maurizio zamparini 2

È MORTO MAURIZIO ZAMPARINI - L’EX PATRON DEL PALERMO AVEVA 80 ANNI E DA UN MESE ERA RICOVERATO IN OSPEDALE, A UDINE. ALLA VIGILIA DI NATALE AVEVA SUBITO UN INTERVENTO D’URGENZA ALL’ADDOME. A OTTOBRE IL FIGLIO 22ENNE ERA MORTO PER UN MALORE IMPROVVISO - LE IMPRESE SPORTIVE CON IL VENEZIA E IL PALERMO, LE MEMORABILI BARUFFE E IL RECORD DI ESONERI (53): “GLI ALLENATORI SONO COME LE ANGURIE. FINCHÉ NON LE APRI NON PUÒ SAPERE QUELLO CHE C’È DENTRO” - “SONO NATO SU UN CAMPO DI CALCIO, SONO DIVENTATO PERITO MECCANICO E HO FATTO IL FABBRO E IL SALDATORE. QUANDO MIO PADRE TORNÒ DAL VENEZUELA…” - VIDEO

 

 

 

maurizio zamparini

1 - È MORTO MAURIZIO ZAMPARINI, ERA RICOVERATO DA UN MESE IN OSPEDALE

Da https://palermo.gds.it/

 

È morto a Udine, dove era ricoverato da poco più di un mese, Maurizio Zamparini. L’ex presidente, amatissimo e poi contestato del Palermo calcio, aveva 80 anni.

 

IACHINI ZAMPARINI

L'ex patron rosanero era stato operato d'urgenza all'addome, alla vigilia di Natale, nell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Domenica 26 dicembre aveva lasciato il reparto di terapia intensiva dopo che le sue condizioni di salute si erano stabilizzate.

 

armando zamparini

Zamparini aveva compiuto 80 anni lo scorso 9 giugno ed è stato il proprietario del club rosanero dal 21 luglio 2002 al primo dicembre 2018.

 

Nell'ottobre scorso, per un malore improvviso, era morto a Londra dove si trovava per studiare Armando, il figlio 22enne dell'imprenditore. Fu ritrovato senza vita da una governante nella sua camera.

 

SABATINI ZAMPARINI

2 - BIOGRAFIA DI MAURIZIO ZAMPARINI

Da www.cinquantamila.it - la storia raccontata da Giorgio Dell’Arti

 

• Sevigliana (Udine) 9 giugno 1941. Imprenditore. Dal 2002 proprietario del Palermo calcio (prima possedeva il Venezia, acquistato nel 1987). Ha fatto i soldi con la rete di supermercati Emmezeta. «Sono entrato nel Venezia su suggerimento di un amico. “Prendilo, costa poco, è un affare”, disse. Con il Venezia ci ho rimesso duecento miliardi di lire».

ZAMPARINI

 

• Il suo impero comprende «una quarantina di partecipate di società proprietarie di immobili a uso ufficio, commerciale, residenziale e agricolo, dislocate in Lombardia, Lazio, Sicilia, Puglia, Liguria, Calabria, Campania e Friuli oltre a controllate con sede operativa in Croazia, Lussemburgo e, a cascata, Austria e Brasile.

MAURIZIO ZAMPARINI COL FIGLIO ARMANDO AI TEMPI DEL PALERMO

 

Un dedalo di società gestite in maniera differente dagli esponenti della famiglia Zamparini, il cui primo business fu la realizzazione all’inizio degli anni Settanta dei centri commerciali Emmezeta (dalle iniziali dell’imprenditore friulano) ceduti poi nel 2002 al gruppo francese Conforama per oltre 430 milioni di euro (Andrea Montanari) [Mfi 28/1/2014].

 

• «Mio nonno era il capostazione di Sevigliana. Passavano due treni locali al giorno e lui si sentiva importante. Mio padre, operaio specializzato in Venezuela, lavorava sui motori navali.

MASSIMO CACCIARI E ZAMPARINI

 

Io sono nato su un campo di calcio e poi sono diventato perito meccanico e ho fatto il fabbro e il saldatore. Quando mio padre è tornato dal Venezuela, abbiamo comperato il cinquanta per cento di un’officina alla Bovisa. Si chiamava Canali & C. Quella C non piaceva a mio padre. “Che cosa vuol dire? Io sono Armando Zamparini, non C”. Sciolse la società. Ho costruito marmitte, termosifoni e apparecchi telefonici. Nel 2002 ho venduto ai francesi diciotto centri commerciali».

 

maurizio zamparini 1

• Memorabili baruffe con gli allenatori. «Nei suoi 25-26 anni di calcio, spesi tra Venezia e Palermo, Maurizio Zamparini ha avuto 43 allenatori (oggi, dopo l’ultimo esonero di Gennaro Gattuso sono 44 - ndr): il primo è stato Ferruccio Mazzola, fratello del più noto Sandro, al Venezia in C2 nel 1987-88». Numero di esoneri nella sua carriera presidenziale: 53. «Gli allenatori sono come le angurie. Finché non le apri non puoi sapere quello che c’è dentro». «Pensano di aver inventato il calcio, ma sono solo onesti lavoratori strapagati».

ZAMPARINI E PAUL BACCAGLINI

 

• «Volevo misurarmi con una piazza importante del Sud. Ce n’erano due: il Napoli e il Palermo. Ho trattato con Naldi per il Napoli. Voleva duecento miliardi di lire per il sessanta per cento. Gli ho detto: ciao e grazie».

 

• «Al pallone servono personaggi come lui che stanno a metà tra il serio e il semiserio: mettono i soldi veri, costruiscono squadre vere, poi si comportano da attori della commedia all’italiana. Viva loro, viva lui. Perché lo ascolti e ti viene voglia di applaudirlo o fischiarlo. Mai ti lascia indifferente, mai (…).

 

“Sono nato su un campo di calcio, ce l’ho nel sangue. Il primo pallone del paese l’ho avuto io. Me lo ha regalato il marito di mia zia, un capitano inglese. Il pallone era mio e quindi la squadra la facevo io”. Funziona così anche adesso. Il presidente ha collaboratori bravi e preparati, poi però decide. Così quando le cose non vanno bene, prende e comincia a fare come i ragazzini che devono comandare: tu dentro e tu fuori, ciao. In Lega, però, ci va soprattutto per parlare di cose serie.

maurizio zamparini.

 

Quando le luci si spengono e quando si chiudono le porte, Zamparini diventa serio. Aveva capito da tempo che i numeri fanno le offerte delle televisioni e le offerte delle televisioni fanno le squadre. Palermo era quello che voleva: una grande città affamata, pronta a portarlo in carrozza verso una popolarità sempre più grande. Quanto gli piace, a Zamparini: lo stadio pieno, i giornali che raccontano la magia di Palermo, le televisioni che raccontano la favola della squadra che ha cancellato la mafia. Gli piace tutto e di più: la Champions League, quella vuole. Ha bisogno dei soldi delle tv. Adesso lui è il capo della parte di Lega fatta dalle medio-piccole che lottano con le grandi per la ripartizione dei proventi che arrivano dai network.

 

MAURIZIO zamparini CON LA MOGLIE Laura Giordani

Il Zampa ricorda il Donatone, marito di Stefania Sandrelli nella prima versione di Vacanze di Natale, quello che arriva in Mercedes e comincia così: “Via della Spiga-Hotel Cristallo di Cortina, 2 ore, 54 minuti e ventisette secondi. Alboreto is nothing”. E’ un ganassa: petto in fuori e orgoglio da uomo arrivato» (Beppe Di Corrado) [Fog 4/6/2011].

 

• Nel 2011 scende in campo e fonda il Movimento per la gente, insieme all’esponente Udc torinese Alberto Goffi. Anti casta, anti tasse, anti politici.

 

• La sua squadra, quella vera, quella per cui fa il tifo, è l’Udinese. Poi viene il Milan. “Ma se gioca Udinese-Milan, tengo all’Udinese” (Di Corrado, cit.).

• Sposato, cinque figli.

Ultimi Dagoreport

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")