italia ginnastica ritmica

"AVEVO L'INTESTINO DISTRUTTO DAI LASSATIVI. PESAVO 36 CHILI. NON HO AVUTO IL CICLO PER UN ANNO" - DOPO LE DENUNCE DI NINA CORRADINI, ANNA BASTA E GIULIA GALTAROSSA, MOLTE ALTRE GINNASTE HANNO DECISO DI ROMPERE IL SILENZIO - VIENE FUORI IL QUADRO DI UN "MONDO INFERNALE", NON SINGOLE "ECCEZIONI", COME LE HA DEFINITE IL PRESIDENTE DEL CONI MALAGÒ – VICTORIA POLIDORI: “MI DICEVANO. 'HAI UN SEDERE GRANDE COME UN BAULE'. MI SONO AMMALATA DI ANORESSIA NERVOSA…”

Estratto dell'articolo di Riccardo Caponetti per roma.repubblica.it

 

giulia galtarossa 7

(...) È un autentico tsunami quello che sta travolgendo Federginnastica, dopo l'inchiesta di Repubblica sulle violenze psicologiche nella ginnastica ritmica. Dopo le denunce di Nina Corradini, Anna Basta e Giulia Galtarossa, molte atlete ed ex atlete hanno deciso di rompere il silenzio. Non solo ginnaste della Nazionale, ma anche di categorie inferiori. Ecco le loro parole.

 

I lucchetti alle mensole

Quasi nessuna vuole fare i nomi dei colpevoli, "è tutto il sistema che è sbagliato" ma molte ci mettono la faccia. Viene fuori il quadro di un "mondo infernale", "da incubo". Non singole "eccezioni", come le ha definite il presidente del Coni Malagò. "Per due anni della mia vita speravo tutti i giorni di alzarmi e di non venire insultata dalla mia allenatrice".

giulia galtarossa 6

 

Sara Branciamore, 22 anni, campionessa italiana nell'individuale nel 2013: "Avevo paura della mia insegnante e nonostante ciò per un periodo ho vissuto a casa sua. Il cibo che mangiavo lo razionava lei: una volta mise il lucchetto alle mensole (...) Sono alta 165 cm ed ero arrivata a pesare 36 chili: per un anno non ho avuto le mestruazioni e ancora oggi sono irregolari".

 

"Hai il sedere come un baule"

"Mi sono ammalata di anoressia nervosa, sono stata diverse volte ricoverata in ospedale. Già a 10 anni venivo pesata", racconta Victoria Polidori, 21 anni: "Chi prendeva due o tre etti doveva correre intorno alla pedana con i pesi alle caviglie. Una società per cui ho gareggiato mi faceva contare le penne al pomodoro che mangiavo. Alcune frasi le ricordo bene: "Hai un sedere grande come un baule" o "quest'anno non gareggi se non dimagrisci"".

 

GINNASTICA E ABUSI, VIA AL MURO DEI SILENZI

Mario Nicoliello per “Avvenire”

giulia galtarossa 5

Mens sana in corpore sano. Nell'accezione moderna la locuzione latina, tratta dalle Satire di Giovenale, ha portato il genere umano a dedicarsi all'educazione fisica. Lo svolgimento dell'attività sportiva è diventato propedeutico al benessere psichico e così, pur senza praticare in maniera continuativa una vera e propria disciplina, movimento ed esercizio fisico sono diventati un must. Quando l'attività motoria prende forma in una palestra e viene declinata nel rapporto con alcuni attrezzi si apre l'immenso cosmo della ginnastica, declinato in tante sfaccettature: dall'artistica alla ritmica, dall'aerobica all'acrobatica giusto per rimanere alle più diffuse.

 

Ciò che accomuna l'alto livello di queste specialità è la giovane età delle interpreti, giacché in tali ambiti l'universo femminile è più popoloso di quello maschile. Adolescenti che lasciano casa per andare a vivere nelle accademie, ragazze ancora in età scolastica che sudano tutto il giorno e studiano la sera, piccole donne la cui giornata viene programmata dagli allenatori o dalle allenatrici. C'è chi resiste e raggiunge la gloria eterna (leggasi medaglie alle Olimpiadi) o chi getta la spugna, denunciando i maltrattamenti subiti.

 

sara branciamore

È l'occasione, quest' ultima, per far emergere i lati oscuri delle fabbriche di campionesse, luoghi dove non sempre accadono le cose giuste. Le recenti denunce di alcune ginnaste specializzate nella ritmica hanno riportato a galla il torbido che si nasconde dietro le quinte. A cominciare sono state Nina Corradini e Anna Basta, che sulle pagine del quotidiano La Repubblica hanno raccontato umiliazioni, costrizioni e pressioni, soprattutto legate al peso da mantenere. Due ex ginnaste accomunate da un vissuto simile, che hanno deciso di rompere il muro del silenzio, sbandierando violenze e umiliazioni subite, al fine di non farle mangiare. A ruota l'attenzione si è spostata sulla Procura della Repubblica di Brescia, dove due atlete locali - minorenni che nel frattempo hanno abbandonato l'attività sportiva - hanno presentato un esposto per presunti maltrattamenti psicologici subiti dagli allenatori.

 

Ieri è arrivato lo sfogo, sempre a Repubblica, di Giulia Galtarossa, costretta a spogliarsi davanti alle colleghe e umiliata poiché definita "maialina".

 

Finita nell'occhio del ciclone, la Federazione Ginnastica d'Italia ha chiarito in una nota di non tollerare alcuna forma di abuso e di aver immediatamente informato la Procura Federale e il Safeguarding Officer per gli accertamenti e le azioni di rispettiva competenza. Ieri mattina il ministro dello Sport e dei giovani, Andrea Abodi, ha incontrato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il numero uno della Federginnastica, Gherardo Tecchi. « La dimensione del fenomeno sportivo è importante, ma deve essere chiaro che basta un caso per avere la stessa attenzione di centomila. Le medaglie sono un fattore di orgoglio nazionale, ma non ce ne sarà mai una che coprirà comportamenti non adeguati. Siamo praticanti di valori, non predicatori», ha spiegato Abofronte di al termine della riunione, aggiungendo: «C'è un tribunale ordinario a Brescia e uno federale prontamente sollecitati.

 

nina corradini 5

Quello che emerge andrà valutato, il confine tra il rigore e lo sconfinamento è una linea sottile. L'allenamento della ginnastica presuppone una preparazione fisica di un certo tipo. Ma le cose bisogna dirle agli atleti nel modo giusto, altrimenti si va oltre».

 

E il presidente Tecchi è netto: «Credo in quello che hanno detto le ragazze, voglio che queste cose siano sistemate e che l'ambiente sia più lindo e trasparente possibile. Non possiamo permetterci certe cose, ne va della credibilità della federazione ». Sul caso è intervenuta anche Marta Pagnini, ex capitana delle Farfalle azzurre due volte oro Mondiale, bronzo a Londra 2012. Con una lettera all'Ansa ha spiegato: «Uno degli aspetti fondamentali della ritmica é la grande disciplina che viene presto appresa dalle atlete, fin dai primi giorni in palestra e senza distinzione di livello: dalla pettinatura alla postura, dalla cura del proprio corpo al rispetto per le compagne e per gli insegnanti. Nel mio percorso ho dovuto far a tanti ostacoli, alcuni "fisiologici", classici del percorso di una ginnasta, altri assolutamente evitabili e che hanno lasciato piccole o grandi ferite nel mio cuore di bambina, adolescente e poi donna».

 

giulia galtarossa 2

Non c'è pace insomma oggi negli ambienti della ginnastica, così come non ce n'era in passato. I riflettori mediatici hanno illuminato gli sfoghi di numerose campionesse straniere, intente a denunciare gli abusi fisici e psichici subiti dai tecnici, trasformando in molti casi gli allenatori in orchi. Un nome su tutti, quello di Simone Biles, che ha trovato il coraggio, insieme alle sue compagne, per accusare Larry Nassar, l'ex osteopata della Nazionale statunitense di artistica che ha abusato sessualmente di bambine e ragazze durante le sue sedute. Centinaia di minorenni, adescate con il pretesto di presunte sessioni di massaggi, e poi vittime innocenti di palpeggiamenti, violenze e atti di masturbazione.

 

giulia galtarossa 3

A finire nel calderone sono stati anche i vertici della Federazione statunitense e quelli dell'Fbi che, pur sapendo, non hanno denunciato, ma anzi hanno insabbiato l'accaduto. « Biasimo Larry Nassar e incolpo anche un intero sistema che ha permesso e perpetrato i suoi abusi », fu il pesante sfogo pubblico di Simone Biles, la pluricampionessa che ai Giochi di Tokyo dell'anno passato dovette abbandonare il contesto agonistico per problemi di depressione, scaturiti proprio in seguito alla vicenda degli abusi. Problemi anche nella squadra della Romania, con atlete che si sono sfogate contro i metodi di coach Bela Károlyi, lo stesso che fu artefice della fioritura del fenomeno Nadia Comaneci negli Anni Settanta. Decenni più tardi alcune rumene hanno denunciato che Béla e la moglie Márta si comportavano regolarmente con brutalità per gli errori commessi in allenamento o in gara, mentre altre ginnaste di Bucarest e dintorni hanno sollevato accuse di abusi fisici. Successivamente quando la coppia è passata alle dipendenze degli Stati Uniti è stata coinvolta pure nell'affare Nassar. Luci e ombre quindi sulla ginnastica. Sport che fa breccia sui social e impazza in serie tv, libri e film. Eppure c'è del marcio dentro questo mondo.

 

 

giulia galtarossa 1nina corradini 1nina corradini 3nina corradini 2

nina corradini 4

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)