dino baggio

NON TUTTI I BAGGIO HANNO IL CODINO – DINO BAGGIO, “IL SECONDO BAGGIO PIÙ IMPORTANTE D’ITALIA”, PASSATO DA CAMPIONE EUROPEO CON IL PARMA AD ATTORE DI TEATRO CON LA PASSIONE PER I MOTORI – LA FERITA ALLA TESTA PER UN COLTELLO A SERRAMANICO LANCIATO DAGLI SPALTI E IL GESTO DEI SOLDI ALL’ARBITRO, PER CUI SI PRESE UNA MAXI MULTA DA 200 MILIONI DI LIRE: “CE L’AVEVO COL SISTEMA. DOPO COMUNQUE SI È VISTO COS’È SUCCESSO CON CALCIOPOLI” – IL MATRIMONIO CON MARIA TERESA MATTEI, EX VOLTO DI "NON E' LA RAI" CHE LITIGO' CON AMBRA, LA DIETA VEGANA E LA MEDICINA ALTERNATIVA (PERÒ SI È VACCINATO CONTRO IL COVID)…

 

Andrea Sereni per www.corriere.it

 

dino baggio 3

Un cognome importante, legato per sempre al pallone. Baggio ma non Roberto, Dino. Tante volte gli hanno chiesto se fosse un parente del Divin Codino, un cugino magari. Non è così, Dino Baggio da Camposampiero, provincia di Padova, è stato uno dei migliori centrocampisti d’Italia negli anni ’90, finalista al Mondiale americano con la Nazionale, ha vinto tanto, Juventus, Parma, è ancora primatista di reti in Coppa Uefa, l’attuale Europa League. 

 

Oggi, 50 anni compiuti lo scorso luglio, è uscito dal mondo del calcio, allontanato da modi che non gli appartengono. Si è dato al teatro, è astemio, segue un regime alimentare vegano dopo essersi affidato a un guru della riflessologia plantare. E non solo questo. Che fine ha fatto il secondo Baggio più importante d’Italia?

dino baggio roberto baggio2

 

L’omonimia con Roberto

Andiamo con ordine, iniziamo proprio dall’omonimia che si è portato dietro per una carriera intera. Quella con Roberto, condividono il cognome. «In tanti ancora mi chiedono se siamo fratelli. Non mi è mai pesato avere un cognome così importante. Anzi. Roby è stato uno dei forti giocatori al mondo, io ero solo contento che mi abbinassero a lui». 

 

Non sono parenti, ma sono ancora amici, anche a distanza di anni dal ritiro: «Lo sento spesso, quando capita ci vediamo, lui è un vero amico. Poi tra gli ex compagni ho buoni rapporti con Benarrivo e con Orlandini».

 

dino baggio ferito alla testa da coltello 1

Ferito da un coltello lanciato dagli spalti

Con loro era al Parma, dove arriva dopo anni alla Juventus e con cui vince due volta la Coppa Uefa, poi una Coppa Italia e una Supercoppa. Ed è incolpevole protagonista di un curioso episodio. Durante i sedicesimi di finale di Coppa Uefa del 1998, contro il Wisla Cracovia, viene ferito alla testa da un coltello a serramanico tirato in campo da un tifoso polacco: se la cava con cinque punti di sutura e un grande spavento. E a fine stagione il Wisla viene sospeso dalle coppe europee per un anno e il suo Parma vince la competizione (terzo successo per Dino).

dino baggio gesto soldi

 

Il gesto dei soldi all’arbitro e la maxi multa

Serio e composto in campo, sempre. Tranne un giorno, nel 2000. Parma-Juventus, l’arbitro Farina gli mostra il cartellino rosso. Lui risponde mimando il gesto dei soldi tra le mani, come li stesse contando. 

 

Prende sei giornate di squalifica, una maxi multa da 200 milioni (di lire) e viene escluso dalla Nazionale: «Quel gesto mi è costato carissimo ma lo rifarei ancora un milione di volte», ha raccontato di recente. «Ce l’avevo col sistema non con l’arbitro ma anche facendo quel gesto plateale non è cambiato nulla. Dopo comunque si è visto cos’è successo con Calciopoli».

DINO BAGGIO MARIA TERESA MATTEI

 

La moglie ex Non è la Rai

Baggio ha sposato l’ex volto di Non è la Rai Maria Teresa Mattei, che per lui lascia Roma e la carriera in televisione. Si conoscono quando Baggio gioca a Parma. «Ho continuato a lavorare a Buona domenica, per mesi ho fatto su e giù da Roma a Parma. Mi pesava, anche perché sapevo che Dino avrebbe potuto cambiare diverse squadre negli anni e non avere una casa fissa. 

 

dino baggio 6

Non mi piaceva stargli lontano, non credevo in un rapporto a distanza e temevo che alla lunga la nostra storia ne avrebbe risentito. Così quando mi ha chiesto di sposarlo ho deciso di mollare tutto per seguirlo». Abbandona i riflettori senza rimpianti, visto il clima di competitività e invidia che si era instaurato dietro le quinte del programma di Boncompagni. 

 

Con tanto di litigio con una delle più celebri colleghe, Ambra Angiolini: «Ha smesso di salutarmi e ha cominciato a evitarmi. Qualcuna delle ragazze, gelosa del rapporto che avevo con Ambra, aveva messo in giro la voce che ne parlavo male. Non ho mai saputo chi fosse, purtroppo quelle cose accadevano in un ambiente in cui si sgomitava per mettersi in luce». Sono ancora insieme, inseparabili.

dino baggio 7

 

Allenatore delle giovanili

Dopo il ritiro dal calcio, nel 2008, per un po’ ha allenato nel settore giovanile del Padova. Poi Montebelluna, dove è rimasto fino a un paio di anni fa. Lascia per un generale disamore verso il pallone e per seguire i suoi figli: «Si sono spostati a Monza. Io ho mollato per stargli vicino —ha raccontato in un’intervista al Corriere dello scorso luglio —. Adesso loro sono a Varese, continuo a seguirli e sono più in autostrada che a casa».

 

dino baggio roberto baggio1

I figli calciatori

Ecco appunto, i suoi due figli calciatori, Leonardo e Alessandro. Il primo, classe 2003, è centrocampista come il papà, mentre il secondo, classe 2002, fa il difensore. «Leonardo è mezzala, centrocampista mentre il secondogenito di Baggio, Alessandro, è esterno destro e difensore destro. Giocano a Varese, in Lombardia. «Il mio impegno ora è di seguire la loro carriera sportiva».

 

dino baggio 5

Attore a teatro

Si è anche dato al teatro. Attore, anche se non per molto tempo, scritturato per un fotoromanzo, «La zona VI», insieme alla moglie, in cui interpreta un esponente dell’organizzazione criminale araba al centro di un intrigo internazionale. «È stata una parentesi per beneficenza in paese. Ho fatto tre apparizioni, ma non mi piaceva».

 

In pista a Misano

La vera passione di Dino Baggio, oggi, quale è? «Correre in pista con le macchine, ogni tanto vado a Misano e guido una Gt3 —ha rivelato—. Mi piacerebbe disputare un campionato di categoria».

dino baggio 4

 

Il guru e la medicina alternativa

Dopo il ritiro, per risolvere alcuni problemi fisici, si è affidato a un guru della riflessologia plantare. Una pratica che sostiene che ad ogni parte del piede corrisponda un organo, e che di conseguenza manipolando un punto preciso si vada a «curare» l’organo correlato (cioè riflesso, ecco il perché del nome). 

 

dino baggio 9

Il guru in questione è Michelangelo Chiecchi —incontrato durante un ritiro estivo in montagna, quando ancora giocava alla Triestina —che si definisce «insegnante di vita naturale». «Nel 2006 ho conosciuto Michelangelo ed è stato grazie al suo sistema di salute naturale che sono riuscito a guarire i dolori che avevo a ginocchio, caviglie e schiena —ha spiegato —. Il regime alimentare proposto da Michelangelo mi ha cambiato la vita perché finalmente posso fare a meno delle medicine». 

 

dino baggio 8

Non ne prende più, quando ha la febbre si fa una doccia gelata e annusa essenze. Però si è vaccinato contro il Covid. «È l’unica strada per bloccare il virus».

 

La dieta vegana

Così ha cambiato vita ed è diventato vegano. Non solo: consuma solo prodotti naturali e biologici. Seitan, ravioli di soia, cose del genere. Ai figli concedeva la coca cola vegana e il latte vegetale (riso, avena). Una filosofia che porta avanti da anni, e di cui è convinto.

 

dino baggio 2

«La gente purtroppo conosce poco la ricchezza della cucina vegetale e fa fatica ad abbandonare l’idea di eliminare la carne. C’è chi dice che questo tipo di dieta faccia perdere la convivialità ma non è vero. Se mangio fuori mi accontento di un piatto di pasta in bianco o di verdure, se non c’è nient’altro di più appetitoso. La mia priorità è la salute, se devo stare a digiuno, non importa, anche quello non fa mica male».

DINO BAGGIO MARIA TERESA MATTEIMARIA TERESA MATTEI MARIA TERESA MATTEI AMBRA ANGIOLINI DINO BAGGIO MARIA TERESA MATTEI

dino baggio 1

DINO E ROBERTO BAGGIODINO BAGGIo 4dino baggio ferito alla testa da coltello 2dino baggioDINO BAGGIO 6DINO BAGGIO 6DINO BAGGIO 6dino baggio ferito alla testa da coltello 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…