mourinho tottenham

MOURINHO E' FINITO? – IL TOTTENHAM LO LICENZIA. È IL QUARTO ESONERO DI FILA. L'ALLONTANAMENTO È STATO DECISO DALLA SQUADRA, STUFA DEI SUOI METODI. COSA FARA’ ORA MOU? TORNERÀ PRESTO AI COMMENTI TELEVISIVI E AGLI SPOT PUBBLICITARI, GODENDOSI I 13 MILIONI L'ANNO DEL SUO CONTRATTO IN SCADENZA NEL 2023 (OLTRE A UNA LIQUIDAZIONE DA 17 MILIONI DI EURO) E ASPETTANDO UNA NUOVA CHIAMATA (MAGARI DALL' ITALIA?)…

Carlos Passerini per corriere.it

 

mourinho

Pirla non è mai stato, infatti José Mourinho aveva capito tutto già domenica, dopo il deludente 2-2 in casa dell’Everton di Ancelotti che ha con ogni probabilità inflitto il colpo di grazia alla rincorsa Champions del suo Tottenham, ora settimo e lontano cinque punti dal quarto posto in Premier. Insolitamente rassegnato, con l’aria di chi non vede l’ora di tornarsene a casa, di fronte alle telecamere di Sky Uk se n’è uscito con quella che a tutti già è suonata come la resa di un vecchio generale: «Risultato giusto». Il risultato infatti è che lo hanno licenziato. Dopo soli 17 mesi, senza nemmeno lo straccio di un trofeo vinto e per di più a sei giorni dalla finale di Coppa di Lega del 25 aprile contro il City del suo eterno rivale Guardiola. Un’uscita di scena mortificante, che non verrà compensata dalla liquidazione monstre di 17 milioni di euro. Il suo posto verrà ricoperto al momento da Ryan Mason, allenatore dell’Under 23.

mourinho 2

 

Prima il Real, poi il Chelsea, quindi il Manchester United, ora gli Spurs. Siamo al quarto esonero consecutivo, il ché impone un interrogativo tanto spietato quanto inevitabile: è davvero la fine dello Special One? A suggerire una risposta affermativa sono purtroppo diversi indizi, non solo il tris di fallimenti. Innanzi tutto è lui stesso a sembrare diverso, a essere diverso. Niente più slogan, niente più duelli mediatici, niente più manette da brandire né rumore dei nemici da evocare: l’unica cosa a essere rimasta intatta, perfettamente cristallizzata nel tempo, è il suo stile di gioco, che è poi la seconda causa di licenziamento dopo la classifica deludente. Il suo «way of football», il suo modo di giocare, è ormai da tempo etichettato come «superato» e «troppo speculativo» tanto dalla stampa quanto dai tifosi.

 

mourinho 2

Se il Tottenham di Pochettino si era fatto apprezzare per l’animo offensivo, il classico calcio di José improntato sul contropiede è stato considerato come la prova delle scarse ambizioni degli Spurs. Il confronto con le nuove generazioni di allenatori — i Klopp, i Nagelsmann, i Tuchel, ma anche il nuovo Guardiola che negli anni ha saputo rielaborare e rimodernizzare il suo tiki-taka — ha fatto il resto. E pensare che fino a qualche tempo fa Mou non se la passava neanche troppo male. Subentrato a Pochettino nel novembre 2019, rientrando in pista dopo undici mesi di riposo forzato, aveva chiuso la prima stagione con un sesto posto e a metà della seconda — era il novembre scorso — si era ritrovato addirittura in testa alla Premier.

 

mourinho 2

 Da dicembre, il crollo verticale: otto sconfitte, l’eliminazione dall’Europa League con la modesta Dinamo Zagabria e dalla FA Cup contro l’Everton. Di certo campioni come Kane e Son avrebbero potuto dargli un aiuto maggiore, invece un feeling autentico non è mai scattato. Anche questo dice molto: dov’è finito lo Speciale che sapeva entrare come nessun altro nella mente dei suoi giocatori? Forse è cambiato lui, forse sono cambiati i giocatori, intesi come ragazzi, come uomini. È cambiato il linguaggio, l’etica del lavoro, la scala di valori, il senso della sfida. Troppo diversi Pogba e Alli da Materazzi e Lampard: generazioni lontane. L’ha detto lui stesso, nel 2018: «I calciatori di oggi sono solo dei bambini viziati». «Il primo esonerato di un club di Superlega», ha scherzato il solito Gary Lineker. Va detto che, almeno in questo, Mou è rimasto Special: è riuscito a farsi licenziare mentre il mondo parla d’altro.

 

mourinho ancelotti

 

 

Roberto Avantaggiato per "il Messaggero"

 

Il Times già lo rimpiange. «La Premier senza di lui non sarà la stessa», scrive il giornale più famoso d' Inghilterra, riportando la notizia dell' esonero di Josè Mourinho dal Tottenham. Diverso non vuol dire necessariamente peggiore o migliore, ma più tranquilla, senza quelle polemiche che Josè Mourinho è capace di innescare. L' ex Special One è stato esonerato dal manager degli Spurs, Daniel Levy, che 17 mesi fa lo volle fortemente al posto di Mauricio Pochettino, e che ha anticipato di un paio di mesi una decisione che sembrava programmata per fine stagione.

 

COME LO UNITED È la seconda volta che Mourinho non termina la stagione in Premier, dopo che nel 2018 fu il Manchester United a mandarlo via. Un addio che solo casualmente è arrivato nel giorno in cui gli Spurs hanno aderito alla Superlega. L' allontanamento dal centro sportivo di Enfield (dove Mou si è recato nel pomeriggio a prendere le sue cose) in realtà è stato deciso dalla squadra, stufa dei suoi metodi.

mourinho

 

Un gruppo capeggiato da Delli Ali e Gareth Bale (fortemente voluto dal club il ritorno del gallese), che non hanno mai gradito il trattamento ricevuto dall' allenatore, e da Toby Alderweireld, con il quale ha addirittura litigato. Mourinho se ne va dopo aver diretto il Tottenham in 86 partite, senza mai entrare nel cuore dei tifosi, che lo hanno sempre considerato un simbolo dei rivali del Chelsea. I risultati poi, pur incoraggianti all' inizio, non lo hanno aiutato nè in Premier League e nè in Europa League, dove la squadra ha subito un' umiliante sconfitta contro la Dinamo Zagabria. In campionato gli Spurs sono attualmente settimi in classifica, un posto in meno rispetto al piazzamento conclusivo della scorsa stagione.

 

Sul piano del gioco, poi, la versione Mou del Tottenham non ha mai convinto. Le vittorie che nel periodo prenatalizio avevano portato gli Spurs al vertice della classifica, erano infatti legate alle gesta dei suoi assi, da Harry Kane a Son-Heung Min, che andavano in gol con apparente semplicità, ma sempre per iniziative personale.

 

mourinho

LACERATA Nel momento in cui sono venuti a mancare i risultati, sono emerse tutte le difficoltà dello spogliatoio nell' accettare il tecnico, che si è anche lasciato andare ad alcune uscite social (per tutte la foto dei calciatori concentrati sui telefonini nello spogliatoio) che non sono piaciute a Bale e compagni, che si sono sentiti messi alla berlina dei tifosi e della stampa.

 

Mourinho lascia una squadra lacerata da rancori e spaccature, che il suo sostituto, Ryan Mason, ex calciatore che si è ritirato dal calcio giocato dopo aver subito una frattura al cranio, dovrà guidare nella finale della Carabao Cup (contro il City) che avrebbe potuto essere il 26.mo trofeo della sua carriera.

 

L' interim durerà, per ora, fino al termine della stagione, in attesa magari dell' arrivo di Max Allegri, già in corsa con Mou per la sostituzione di Pochettino.

 

mourinho 2

E Mou? Sembra che tornerà presto ai commenti televisivi e agli spot pubblicitari, godendosi i 13 milioni l' anno del suo contratto in scadenza nel 2023 (oltre ad una clausola da 40 milioni...) e aspettando una nuova chiamata (magari dall' Italia?). Già, perché anche se i tabloid inglesi lo hanno considerato ormai superato per Special One non è ancora arrivata l' ora di lasciare la panchina.

klopp mourinho

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…