QUEL CARESSA DELLA SERA: "KLOPP RISCHIA DI PASSARE ALLA STORIA COME IL TECNICO PIÙ ESALTATO PER IL GIOCO MA IL MENO VINCENTE DELLA STORIA- IL TELECRONISTA DI "SKY" NEL MIRINO DEI SOCIAL PER LE PAROLE AL CLUB PRIMA DEL RITORNO DELLA SEMIFINALE BERGOMI IN DISACCORDO: QUI TI FERMO, FABIO… CAPELLO E MOU ESALTANO IL TECNICO TEDESCO CHE OLTRE AI DENTI RIFATTI ESIBISCE UN’AUTOIRONIA DA VENDERE: “DI ME DICONO CHE PERDO LE FINALI, LO SO. MA HANNO RAGIONE…” – VIDEO

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Fabio Bianchi per gazzetta.it

 

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Sorrisi e ferocia. Empatia e maniacalità. Capelli e denti finti e carattere vero. Fenomenale e perdente. Le mille anime di Jurgen Klopp. Quello del tecnico del miracolo di Anfield, come ha titolato la maggioranza dei giornali sportivi internazionali, è un mondo variopinto, tanto pieno di sensibilità quanto di furore. Klopp è capace di versare lacrime quando lascia un posto (il suo primo amore, il Mainz) e persino quando se ne va un giocatore. Tipo Kagawa dal Dortmund.

 

"Ho pianto per venti minuti di fila", ha confessato. Ma poi è capace di portare la sua squadra in ritiro in un eremo. Come fece col Mainz: "Ho trascinato i ragazzi per 5 giorni su un lago in Svezia dove non c’era né elettricità né cibo. Volevo far sentire alla squadra che potevano sopravvivere a qualunque cosa. Beh, poi salimmo in Bundesliga e la gente non poteva credere a quanto eravamo forti".

 

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La promozione col Mainz è stato il trampolino di lancio di Klopp il terribile, ex attaccante riciclato a difensore "con una testa da Bundesliga e i piedi da quarta divisione", come ammetteva con la solita onestà intellettuale con cui riesce a prendersi in giro anche per il trapianto dei capelli o qualsiasi altra cosa. I piedi non gli hanno fatto fare carriera, ma la testa gli ha permesso di passare dal campo alla panchina senza passare dal via, cioè dal corso di allenatori.

 

Perché Jurgen va di fretta e perché lui era già allenatore in campo: non smetteva di parlare e dare indicazioni. E i compagni lo sopportavano perché, in fondo, Jurgen è un simpaticone. Lo hanno sopportato anche da tecnico e lui li ha portati a giocare come mai avevano fatto in vita loro. Soprattutto, correndo come folli. Perché Klopp il visionario ti fa credere anche alle follie. Come una rimonta al Barcellona da uno 0-3. Il suo discorso iniziale qualcosa ha messo nel cervello e nei muscoli dei giocatori. "Ci ha detto cose che non avevo mai sentito prima", ha confessato Lovren. Al Borussia Dortmund sanno di cosa parla. Klopp ha fatto a tutti una testa così. Rigore tattico, ferocia agonistica, parole d’ordine: attaccare, attaccare. Ma ripartendo da una difesa di ferro.

 

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TRA MOU E CONTE —   Klopp è un super motivatore, riesce a convincere uno come Mané a correre come un Robertson. Un carisma unito a un sorriso a tutto denti che ha convinto anche il mondo della pubblicità a ingaggiarlo. In quanto a motivatore è pari a Mourinho (ricordate Eto’o "difensore?"), ma gioca meglio. La sua filosofia tempesta e impeto, per stare ai classici tedeschi, e il credo assoluto nella tattica ("con la tattica puoi battere chiunque"), s’avvicina al gioco di Conte. Con queste qualità, ha trasformato il Dortmund da squadra di mezza classifica ad agguerrita e unica antagonista del Bayern Monaco. Sette stagioni, due scudetti, una coppa e 1 Supercoppa di Germania.

 

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MERAVIGLIOSO PERDENTE—   Poi arriva l’altra faccia della medaglia. Coi tedeschi anche una finale di Champions League persa. Alla quale si aggiungono le finali di Europa League (2016) e di Champions (l’anno scorso) perse col Liverpool. Klopp l’altra sera, dopo l’incredibile trionfo di Anfield (ma sì dai, quasi un miracolo), Klopp ha detto, sincero come al solito: "Lo so quello che dicono di me, che sono uno che perde le finali e hanno assolutamente ragione ma il Liverpool è alla quarta finale (l’altra è la FA Cup persa col City) negli ultimi anni e questo è già molto speciale". Totalmente d’accordo, è speciale. Ora Klopp ha un’altra chance per invertire la rotta. Potrebbe essere la volta buona. Ma anche se non ci riuscisse, diteci quale tifoso cambierebbe un allenatore magari più vincente con Jurgen il biondo, con il quale ogni partita è una garanzia di meravigliosa avventura dentro le emozioni e lo spettacolo.

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