pirlo gattuso

PIRLO & GATTUSO, OVVERO COME ALLENARE MALE ED ESSERE PROTETTI DAI GIORNALISTI - "IL NAPOLISTA": "SARRI FU LINCIATO PER L’ELIMINAZIONE CHAMPIONS. IL SALOTTINO SKY NON RACCOGLIE LA BORDATA DI FABIO CAPELLO E SALVA ANDREA PIRLO PERCHÉ È UNO DI LORO (GIÀ COMMENTATORE COME COSTACURTA E DEL PIERO). PURE GATTUSO GODE DI GRANDE BENEVOLENZA MEDIATICA. DOVE VOGLIAMO ANDARE, ALLORA, SE QUESTA È LA NUOVA GENERAZIONE DI ALLENATORI?" (E DOVE ANDIAMO CON QUESTI COMMENTATORI SPORTIVI?)

Fabrizio D’Esposito per ilnapolista.it

 

GATTUSO PIRLO 1

Al solito, le notevoli considerazioni di Massimiliano Gallo nei suoi due ultimi articoli, dopo la disfatta bianconera in Champions (qui e qui), offrono vari spunti di riflessione. Ne proverò a sviluppare due, partendo soprattutto dalla prima analisi. Quella sulla narrazione mediatica dei guai della Juventus, il cosiddetto racconto mainstream.

 

La premessa consiste nella conferma ai miei sospetti ricevuta ieri da un amico nonché autorevole collega di fede juventina. Cioè che a differenza di Maurizio Sarri, ad Andrea Pirlo è stato risparmiato il linciaggio social e giornalistico che fu invece riservato all’allenatore in tuta (chi l’avrebbe mai detto che un giorno mi sarei ritrovato a difendere il Comandante dell’Estetica).

 

GATTUSO PIRLO 4

La stessa cosa che oggi accade in politica con il governo Draghi. Mi spiego: sia Giuseppe Conte sia SuperMario hanno gli stessi problemi con l’emergenza pandemica. Nulla è migliorato e anzi la situazione peggiora al punto che si discute di un nuovo lockdown. Eppure Draghi gode della benevolenza dei giornaloni mainstream che non fanno nulla per contenere il loro eccesso di salivazione, come direbbe il mio direttore Travaglio, nei confronti del nuovo uomo della provvidenza. Sono gli stessi giornaloni che per mesi hanno diffuso la vulgata di un Conte dittatore ma anche inetto.

 

GATTUSO PIRLO 1

Ecco lo stesso paragone vale per Pirlo e il suo predecessore Sarri. Entrambi eliminati agli ottavi di Champions con due squadre di livello non eccelso, Lione e Porto; entrambi con una squadra senza identità dal gioco incerto; entrambi non all’altezza del trionfante ciclo di Massimiliano Allegri. Già, Allegri. La scena madre di questa genuflessione collettiva ai piedi dell’inespressivo Pirlo (che vinca o perda ha sempre la stessa faccia immota) è andata in onda a caldo, pochi minuti dopo l’inutile vittoria della Juve con il Porto. Ovviamente nel salottino di Sky. Fabio Capello, a cui va riconosciuta una schiettezza anomala in questi circoletti tv del calcio, ha squarciato il velo come scrive Max e detto la verità più scomoda. Per la serie: come la mettiamo con il “vituperato” Allegri gestionista che comunque due finali di Champions le conquistò?

 

 

pirlo gattuso

A quel punto Capello si è trasfigurato in una sorta di Giovanni Battista che predicava nel deserto. L’ineffabile Paolo Condò sembrava lì di passaggio, uno capitato per caso da quelle parti. Silenti, ma terrei in volti anche Billy Costacurta e Alessandro Del Piero. Insomma, una notazione caduta in un abisso di imbarazzo muto.

 

 

Il fatto è che alla verità scomoda di Capello ne va contrapposta un’altra: Pirlo, a differenza del marziano Sarri, è uno di loro, uno del clan Sky, già commentatore come Costacurta e Del Piero. Scatta allora l’omertà amicale tipica delle lobby. È quella commistione famiglia-squadra-tv che ha già investito Ilaria D’Amico e Massimo Mauro. Senza dimenticare che un’aura indulgente avvolge tutti i campioni del mondo del 2006 diventati allenatore, come ha scritto Roberto Liberale.

 

pirlo gattuso

E qui, la “protezione” mainstream di Pirlo, rinforzata anche da giornali e altri salotti tv, incrocia il secondo spunto di Massimiliano Gallo: la modestia del campionato italiano che pratica un calcio vecchio di tre lustri. Accanto a Pirlo, va quindi collocata una figura che da tifosi napoletani conosciamo bene, ahinoi: Gennaro Gattuso detto Rino. Pure Gattuso gode di grande benevolenza mediatica. Potrei citare Il Mattino di oggi, per esempio, in cui le sconfitte di Mister Veleno vengono addirittura addebitate a De Laurentiis, colpevole di aver trasformato Gattuso in un Re Travicello per il contratto rinnovato e poi rimangiato.

 

PIRLO TAPIRO

Ma anche qui sovviene in aiuto la solita scena di Sky, stavolta domenica sera dopo Napoli-Bologna e già raccontata dal Napolista. Ossia un surreale teatrino, in cui spiccava Sandro Piccinini, che elevava lodi all’amico Rino. Insomma i campioni arrivati sul tetto del mondo a Berlino nel 2006 non si toccano. Eppure sia Pirlo sia Gattuso (lascio perdere il linciaggio toccato a Re Carlo nella sua permanenza a Napoli, uno che aveva capito tutto) non hanno un’idea che sia una e condividono persino gli stessi errori. La disfatta della Juve con il Porto è iniziata infatti con una bestialità nella fatidica costruzione dal basso. Idem, domenica il Napoli col Bologna. Aggiungo che per fare questa minchiata ormai vecchia come il cucco, Gattuso sta sacrificando un talento di 23 anni (Meret) per affidarsi a un portiere di 32 anni ritenuto più bravo coi piedi (Ospina). Giusto per parlare di rinnovamento.

pirlo

 

Dove vogliamo andare, allora, se questa è la nuova generazione di allenatori? Ricordo che Allegri il suo primo scudetto lo vinse a 43 anni, Conte (oggi primo in classifica) a 42. Volete sapere l’età attuale di Pirlo e Gattuso? Eccola: Pirlo ne ha 41, Gattuso 43 e vanta già un mediocre curriculum da allenatore. Certo, poi magari la realtà mi spiazzerà e Pirlo vincerà lo scudetto e Gattuso supererà se stesso arrivando per la prima volta nella sua carriera al quarto posto. Ne dubito.

fabio caressa

 

In ogni caso il movimento calcistico italiano continua ad avere i suoi migliori allenatori nel passato (Allegri, Conte, Mancini, Ancelotti) e il futuro si prospetta ancora più tragico. Perché l’alternativa ai campioni del 2006 sono i nuovi sarriti col joystick in panchina, quelli che teleguidano i giocatori per impedire loro di pensare: Italiano, Juric, De Zerbi. E il rischio è che uno di questi tre rischiamo di ritrovarcelo a Napoli il prossimo anno.

caressa capello sarripirlo

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."