allegri juventus elkann agnelli

"LA STAMPA" DI JOHN ELKANN SPARA SILURI CONTRO ANDREA AGNELLI (E ALLEGRI): "L'ADDIO ALLA CHAMPIONS, PER LA TERZA VOLTA DI FILA, E' UN DANNO ECONOMICO E SPORTIVO IMMENSO" - "CON IL RITORNO DI MAX NULLA E' CAMBIATO, ANZI LE COSE VANNO PEGGIO" - "ACCIUGA" E’ PERO BLINDATO DA UN QUADRIENNALE DA 7 MILIONI ALL'ANNO – I LIMITI DELLA ROSA: SE L'ATTACCO È STATO SISTEMATO CON VLAHOVIC (DIGIUNO DI CHAMPIONS), LA MEDIANA RIMANE DEBOLE – EVRA ACCUSA: "LA JUVE NON HA UN CENTROCAMPO ALL'ALTEZZA E ALCUNI GIOCATORI NON RISPECCHIANO LA MENTALITÀ BIANCONERA" - IL CASO DYBALA - VIDEO

 

 

Antonio Barillà per “la Stampa”

 

meme su allegri

Silenzi, rimpianti, mea culpa. Confronti pacati sui perché della débacle. Massimiliano Allegri, dopo lo 0-3 con il Villarreal, ha raggiunto al J-Hotel gli amici di sempre, quelli che conoscono l'autostrada Livorno-Torino a memoria e non mancano di sostenerlo nelle sfide top, ma a tarda notte, dopo una cena che tutti speravano festosa e che s' è consumata invece nella malinconia, ha avuto modo di analizzare la sconfitta con alcuni dei suoi calciatori più rappresentativi.

john elkann e massimiliano allegri foto mezzelani gmt 198

 

In tanti, infatti, spontaneamente, hanno scelto di fermarsi nell'albergo del ritiro: un modo per sostenersi in un momento duro, per sentirsi uniti e concentrarsi sul futuro. L'addio alla Champions, per la terza volta di fila agli ottavi, è già un danno sportivo ed economico immenso, guai permettere che possa riverberarsi sul prosieguo di una stagione che vale ancora un posto nell'Europa che conta e lascia aperto il traguardo della Coppa Italia. Ultimo appiglio, salvo rimonte leggendarie, per non interrompere la serie sì della gestione Agnelli: da dieci anni la Juventus solleva almeno un trofeo, è successo anche con i criticatissimi Sarri e Pirlo.

 

Mancanza di qualità Il paragone on i predecessori è double face: da una parte inchioda Allegri con il cui ritorno nulla ha cambiato, per ora anzi le cose vanno peggio, dall'altra aiuta a capire come i problemi abbiano radici lontane. Questa squadra è stata impoverita nel tempo e ogni ricostruzione passa da sacrifici e delusioni, se l'attacco è stato sistemato con Vlahovic - straordinario, però digiuno di Champions -, la mediana rimane debole e incongruente.

 

max allegri

Non c'erano oltretutto Zakaria, puntello di gennaio, né McKennie, e i titolari superstiti erano fiaccati da troppe partite senza turnover. Il punto, però, non è l'usura, come ha constatato, da opinionista di Prime Video, Patrice Evra, dall'alto delle 813 partire giocate: «La Juve non ha un centrocampo all'altezza e alcuni giocatori non rispecchiano la mentalità bianconera. Noi avevamo Marchisio, Pogba, Pirlo e Vidal. Non voglio parlare dei singoli, ma non ho visto un solo cambio di gioco fatto da Arthur». Locatelli positivo al Covid

 

max allegri sbrocca in conferenza stampa 3

Nelle disamine interne, al brasiliano è stata riconosciuta anche una buona prestazione, però non è un regista, non ha certo il tocco del Maestro ma nemmeno quello di Pjanic, così come Rabiot non è Matuidi né Khedira anche se guadagna di più. Quanto a Locatelli, che ieri - piove sul bagnato - è risultato positivo al Covid, ha ottime doti, ma è impensabile possa elevare lo spessore con alle spalle spiccioli di Milan e tre stagioni al Sassuolo. Morale, mercoledì sera si andava avanti per cross, ma i palloni di De Sciglio e Cuadrado sono stati sprecati e dopo il primo rigore la squadra si è liquefatta. Forse inesperienza (ma è successo anche al Psg...), forse contraccolpo psicologico acuito dal sortilegio Champions.

 

agnelli elkann

Si dirà: Allegri non ha procurato il rigore. Ma l'episodio, pur determinante, non giustifica una waterloo che sconta la sterilità offensiva, il tradimento della difesa, la mancanza di soluzioni al netto dei limiti strutturali, un po' meno le sostituzioni tardive perché Dybala non era al massimo, come Chiellini. Semplicemente, contro il Villarreal, settimo nella Liga, con una qualità media in ogni caso inferiore, la Juventus non può perdere in casa tre a zero.

 

2 - ALLEGRI SULLA GRATICOLA MA CON QUELL'INGAGGIO...

Alberto Mauro per “il Messaggero”

 

 

La delusione a caldo cede il passo ai bilanci sommari nel day after, la terza eliminazione in tre anni agli ottavi di Champions è uno schiaffo che scuote l'ambiente, con rischio di contraccolpi difficili da prevedere in campionato. Dovrà gestirli Allegri, sotto accusa per il crollo nel secondo tempo contro gli spagnoli e in tendenza su Twitter con #AllegriOut, surclassato dalle letture in corsa di Emery che svolta la qualificazione con Coquelin e Moreno dalla panchina.

john elkann e andrea agnelli 2

 

La Juve che in Italia non perde dallo scorso 27 novembre si sbriciola senza attenuanti contro il Villarreal, città di poco più di 50 mila anime con una rosa da 124 milioni scarsi, contro i 300 dei bianconeri. Il Psg insegna che i soldi non fanno la felicità, e non danno nemmeno la sicurezza di arrivare in fondo, discorso che vale anche per la Juve: la perdita di Ronaldo (eliminato in bianconero ai quarti e due volte agli ottavi) è stata compensata con l'investimento monstre a gennaio per Vlahovic (più di 70 milioni alla Fiorentina) e Zakaria, ma cambiando gli addendi offensivi il risultato in Champions non è cambiato.

allegri con vlahovic

 

L'eliminazione pesa 18 milioni tra mancati premi e incassi per i bianconeri, e ora torna tutto improvvisamente in discussione, compreso Allegri, battuto al suo stesso gioco da Emery e primo colpevole della disfatta per i tifosi. Ma blindato di fatto da un quadriennale da 9 milioni all'anno: l'uomo più pagato della Juve (più di De Ligt con 8 milioni più bonus) doveva essere il simbolo della rinascita e invece quest' anno ha dimostrato ben poco oltre il corto muso e qualche rimonta di cuore, poche Allegrate.

 

juventus villarreal

LO SFOGO Dopo il fischio finale Max si sfoga davanti alle tv («Non ho nulla da rimproverare ai miei giocatori») e poi in conferenza stampa, sbandierando la «disonestà intellettuale» a chi chiede come salvare la stagione bianconera, e minacciando «Guai non fare il funerale alla Juventus prima del tempo». Delusione e nervosismo, ma nessuna assunzione di responsabilità, a differenza di Bonucci e Danilo che chiedono scusa ai tifosi. Quelle dei giocatori rimangono voci isolate nella notte più buia da inizio stagione, perché Agnelli e la dirigenza decidono di rimanere in silenzio.

juve villarreal

 

La positività al Covid-19 di Locatelli passa quasi in secondo piano, mentre Dybala è sempre più un caso: entra a 12' dalla fine e viene travolto dall'onda gialla, i dubbi di Arrivabene per i sei stop muscolari da inizio stagione condizioneranno l'offerta di rinnovo al ribasso (intorno ai 7 milioni di euro). Perdere Dybala a zero è un rischio calcolato per la Juve, a differenza dell'eliminazione in Champions a marzo.

andrea agnelli juve villarrealjuve villarrealjuve villarrealjuve villarreal

 

elkann agnelli foto mezzelani gmt 218andrea agnelli e john elkann foto mezzelani gmt 183andrea agnelli e john elkann foto mezzelani gmt 182john elkann e andrea agnelli 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…