ranieri

NESSUNO CI TOLGA LE FAVOLE DEL LEICESTER E DELL’ATALANTA – ZAZZARONI: "HA RAGIONE ANDREA AGNELLI QUANDO LAMENTA PER I CLUB LA PERDITA DI INCASSI DI 6,5-8,5 MILIARDI IN DUE STAGIONI, MA C’È UNA DIFFERENZA SOSTANZIALE TRA UNA CHAMPIONS CHE DIVENTA UN CAMPIONATO EUROPEO E LA SUPERLEGA. PER QUANTO RILEVANTE SIA IL PESO FINANZIARIO DEI CLUB, DEVE ESSERE GARANTITO AL LEICESTER COME ALL’ATALANTA IL DIRITTO DI RIBALTARE I RAPPORTI DI FORZA…"

Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport

l anello per la vittoria del leicester 8

 

La mia prima reazione è stata esortare Uefa e federazioni a escludere immediatamente dai campionati e dalle coppe i dodici club (af)fondatori. Le norme sono chiare: per partecipare alle competizioni nazionali e internazionali bisogna accettare - al momento dell’iscrizione, che avviene ogni anno - le regole delle istituzioni di riferimento. Quando i 12 club affondatori sostengono di non poter essere esclusi, sbagliano: sono loro che hanno preso la porta e se ne sono andati da casa, sbattendola.

 

Lo scorso 10 gennaio fu depositato il logo della Superlega, a conferma che i Dodici stavano lavorando da tempo al progetto. In seguito hanno incaricato Heidrick & Struggles di individuare una società in grado di aprire e seguire il sito dedicato. La comunicazione è stata poi affidata a professionisti del fondo Elliott.

 

zazzaroni

Tutto apparecchiatissimo, insomma, prima di approdare alle firme vincolanti. Il punto di non ritorno. In sostanza hanno preso in giro il loro mondo. Juve, Inter e Milan, per restare alle nostre, si sono fatti gioco della Lega e delle società che ne fanno parte.

 

Allora il problema non era Dal Pino, che voleva portare i fondi, ma il fatto che l’ingresso degli investitori avrebbe impedito la creazione della Superlega. A proposito delle altre 17 squadre della serie A - il discorso ovviamente può essere esteso a Spagna e Inghilterra -, mi chiedo come possano accettare di competere a livello nazionale con avversarie i cui ricavi aumenteranno di 300-350 milioni l’anno, ben sapendo che queste ultime non punteranno a un posto in Champions, avendo già un supertorneo di proprietà.

 

TIFOSI LEICESTER OMAGGIO RANIERI

La seconda reazione, meno di pancia, mi ha portato a individuare le responsabilità, enormi, di Fifa e Uefa: nella fase della crisi più disperante, a partire dallo scorso mese di maggio fino a ieri, non hanno fatto interventi economici sostanziali per aiutare i club in difficoltà.

 

I ricavi di Fifa e Uefa, lo ricordo, derivano in massima parte da coppe e tornei, i cui protagonisti sono i giocatori pagati dai club: se avessero versato, che so, due miliardi di “ristori”, come più volte sollecitato, sarebbero oggi inattaccabili. Invece la coda di paglia fa più debole la loro reazione.

 

Ha ragione Andrea Agnelli quando lamenta per i club la perdita di incassi di 6,5-8,5 miliardi in due stagioni, quando denuncia il calo di interesse e il cambiamento dei gusti dei tifosi, quando sostiene che troppe partite non sono competitive, quando avverte che l’interesse dei fondi stranieri è legato non alla solidarietà, ma ai ritorni degli investimenti, e da ultimo quando chiede al calcio di cambiare formula e geografia dei campionati.

 

gasperini

Ma c’è una differenza sostanziale tra una Champions che diventa un campionato europeo, mantenendo una circolarità di squadre ammesse o escluse unicamente in base al merito sportivo nei rispettivi tornei, e una Superlega intesa come una monade, dove si accede unicamente sulla base del primato finanziario delle società. Nel primo caso si promuove lo spettacolo, tutelando il primato della componente sportiva. Nel secondo si difende unicamente il rischio di impresa, trasformando il calcio in una corporazione finanziaria. Sarebbe la morte di questo sport, per come l’abbiamo conosciuto da oltre un secolo.

 

gasperini ilicic

 

Per quanto rilevante sia il peso finanziario dei club, deve essere garantito al Leicester come all’Atalanta il diritto di ribaltare i rapporti di forza e di concorrere a parità di condizioni con le più grandi. Perché la leggenda di Davide che batte Golia è l’alchemica formula di qualunque sport. È singolare che un calcio che si è andato sempre più “finanziarizzando” cada nella tentazione di azzerare il rischio d’impresa, tentazione tipica di quegli industriali abituati per cultura e formazione a rischiare con i soldi dello Stato.

 

ceferin agnelli

Ma è la prova che i cartelli dei monopoli e lo statalismo sono la stessa cosa, e cioè sono nemici della libera concorrenza, la sola capace di promuovere lo sviluppo di un sistema. I 12 club hanno fatto male i calcoli: un sistema chiuso non protegge un’egemonia finanziaria, né copre gli errori di manager che hanno sbagliato investimenti e aperto voragini nei bilanci, male o mai controllati. Ci ripensino e accettino un dialogo con le istituzioni del calcio, per aiutarle a cambiare e a migliorarsi, non per pugnalarle alle spalle.

 

 

ceferin agnelliceferin agnelli

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?