roberto mancini gabriele gravina

ORMAI SIAMO RASSEGNATI ALLA DISFATTA! L’ITALIA SALTA IL MONDIALE PER LA SECONDA VOLTA DI FILA E NÉ MANCINI NÉ GRAVINA HANNO PENSATO DI DARE LE DIMISSIONI O FARE LA MINIMA AUTOCRITICA - ALLA MAGGIORANZA DELLE COMPONENTI IN FEDERCALCIO STA BENE NON TOCCARE NULLA. MA GRAVINA ORA DOVRA’ FRONTEGGIARE LO SCONTRO CON LA LEGA SERIE A I CUI INTERESSI NON COINCIDONO CON I DESTINI AZZURRI – MANCINI? PARLARE SOLO DI SFORTUNA COME FA LUI È ASSAI RIDUTTIVO…

Andrea Sorrentino per “il Messaggero”

 

mancini gravina 2

Magari sarà stato anche finto, perché il wrestling l'hanno inventato lì, e prima ancora del cinema; ma almeno uno schiaffo, vivaddio, è volato persino nella notte degli Oscar. Noi, molto più tranquilli. Nessun signor Rossi, in Italia, imiterà il signor Smith a Los Angeles. Da noi, dopo l'eliminazione dai Mondiali, non s' è vista l'ombra di manrovesci, nemmeno metaforici. Non una reazione vibrante, un segnale di vita, una polemica anche scomposta, cioè le cose che capitano dopo i grandi drammi sportivi. Tutto tace e tacerà. Cambiamenti, poi?

 

Ritocchi, novità, aria alle stanze? Zero. Il gattopardo s' è rammollito, anzi s' è fatto furbo adattandosi a questi tempi pigri: ora, per far rimanere tutto come era prima, basta semplicemente non cambiare proprio niente, mica far finta di cambiare tutto. Quindi la Nazionale non va in Qatar, l'Italia del calcio è al punto più basso, e la cosa è già passata in cavalleria.

 

gabriele gravina e roberto mancini

Perché siamo diventati talmente piccoli, da aver messo inconsciamente in conto anche questa, da esserci già preparati al misfatto, con relativi riposizionamenti al momento di affrontarlo.

 

Oppure siamo talmente disperati da sapere che nessun cambiamento, ormai, servirà. Che il barile è raschiato. Poi siamo sempre quelli delle situazioni gravi, ma non serie, quindi accade che Bonucci si scusi perché gli azzurri hanno lasciato lo spogliatoio sporco dopo la disfatta di Palermo; non per la disfatta in sé, per aver fallito due volte la qualificazione ai Mondiali, per averci condotto all'ora più buia. Così l'annuncio di Mancini, che rimane e rilancia (poco convinto, si direbbe), avviene in un clima di mestizia, la sua per cominciare, e di clima rarefatto, di rassegnazione.

 

mancini gravina

Perché, in effetti, a che servirebbe, poi, cambiare il ct? Negli ultimi mesi non è stato felice in alcune decisioni, non ha rischiato più nulla come gli capitava in passato, e parlare solo di sfortuna come fa lui è assai riduttivo; ma è il tecnico campione d'Europa e poi, un Cannavaro cosa farebbe al suo posto, di meglio? Lasciamo stare, siamo seri. E i giocatori, ormai sappiamo che non ne abbiamo più di bravissimi: ce ne sono forse altri, dietro? E' un deserto. E il presidente federale Gravina: rovesciarlo con un colpo di stato a cosa porterebbe, e a chi, e verso dove? Quali sarebbero i successori, credibili, autorevoli, per rilanciare il calcio?

 

Questi siamo e questi rimaniamo, ahinoi. Poi si vive tutti alla giornata, certo. E magari più in là, chi potrà, chi avrà occasioni professionali altrove, al limite saluterà, e pensiamo proprio al ct Mancini, che un mercato ce l'ha. Adesso la sensazione è che si voglia arrivare alla vernice di Wembley il 1° giugno contro l'Argentina, che questa Nazionale vuole giustamente vivere, poi si vedrà.

 

vialli gravina mancini

Intanto, proprio perché nulla deve cambiare, altri giocatori hanno mollato la Nazionale tornando dai propri club, proprio come hanno fatto sempre: Mancini ancora impotente, anzi assolutorio in pubblico. Tanto sa che non c'è verso. Eppure i giovanotti cantano sempre a squarciagola Fratelli d'Italia, in favore di cameraman. Poi si rivestono, e si sentono al massimo fratellastri. Forse cugini, ma di secondo grado. Povera Italia.

 

2 - IL DISASTRO È UNA NUVOLA PASSEGGERA

Francesco Saverio Intorcia per “la Repubblica”

 

Se vi state chiedendo come abbia fatto Chris Rock a prendersi uno schiaffo da Will Smith e andare avanti alla cerimonia degli Oscar come se niente fosse, vi sorprenderà sapere cosa è successo nelle ore seguite alla eliminazione della Nazionale: nulla. Il ceffone dalla Macedonia del Nord è stato non meno violento e la reazione del sistema azzurro ugualmente imperturbabile. Non solo non paga nessuno, ma nessuno neanche guarda il conto sul tavolo. Il presidente federale Gabriele Gravina non si è dimesso, lo aveva detto in anticipo.

mancini mihajlovic gravina

 

Il ct Roberto Mancini, bersaglio di un incessante corteggiamento, ha cortesemente accettato: resterà anche lui. Insomma, se la sciagurata eliminazione del 2017 contro la Svezia fu salutata come l'Apocalisse, questa qui è già stata derubricata a nuvoletta passeggera, fantozziana come certi errori visti sul campo a Palermo. Nessuno pretendeva crocifissioni in sala mensa, ma qui è mancato anche il minimo atto di sensibilità istituzionale, da parte del ct e del capo del Club Italia, per condividere con tutto il sistema una seria riflessione dopo la disfatta e, soprattutto, la scelta di uomini e strategie per la ricostruzione. Esisterà pure una via di mezzo fra il processo in piazza e l'autogestione nel confessionale, ego me absolvo.

 

ROBERTO MANCINI TAPIRO

Questa rapida e pericolosa archiviazione si spiega solo in parte con il credito dell'Europeo vinto, che in verità avrebbe dovuto alzare l'asticella delle ambizioni e qui invece funziona come ricordo lenitivo.

 

La realtà è che alla maggioranza delle componenti in Federcalcio sta bene non toccare nulla: ritiene ancora questo ticket, presidente e cittì, il migliore possibile, o il meno peggio.

 

Sul piano politico, Gravina ha consentito al calcio di uscire dal commissariamento e si è sapientemente costruito intorno una schiera di fedelissimi in consiglio. Sul piano tecnico, Mancini rimane in fondo uno dei cinque ct ad aver vinto qualcosa in azzurro.

Le alternative, in entrambi i casi, non scaldano, anzi: spaventano.

 

meme su roberto mancini

Ma i ritardi nelle riforme e la pessima gestione del post Europeo restano lì, nella loro evidenza. Gravina, forte di 17 voti su 20 in Federazione, a breve presenterà le sue proposte: troverà l'opposizione feroce della Lega di Serie A, i cui interessi e prospettive di sviluppo non necessariamente coincidono con i destini azzurri. Sarà uno scontro continuo.

 

Il clima di assuefazione alla mediocrità preoccupa. Non vanno rimpianti gli eccessi del 1970, quando l'Italia di Valcareggi, quella dell'Europeo vinto, quella della Partita del Secolo, fu accolta da una violenta contestazione al ritorno dal Messico, colpevole di non aver battuto Pelé in finale, mica Trajkovski ai play-off. Ma non è accettabile che la Nazionale quattro volte campione consideri ormai una cosa normale guardare il Mondiale solo dal divano.

 

meme su roberto mancini

Né che un leader come Bonucci parli di formula sbagliata, ignorando che l'Italia la partita secca l'ha persa in casa, dopo averne pareggiate quattro su otto in un girone non impossibile. Dal 2026 la Coppa avrà 48 squadre, non più 32. Con i risultati delle ultime qualificazioni, gli azzurri sarebbero fuori lo stesso. Forse è il caso di partire da questo punto, nel primo consiglio federale dopo il disastro.

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