puntando sull'efficienza, il pubblico sorrise con le immagini della regina (e della sua controfigura) che si paracadutava sullo stadio con James Bond, e tutti cantammo in coro «Hey Jude» con Paul McCartney.

mondiali 2018 russia

 

Quattro anni fa, all'inaugurazione dei Mondiali in Russia, sulla metro per lo stadio Luniki, ex Lenin, ero l'unico civile in un vagone pieno di militari comandati ad applaudire Putin; anche se il vertice della propaganda erano stati i Giochi invernali del 2014 a Sochi. In sintesi, la politica e il business sono sempre congiunti ai grandi eventi dello sport.

 

operai migranti in qatar 10

Questo non giustifica gli scandali di Qatar 2022, l'assegnazione tutt' altro che limpida, il costo umano inaccettabile delle infrastrutture, l'impatto ambientale degli stadi, l'oscurantismo dei governanti. Ma questo non può impedirci di parlare di calcio. Perché alla fine, quando cominciano le competizioni, il contesto tende - purtroppo - a scomparire, e gli occhi del pubblico mondiale finiscono inevitabilmente per concentrarsi sul pallone. 

 

diritti gay 1

Non dico che sia giusto; dico che è così. Semmai c'è da lavorare per moralizzare il calcio internazionale, rendere trasparenti i meccanismi d'assegnazione, esigere standard di umanità e di sicurezza. Ed è utile ricordarsi che i Paesi democratici, dove sono rispettati i diritti umani e la legge prevede l'uguaglianza tra le persone «senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali» (articolo 3 della Costituzione italiana), restano nel mondo una minoranza. 

mondiale qatar 2

 

Non credo si possano condannare gli appassionati che seguiranno i Mondiali in tv. Saranno moltissimi. Più di quelli preventivati. Perché gli europei, e non solo loro, escono dal periodo più brutto della vita. Anzi, temono di non esserne ancora usciti. Pandemia, prezzi, guerra, minaccia nucleare. Il calcio è l'infanzia del mondo. La sua storia, diceva Borges, ricomincia ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per strada. I nostri bambini non sono colpevoli di nulla. Vedranno il passo d'addio di Messi e di Cristiano Ronaldo.

 

mondiale qatar 3

 Si emozioneranno per l'attacco francese - Giroud è pronto ad affiancare Mbappé e Griezmann - e per la giovane Spagna. Impareranno a non sottovalutare mai la Germania. Perdoneranno all'Inghilterra l'arroganza punita della finale europea. Tiferanno magari per le squadre africane. Conosceranno il brivido che provai quando nel 1973 mio padre mi prese in braccio e davanti alla tv mi disse: quelli sono i brasiliani e giocano meglio di tutti (vincemmo 2-0, gol di Riva e Capello, e ci illudemmo che i Mondiali dell'anno successivo in Germania sarebbero stati nostri; fu invece «Azzurro tenebra»). 

 

mondiale qatar 1

E tra quattro anni si torna in Messico, che dividerà onori e oneri con Usa e Canada; perché i costi finanziari e sociali di un grande evento sportivo è meglio dividerli, in questo caso tra le tre grandi democrazie nordamericane.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…