fognini judoka ginnaste

IL POLITICALLY CORRECT FUORI DAI GIOCHI - FOGNINI CRITICATO PER AVER DETTO “FROCIO”. MA CE L’AVEVA CON SE STESSO. L'ALLENATORE BOLLATO COME VIOLENTO DOPO GLI SCHIAFFI ALLA JUDOKA. MA ERA LEI A CHIEDERGLIELO - E LE POLEMICHE PER LE TUTE FEMMINILI TROPPO SUCCINTE. UNA BATTAGLIA (DI COSTUME) CHE STA ACQUISENDO SEMPRE DI PIÙ LA FORMA DELLA PARODIA...

https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/quot-sei-frocio-sei-frocio-quot-nbsp-sbroccata-olimpica-278006.htm

 

https://m.dagospia.com/l-allenatore-della-judoka-tedesca-martyna-trajdos-e-finito-nella-bufera-mediatica-dopo-che-278007

 

https://m.dagospia.com/non-sono-olimpiadi-da-chiappe-al-vento-pure-le-ginnaste-tedesche-abbandonano-il-body-e-mettono-277793

 

 

 

fabio fognini

Gabriele Gambini per "la Verità"

 

Medaglie e polemiche. Mentre la delegazione italiana a Tokyo rimpingua la bacheca con i risultati lusinghieri di ieri, la politica si insinua persino alle Olimpiadi, con una diatriba che sta acquisendo sempre di più la forma della parodia: quella sulle battaglie di costume. Ma procediamo con ordine.

 

Giornata di medaglie, si diceva. Mancava qualche oro nella bacheca degli azzurri, e il prezioso metallo è arrivato con le ragazze del canottaggio. Federica Cesarini e Valentina Rodini vincono la finale nel doppio pesi leggeri femminile, è il primo successo olimpico di sempre per il canottaggio in rosa.

FABIO FOGNINI SI SCUSA PER AVER DETTO FROCIO

 

Le due atlete italiane, la Cesarini da Cittiglio, provincia di Varese, anni 24, e la Rodini, anni 26, da Cremona, hanno condotto una sfida di sacrificio tattico, aspettando fino all'ultimo secondo prima di rifilare la zampata letale con una remata al fotofinish.

 

Partite in sordina, hanno mantenuto la quarta posizione fino a metà percorso, lasciando alla coppia olandese e quella francese il comando, poi le hanno recuperate negli ultimi metri.

 

Il replay ha dissipato i dubbi: italiane prime per 24 centesimi di secondo. Nella gara speculare maschile, Stefano Oppo e Pietro Ruta si aggiudicano il bronzo dietro agli imprendibili irlandesi e alla coppia tedesca. Per un bronzo e un oro conquistati, c'è un argento ancor più luccicante. Se lo aggiudica Gregorio Paltrinieri, secondo classificato negli 800 metri stile libero di nuoto.

 

fognini

Paltrinieri appartiene alla schiatta mitologica della fenice, quel genere di atleti capaci di risorgere dalle proprie ceneri. Il ventiseienne di Carpi, già campione olimpico nei 1.500 metri, fino all'ultimo ha rischiato di vedere il Giappone dal divano di casa. Colpito dalla mononucleosi dopo gli Europei di Budapest, ha sacrificato oltre un mese di allenamento - per il nuoto agonistico è un'era geologica - per ristabilirsi dalla malattia.

 

«Parlare di miracolo è poco, non ci avrei scommesso neanche io», commenta lui, l'argento al collo. «Un mio grande amico mi ha detto che queste finali non si affrontano con la testa, ma con il cuore, è l'unico modo per uscirne soddisfatto». Il cuore ha scandito i momenti decisivi. Percorso completato in 7' 42" 11, dietro all'americano Robert Finke.

 

MARTyna Trajdos SCHIAFFEGGIATA DALL ALLENATORE

La ciliegina sulla torta è arrivata poi dalle donne del fioretto: contro gli Stati Uniti della spadaccina inscalfibile Lee Kiefer, Arianna Errigo - unica reduce dell'oro di Londra 2012 - e le esordienti Alice Volpi, Martina Batini e Erica Cipressa si sono imposte per 45-23. Una medaglia di bronzo che fa masticare agrodolce le ragazze: lo scontro con le francesi in semifinale sarebbe potuto finire diversamente, se la buona sorte e un po' di nervi saldi in più avessero benedetto le loro lame.

 

A proposito di nervi saldi: non sono mai stati il fiore all'occhiello nel patrimonio genetico di Fabio Fognini. Il tennista ligure, la cui linguaccia, se schierata su una pedana di scherma, potrebbe ferire più della spada, si è abbandonato a qualche intemperanza mentre il russo Medvedev lo stava regolando 6-2 3-6 6-2. «Sei un frocio...», ha inveito Fognini verso sé stesso, e la scelta dell'epiteto non è passata inosservata al vaglio della censura social. Levata di scudi dal mondo Lgbt, con smash finale del parlamentare di Forza Italia Elio Vito: «Il ddl Zan serve subito, anche per lo sport», ha scritto su Twitter, benché a molti la pertinenza della richiesta politica non sia parsa figlia di una logica aristotelica. In serata sono arrivate le scuse del tennista e l'episodio è rientrato.

MARTyna Trajdos SCHIAFFEGGIATA DALL ALLENATORE

 

Ha rischiato molto di più Claudiu Pusa, allenatore della judoka tedesca Martyna Trajdos. Tra i due vige un rituale pre gara inconsueto e spassoso: lui sarebbe solito tirarle qualche ceffone rigenerante per motivarla in vista del match, urlandole frasi d'incoraggiamento. Il problema è che la judoka è una donna e il pulpito dei social si è affrettato a gridare al quasi femminicidio, invocando la gogna pubblica per l'allenatore-motivatore.

 

Ci ha pensato la Trajdos a toglierlo dagli impicci: «Sono io a chiederglielo - ha scritto - ne ho bisogno per svegliarmi prima degli incontri». E mentre, qualche giorno fa, la delegazione di ginnaste tedesche ha chiesto di esibirsi in tuta integrale per evitare «la sessualizzazione dello sport», il Cio si è dichiarato «preoccupato» per un paio di episodi a ben vedere molto più seri di quelli elencati: Tohar Butbul, ventisettenne judoka che gareggia nella classe -73 kg, è stato evitato da due judoka di fede islamica perché israeliano…

ginnaste tedesche 8ginnaste tedesche 9ginnaste tedesche

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO