pellegatti berlusconi

"GLI ATTACCANTI VENDONO I BIGLIETTI. LE DIFESE VINCONO LE PARTITE" - IL CALCIO SECONDO CARLO PELLEGATTI, IL MITOLOGICO TELECRONISTA ROSSONERO: "IL CALCIO DI OGGI NON LASCIA SPAZIO ALLA FORMAZIONE DEI DIFENSORI 'PURI' COME QUELLI DI UNA VOLTA. 'COLPA' ANCHE DI GUARDIOLA: I DIFENSORI SONO CHIAMATI A PARTECIPARE ALL'IMPOSTAZIONE, AUMENTANDO IL MARGINE D’ERRORE. PIU' GOL SONO UN BENE PER LO SPETTACOLO MA SI DIMENTICA QUELLO CHE UNA VOLTA DISSE GIANNI BRERA..." - IL VIDEO STRACULT DEI NOMI DEI SUOI CAVALLI: "PRESAGE NOCTURNE, PIOLI IS ON FIRE E…" - VIDEO

carlo pellegatti 7

Da www.scommesse.io

 

Carlo Pellegatti, noto giornalista e telecronista sportivo, ha rilasciato alcune dichiarazioni sui reparti difensivi, spesso protagonisti di errori dovuti a diversi fattori.

 

Ecco quanto dichiarato a Scommesse.io:

 

“Gli attacchi vendono i biglietti. Le difese vincono le partite”. Non è solo una massima del football americano, ma soprattutto rappresenta una grande verità, suffragata dalle statistiche e dalla storia, come confermano, in Italia, le stagioni dalla 2014-2015. Eccetto che nel campionato 2019-2020, la squadra che vince lo Scudetto è sempre quella che subisce meno reti. Eppure vediamo aumentare, anche in campo internazionale, gli errori dei singoli difensori e dei reparti arretrati. Che cosa sta succedendo? Cerchiamo di capirne le ragioni.

 

carlo pellegatti 6

DIFENSORI CON POCA QUALITÀ

Innanzitutto, deve essere evidenziato il calo di qualità dei difensori. Il poco tempo a disposizione per l’allenamento, danneggia la loro crescita tecnica. Raramente, soprattutto i più giovani, possono dedicarsi agli esercizi necessari per migliorare il bagaglio calcistico, come forza, potenza, velocità di base, progressione. Scarsa anche la possibilità di chiudere la seduta, fermandosi con un componente dello staff per calciare, stoppare, colpire di testa. Questa situazione porta a un continuo decremento del livello tecnico, con conseguente aumento degli errori nella zona più delicata del campo, l’area di rigore.

 

carlo pellegatti 5

NESTA, CANNAVARO, MALDINI, CHIELLINI, NON NASCERANNO PIÙ

Il calcio di oggi non lascia molto spazio alla formazione dei difensori “puri” come quelli di una volta. I ritmi serrati del calendario, con partite a ciclo continuo, limitano il tempo a disposizione per sviluppare quelle qualità essenziali – forza, velocità, aggressività – che rendevano questi campioni dei veri “muri” in difesa. E, con la frequente rotazione dei centrali, dovuta a infortuni e turn-over, risulta difficile costruire l’affiatamento tra compagni che una volta era un marchio di fabbrica della difesa italiana.

 

I MIGLIORI DIFENSORI DI OGGI, IN ITALIA E ALL’ESTERO

Attualmente, il calcio italiano può contare su difensori di spessore, protagonisti nel campionato di Serie A, in nazionale e, come nel caso di Bastoni, in Champions League:

PELLEGATTI

 

Alessandro Bastoni (Inter) – un maestro nel leggere il gioco e impostare l’azione con la sua visione e tecnica sopraffina.

Alessandro Buongiorno (Napoli) – giovane ma già grintoso e affidabile, è uno che non molla mai in marcatura.

Pietro Comuzzo (Fiorentina) – per la tenacia e la presenza fisica che mette in ogni intervento.

 

A livello internazionale, ecco i difensori che stanno facendo la differenza:

Virgil van Dijk – un gigante della difesa, capace di anticipare gli attaccanti con un tempismo perfetto.

Rúben Dias – leader nato, che gestisce la retroguardia con precisione chirurgica.

Riccardo Calafiori – giovane promessa italiana, dotato di visione e determinazione da vendere, che non teme le sfide.

 

Tuttavia, sempre più spesso, si assiste a un calo di qualità delle performance dovuto a diversi fattori:

 

SI GIOCA TROPPO

carlo pellegatti 2

Per un allenatore che vuole lavorare su una efficace parte difensiva, oggi è certamente molto più complicato. Si gioca nel weekend e a metà settimana, senza soluzione di continuità. Gli avversari vengono studiati più sui video che sul campo, impedendo, dunque, se non nelle prime settimane di lavoro estivo, la possibilità di esercitazioni continue per migliorare l’affiatamento tra i singoli e tra i reparti della squadra.

 

ATTACCANTI SEMPRE PIÙ COMPLETI E PERFORMANTI

A fronte di questo calo del livello medio dei difensori, oggi gli attaccanti, al contrario, sembrano cresciuti come intensità di prestazioni, come fisicità e potenza, come velocità nel dribbling, scatto e resistenza. Oggi dunque il lavoro dei componenti del reparto arretrato sembra diventare più difficile, più improbo. La minima esitazione diventa una potenziale occasione da gol per gli avversari. Non pare più sufficiente studiarne le caratteristiche magari davanti al computer, perché la varietà delle giocate e quindi l’imprevedibilità dell’attaccante risultano spesso un elemento imponderabile e quindi decisivo.

 

L’ORMAI FAMOSA “PARTENZA DAL BASSO”

Tanti errori sono figli anche della famigerata, per qualcuno, partenza dal basso. Ormai non si vedono più i lanci lunghi dei portieri, ma anche l’estremo difensore cerca di appoggiare al compagno più vicino o meglio piazzato, per dare il via all’azione con palla rasoterra. Di buone intenzioni è lastricata la via per il paradiso, ma spesso si cade nell’inferno.

 

carlo pellegatti 3

Non tutti i difensori, portieri compresi, hanno la sufficiente qualità balistica per evitare passaggi troppo corti o troppo lunghi, troppo deboli o troppo forti, che possono essere preda dell’avversario. Ormai, per l’appassionato di calcio, è diventata una triste abitudine rimanere tra lo sconcertato e lo sbigottito, nel vedere quali sesquipedali errori vengano propinati praticamente a ogni giornata di campionato o a ogni turno di coppe internazionali.

 

NIENTE PIÙ DIFESA E CONTROPIEDE. “COLPA” DI GUARDIOLA

L’approccio di Guardiola, che esalta il possesso palla e la costruzione dal basso, ha rivoluzionato il calcio globale e influenzato anche la nostra scuola difensiva. In Italia, difensori e portieri oggi sono chiamati a partecipare attivamente alla fase di impostazione, costruendo l’azione con precisione fin dall’area. Ma questo nuovo modello comporta dei rischi: molti dei nostri difensori, nati in una scuola più tradizionale, faticano a gestire questa complessità tecnica e tattica, aumentando il margine d’errore nelle situazioni critiche.

 

carlo pellegatti 4

IL RUOLO DI TELECAMERE E VAR: NIENTE PIÙ DUELLI “GENTILE-MARADONA”

Purtroppo, è difficile che rivedremo battaglie così accese come quelle leggendarie del passato. Con telecamere e VAR che monitorano ogni contatto, i difensori devono fare i conti con un regolamento che non lascia spazio alla vecchia “esuberanza”. Anche gli interventi più leggeri possono sfociare in sanzioni, costringendo i difensori a un gioco più misurato. Sebbene alcuni continuino a distinguersi per fisicità, il calcio moderno ha ridotto al minimo i duelli intensi come quelli tra Gentile e Maradona.

 

INFORTUNI E TURNOVER MINANO L’AFFIATAMENTO

Tra infortuni e obbligati turn over, non è facile poi che giochi sempre la stessa coppia di centrali. È un altro fattore importante nel spiegare gli attuali problemi dei reparti arretrati. Sono loro infatti i registi della difesa. Con uno sguardo si cambiano di avversario, sanno dove posizionarsi, per rimediare alle situazioni più pericolose. Con la fondamentale rapidità, con il massimo della reattività, con il giusto sincronismo. Continuando nelle obbligate rotazioni, appare evidente che manchi spesso questo naturale affiatamento, che si riflette poi nella mancata efficacia soprattutto negli ultimi sedici metri.

 

carlo pellegatti 1

“LA PARTITA PIÙ BELLA È QUELLA CHE FINISCE 0-0”

Abbiamo cercato di elencare le possibili ragioni di un aumentato numero di gol e, di conseguenza, di una minore efficacia della fase difensiva, intesa come reparto e singoli. Un bene per lo spettacolo, potrebbe dire qualcuno, dimenticando però quello che una volta disse il grande giornalista e scrittore Gianni Brera: “Ricordate… la partita più bella è quella che finisce 0-0”!

matteo salvini carlo pellegatti CARLO PELLEGATTIPELLEGATTICARLO PELLEGATTI SILVIO BERLUSCONIPELLEGATTIPELLEGATTIcarlo pellegatti

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”