"A VALENTINO ROSSI NON TENDERÒ PIÙ LA MANO" - MARQUEZ: "NESSUN RANCORE MA BASTA, HO GIÀ FATTO QUEL GESTO UNA VOLTA E NON SONO COSE CHE SI RIPETONO. LO AMMIRO MOLTO: PIACEREBBE ANCHE A ME ARRIVARE A 40 ANNI ED ESSERE UNO DEI FAVORITI PER IL TITOLO” - PRESENTATA A GIACARTA LA NUOVA YAMAHA NERAZZURRA. IL 'DOTTORE': “PARE L’INTER” (SPERIAMO CHE NON ABBIA GLI STESSI RISULTATI) - VIDEO

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Da gazzetta.it

 

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Ammirazione e nessun rancore, ma basta gesti distensivi con Rossi. Lo dice Marc Marquez che chiarisce un altro punto della sua rivalità con Valentino: "Se tenderei di nuovo la mano a Rossi? No, ho già fatto una volta, giusto? Ora basta: sono gesti che si fanno una volta e basta - dice lo spagnolo in un'intervista a Marca -. Io non gli porto però alcun rancore, anzi: ammiro molto quello che sta facendo. Piacerebbe anche a me arrivare a 40 anni ed essere ancora così competitivo e uno dei favoriti per il titolo. È il sogno di ogni pilota e per me Valentino sarà uno dei rivali in pista".

 

IL PRECEDENTE DI MISANO — Il riferimento alla stretta mancata risale al GP di Misano dello scorso anno, quando in conferenza Marquez allungò la mano ricevendo come risposta l'indifferenza di Valentino, che spiegò così il diniego: "Tra me e Marquez non ci sono problemi, non vedo di cosa riappacificarsi, la relazione personale è un fatto nostro, non è importante: quello che conta è il rispetto in pista".

 

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CON JORGE — Marquez poi ha parlato anche del suo nuovo compagno, Jorge Lorenzo: "Lotterà per il titolo o almeno per vincere dei GP. La gente non lo immagina, ma con Dani le tensioni ci sono state anche se siamo andati molto d'accordo. Con Jorge mi sono sempre trovato bene: nel 2013 abbiamo avuto alti e bassi e poi dopo l'incidente di Aragon dello scorso anno l'ho chiamato e ci siamo chiariti. Certo, il compagno di squadra è il primo avversario da battere: dovremo guardare i dati di Jorge, ma anche lui guarderà i nostri, questa è la legge del box. Non ti aiuti volontariamente, però senza volerlo tendi sempre ad alzare il livello. Vedremo cosa succederà, ma penso che saremo entrambi sufficientemente professionali".

 

 

2. “SI PUÒ TORNARE AL TOP”

 

Paolo Ianieri per www.gazzetta.it

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La nuova sfida Yamaha al Mondiale MotoGP parte dall’Indonesia, uno dei primi mercati al mondo per le due ruote, dove la battaglia tra la Casa di Iwata e la Honda è feroce. Nuovo sponsor, la Monster al posto della Movistar, per una livrea disegnata da Aldo Drudi che si veste molto di nero con linee azzurre (“Assomiglia molto alla maglia dell’Inter” applaude Valentino Rossi), soprattutto cambiamenti importanti a livello tecnico, con un nuovo general manager, Hiroshi Itou che risponderà direttamente al presidente di Yamaha Motor Racing, Kouichi Tsuji, e un nuovo direttore tecnico, Takahiro Sumi al posto di Kouij Tsuya per provare a reagire efficacemente al passo in avanti fatto in queste ultime stagioni da Honda e soprattutto Ducati.

 

ELETTRONICA — “Nella MotoGP attuale il lavoro è aumentato tantissimo sui dettagli, l’elettronica è diventata fondamentale e la chiave è la gestione delle gomme. Le ultime due stagioni Yamaha sono state difficili, ma abbiamo il potenziale per il Mondiale, gli ingegneri in Giappone in inverno hanno lavorato duro” spiega Valentino Rossi. Che spera di vedere tradotte in realtà le speranze sue e di Maverick Viñales a partire da mercoledì, quando sulla pista di Sepang si aprirà la tre giorni di test che proietta la MotoGP nel 2019.

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OTTIMISTI — Rossi e Viñales sono apparsi rilassati e ottimisti, con lo spagnolo deciso a fare quello step che tutti si attendono da lui, dopo avere altalenato nei due anni precedenti grandi prestazioni ad altrettanto grandi delusioni: “Io sono il primo a essere deluso per certi risultati - ha detto Maverick - per questo ho deciso di cambiare nel box, con Esteban Garcia nuovo capotecnico al posto di Ramon Forcada e che spero sarà a chiave per farmi restare più calmo, mentre partito Wilco (Zeelenberg, nuovo team manager del team satellite Sic, dove Forcada sarà capotecnico di Franco Morbidelli; n.d.r.) arriverà Julian Simon, che mi farà anche da coach mentale”.

 

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GAVIRA PER VALE — Per Rossi, invece, dopo l’addio di Luca Cadalora ora è ufficiale l’arrivo di Idalio Gavira, che fino allo scorso anno seguiva i ragazzi dalla VR46 Academy. Lin Jarvis, responsabile del team si dice “molto più ottimista, dopo avere finito il 2017 in crescendo. Il test di Sepang per noi sarà cruciale, sarà importante capire se la direzione scelta, soprattutto a livello di motore, sarà quella giusta. I cambiamenti fatti a livello tecnico fanno capire come l’approccio di Yamaha sia più aggressivo rispetto al passato e, soprattutto, come la collaborazione esterna, con il gruppo di lavoro in Italia, sia quella che permette di fare la differenza”.

 

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MOTIVAZIONI ROSSI — Quanto a Valentino l’entusiasmo per la nuova stagione è alto. “Non sarà facile recuperare subito tutto il terreno perduto, ma soprattutto a Sepang dovremo intuire se la strada è quella giusta. Io e i miei 40 anni? Forse in futuro ce ne saranno altri come me, la cosa importante è la motivazione, se da 36 a 40 anni cambia poco, rispetto a uno di 25 devo lavorare più duro, però se arrivi alle gare sapendo di poterti divertire, cosa che significa poter lottare per il podio o la vittoria, tutto diventa più leggero”.

 

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