paolo di canio

"LA LAZIO HA MOLLATO. CONTRO LA JUVE CI SONO STATI ERRORI IMBARAZZANTI" - PAOLO DI CANIO SPARA A ZERO SU TUTTI: "CASALE E ROMAGNOLI SONO MOLLI. IMMOBILE NON SEGNA PIU'. LUIS ALBERTO CHE PROTESTA. O L'ATTEGGIAMENTO CAMBIA O LA LAZIO AFFONDA" - "IL NAPOLI? UNA SQUADRA SPECIALE CHE GARCIA STA SMONTANDO " - LA "ROSICATA" SU LUKAKU: "UN CENTRAVANTI ANNI '80, GIOCA SOLO DI SPALLE…"

Estratto dell'articolo di Alberto Dalla Palma per “il Messaggero”

 

paolo di canio

Sabato pomeriggio Paolo Di Canio, opinionista Sky e miglior commentatore della Premier per distacco, ha vissuto una delle emozioni più forti della sua vita. Al centro del campo, a pochi attimi dall'inizio di West Ham-City, ha cantato l'inno della sua ex squadra "I'm forever blowing bubbles" con i vecchi tifosi.

 

[…] i biancocelesti sono in crisi

«Purtroppo sono emersi tutti i difetti che solo la bravura di Sarri aveva coperto con il suo lavoro. Mau è riuscito a ottenere il centoventi per cento da una squadra che valeva molto meno e pure senza campioni. Se l'Inter perde dodici partite, e non ricapiterà mai più, e la Juve è in pieno caos, logico che la Lazio possa arrivare seconda. Difficile che ricapiti».

 

paolo di canio

Perché, Di Canio?

«Perché dal punto di vista emotivo ha completamente mollato, non c'è più con la testa e si è visto anche a Torino. Ha subìto dei gol inammissibili anche in un campionato di dilettanti. Posture sbagliate, mancanza di collegamento tra reparti, errori tecnici imbarazzanti».

 

La difesa non funziona.

«Casale e Romagnoli sono cambiati, non aggrediscono più l'uomo, si fanno anticipare perché sono molli rispetto alla stagione scorsa. Ma poi Luis Alberto che si ferma a protestare mentre McKennie gioca: in serie A non si può fare così. O l'atteggiamento cambia o la Lazio affonda».

 

Ci penserà Sarri.

«Lui è un grande maestro di calcio ma non certo un motivatore. Non deve parlare dopo ma prima, deve scuotere il gruppo e far capire ai giocatori che l'assenza di Milinkovic non è un alibi».

 

[…]

E Immobile segna meno.

DI CANIO 1

«Un problema sottovalutato dalla società e dallo stesso Sarri, per il quale il centravanti ideale è Felipe. Ciro segnava 30 gol a stagione quando guardava la porta e attaccava lo spazio nel 3-5-2. Costretto a giocare di spalle, come in Nazionale, sparisce dal campo. Il modulo e l'età non lo aiutano».

 

E' arrivato Castellanos come alternativa.

«Un giovane che ha fatto qualche partita nella Liga. Il club doveva comprare un centravanti pronto […] Sarri aveva bisogno di altro».

 

[…] La vede nera, insomma: senza pietà.

«Gli atteggiamenti di alcuni giocatori a Torino si possono avere al bar, non in campo. Serve una scossa, la Champions non perdona se cammini e speri che gli altri sbaglino».

 

ESULTANZA DI PAOLO DI CANIO PER LA VITTORIA DEL SUNDERLAND CONTRO IL NEWCASTLE

[…]

Torniamo all'Inter: obiettivo finale.

«Deve ritrovare un filotto come l'anno scorso nel tabellone: Porto, Benfica e Milan, ma quando gli ricapita? Da anni ha la miglior rosa d'Italia, ora deve vincere lo scudetto. Quella finale potrebbe aver dato una spinta decisiva alla mentalità del gruppo».

 

Ma non ha più Lukaku.

«Un centravanti degli anni '80, predisposto a giocare solo di spalle. Thuram è veloce, calcia di destro e di sinistro, fa dei passaggi efficaci. Non ha la fantasia di Dzeko, ma nel nostro campionato fa la differenza. In Bundesliga arrivava sesto, come tanti che il Milan ha preso dalla Premier».

 

Si spieghi meglio, ci scusi.

PAOLO DI CANIO SIMONE INZAGHI

«Pioli ha acquistato dei buoni giocatori ma non certo dei fenomeni. Loftus-Cheek per nove anni non ha fatto la differenza in Inghilterra, anzi. E' tenero, come Pulisic. Nel Chelsea non giocavano più, nel nostro campionato sono delle stelle. Come McKennie, che non è certo un fenomeno. In Italia basta poco per esaltare qualcuno. […] Il Milan del derby non si può guardare: per me avrebbe dovuto perdere anche quello del 2-1 da scudetto. Una vittoria degli astri, non certo degli assi. Se Giroud a 37 anni è un titolare qualcosa non funziona. E Tomori che era la quinta scelta al Chelsea da noi ha tolto il posto a Romagnoli, il capitano».

di canio

 

 Ci è rimasto il Napoli, che inizia da Braga.

 «Una squadra speciale che Garcia sta smontando rapidamente. Certo non poteva scimmiottare il gioco di Spalletti ma neanche rompere certi equilibri. A Frosinone ha attaccato Osimhen dopo una doppietta perché non era tornato a centrocampo. L'altro giorno ha fatto infuriare Kvara. Sul fronte della comunicazione, il tecnico francese non è il massimo. E poi che errore Juan Jesus».

 

Quello aveva, poi il giovane Natan.

«Lo sbaglio, infatti, è della società che sullo scouting non aveva sbagliato niente. Va via Kim e non puoi puntare sul giovane brasiliano o su uno che è stato mandato via da tutti. I soldi c'erano: andavano investiti. E come la Lazio, anche il Napoli si è spento. E nel calcio di alto livello, chi si ferma è perduto».

paolo di caniola sbroccata di paolo di canio su roma bodo 7la sbroccata di paolo di canio su roma bodo 1

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?