francesco coco

LO RICONOSCETE? NO, NON È SFERA EBBASTA! DOPO IL RITIRO HA VISSUTO 5 ANNI A DOHA - SI DICE CHE VENNE SCARTATO DAL MANCHESTER CITY PERCHÉ SI ERA PRESENTATO CON LA SIGARETTA IN BOCCA (LUI SMENTISCE: "NEMMENO UN PAZZO FULMINATO LO FAREBBE. FU UNA CATTIVERIA INVENTATA DALLA A ALLA Z") - IL SUO MIGLIOR GOL? SI E' BOMBATO ELODIE (LA BALLERINA E MODELLA FRANCESE) - DI CHI SI TRATTA?

Gaetano Mocciaro per www.tuttomercatoweb.com

 

francesco coco 1

Che fine ha fatto Francesco Coco? Dopo anni vissuti all'estero l'ex terzino di Milan e Inter è tornato nella sua Legnano, mantenendo ancora un forte legame col mondo arabo dopo cinque anni vissuti in Qatar. Ai microfoni di Tuttomercatoweb ci racconta il suo presente ma anche il suo passato.

 

Francesco Coco, di cosa ti occupi oggi?

"La Lega Serie A ha fatto la sua tv su Youtube per tutto il territorio MENA (Middle East and North Africa) che comprende tutti i territori arabi. Mi hanno contattato perché avevo un backgroud nei paesi arabi. Sono conosciuto avendo lavorato per 5 anni a Doha per beIN Sports".

francesco coco 11

 

Quali sono i feedback fin qui ricevuti?

"La Serie A sta lavorando bene bene sulla tecnologia e sulla tv che ha fondato. Sono contento, siamo in costante crescita e le partite stanno facendo tantissime visualizzazioni".

 

Insomma, la Serie A tira ancora

francesco coco 2

"Forse non ce ne accorgiamo, ma da fuori ti rendi conto che la Serie A tira sempre, ha uno status acquisito come il Made in Italy. È un brand storico ed è ancora nel cuore della gente".

 

Quali sono le squadre più popolari?

"Il Milan è la più amata, il fascino del passato è rimasto ancora oggi. Anche Inter e Juventus sono tra le più popolari ma posso assicurare di aver visto anche tifosi arabi di Roma e Napoli. C'è da dire una cosa, però. Al giorno d'oggi il tifoso straniero è più attirato dai singoli giocatori che dalle squadre. Facendo un esempio, Real Madrid e Barcellona 'tiravano' di più perché ci giocavano Cristiano Ronaldo e Messi. Gli ammiratori di questi giocatori poi si sono spostati sulla Juventus, sul Manchester United e il Paris Saint-Germain, ossia dove i loro idoli andavano a giocare".

francesco coco 3

 

Tu comunque sei tornato a vivere in Italia

"Sì, son tornato un po' prima del lockdown. Quando smisi di giocare ho vissuto un po' tra New York e Parigi. E poi per cinque anni a Doha".

 

Hai avuto modo di osservare alla crescita di un paese, come il Qatar, in avvicinamento ai Mondiali

"Proprio così. Dal 2013 al 2018 ed era proprio il momento in cui si stavano preparando per gli stadi, le città, come Duhail. Diciamo che ho visto venir fuori il Qatar, che si è sviluppato. Ogni mese un edificio nuovo, innovazione ed evoluzione a grande velocità".

francesco coco 9

 

Che Mondiale ti aspetti dal punto di vista organizzativo?

"Ho pochi dubbi sull'ottima riuscita, per un semplice motivo. Loro quando fanno le cose sono supportati da un grande potere economico, hanno un'organizzazione ottima perché sono abituati a fare le cose in grande. Per ogni cosa che devono fare chiamano il miglior specialista nel settore. Per loro il Mondiale è l'opportunità di farsi conoscere meglio, perché l'obiettivo è mettersi in vetrina per sviluppare il flusso turistico. Insomma, si sta già guardando al dopo, a un Paese che sia attraente come meta per le vacanze. Personalmente mi sono trovato benissimo, Doha è una penisola molto bella, c'è un bel mare e il deserto. A livello paesaggistico è davvero interessante".

francesco coco manuela arcuri 3

 

Perché sei tornato nella tua Legnano?

"Perché fondamentalmente la vita è fatta di esperienze. In Qatar ho vissuto benissimo, conoscendo persone di ogni parte del pianeta ma come ogni esperienza c'è un inizio e una fine. Avevo voglia di fare altre esperienze e di cambiare. Decisione mia, era il momento giusto per voltar pagina. Nei cinque anni vissuti a Doha sono stato benissimo, me la sono goduta".

 

Tra le tue attività in Italia c'è una scuola calcio aperta a Napoli. Curioso, non avendoci né vissuto né giocato

francesco coco 4

"Ho sempre avuto un debole per i bambini nel calcio. Invece che stare nel professionismo, mi piace dare l'opportunità ai bambini, era una cosa che avevo in testa da tempo e nel 2018 ho aperto l'Accademia Francesco Coco. Il motivo che mi ha portato a investire su Napoli è perché avevo persone con le quali potevo costruire un progetto del genere in loco e poi perché mi sono reso conto che come approccio mentale, caratteristica culturale, la Campania a livello di estro calcistico è il Brasile d'Italia. Mi ha sempre affascinato questa cosa, perché vedo ancora ragazzini che giocano in strada, con le lattine. Ho dei collaboratori in loco che vanno in giro per strada a fermano in ragazzini per portarli in Accademia".

francesco coco 12

 

Ovviamente anche nella tua Milano non mancano gli interessi

"Esatto, ho un centro sportivo a Milano, zona Bisceglie, con campi da calcetto e padel. Si chiama M6 Sport. È una delle cose che faccio quotidianamente".

 

Leggo anche di un tuo coinvolgimento nel campo della moda

"Solo come brand ambassador, ma non sono un imprenditore nel settore".

 

Facciamo un passo indietro, alla tua avventura da calciatore. Sei milanista e cresciuto calcisticamente al Milan. Eri stato ribattezzato come l'erede di Maldini, poi l'addio a un certo punto sorprendente

"All'epoca ricordo che i tifosi erano arrabbiati per la cessione, purtroppo è andata così. Per me fu difficile lasciare il Milan, avendo vissuto la parte giovanile più 6 anni di prima squadra per me è stato faticoso prendere quella decisione".

francesco coco 7

 

A due anni dall'addio, vai all'Inter. In mezzo la parentesi al Barcellona

"Una storia contorta e lunga, direi che quel trasferimento fu una cosa emotiva. Al Barcellona avevo firmato per 5 anni, ma chiesi io di andare all'Inter perché Moratti e Oriali vi volevano fortemente. Tornare a Milano era una cosa positiva e anche una sorta di rivincita".

francesco coco 13

 

Pentito della scelta, col senno di poi?

"Non mi pento di nulla, per carità. L'unico rammarico che ho è che dopo un anno subisco un'operazione sbagliata alla schiena che mi ha tenuto due anni fermo. A causa di quell'errore ho perso l'80% di forza fisica. Seguii i medici dell'Inter che mi consigliarono questo intervento che doveva essere abbastanza veloce e non invasivo e invece ho perso Euro 2004 e i Mondiali 2006. Fino all'operazione ero titolare in Nazionale. È così la vita, ti dà e ti toglie e a me per quanto abbia tolto tanto a livello di carriera non posso negare che mi abbia dato tanto".

 

L'addio alla carriera è avvenuto piuttosto presto, a soli 30 anni

francesco coco 8

"Non ce la facevo più. Mi ero reso conto che il dolore fisico e di conseguenza emotivo e mentale non mi davano più motivo di continuare. Facevo fisica, avevo dolori. Rischiavo di rompermi in ogni momento, col nervo sciatico reciso avevo perso il 40% della muscolatura della gamba sinistra. Ricordo quando andai a Livorno con Donadoni feci 30 partite e poi mi ruppi il crociato della gamba malata, un calvario incredibile".

 

francesco coco 10

Eri preparato a un post carriera senza il calcio?

"Non sei mai preparato quando ti ritiri in modo obbligato. Ma sapevo cosa dovevo fare per il dopo".

 

Su di te sono girate negli anni diverse dicerie. Il Manchester City ad esempio ti scartò, si disse, per esserti presentato con la sigaretta in bocca

"In quel periodo se ne dicevano tantissime su di me e qualcuno saliva sul carro delle menzogne. Ma io dico: può una persona presentarsi al centro allenamento con la sigaretta alla bocca? Nemmeno un pazzo fulminato lo farebbe. Quel che si scrisse fu pura e gratuita cattiveria, inventata dalla A alla Z".

 

Saint-Etienne fu un'altra opportunità che non si è concretizzata

"Avevo già deciso di smettere ma il Saint-Etienne mi chiamò dicendomi che mi voleva. Non ero al top a livello fisico ma decisi ugualmente di sostenere la visita d'idoneità, che vi assicuro è molto pesante. E difatti mi resi conto che non era più possibile fisicamente sostenere determinati sforzi. Avevo mal di schiena, ma anche fisicamente non riuscivo a fare cose che fino a due anni e mezzo prima le potevo fare, permettimi la battuta già che ci siamo, con la sigaretta in bocca. Capii che era davvero finita come carriera da calciatore".

 

francesco coco manuela arcuri 2

Sei stato uomo-gossip per anni. Credi che la cosa ti abbia aiutato a livello di immagine o danneggiato?

"Le copertine dei giornali di gossip non fanno male, non sono quelle che ti danneggiano. Ma sono un'arma che può essere usata per attaccarti. Io finisco sulle copertine dei giornali da quando avevo 19 anni ma fino a 26 nessuno poteva dirmi niente. Dopo l'operazione sbagliata che mi ha tenuto fuori due anni mi hanno massacrato, hanno detto e scritto tante menzogne. Persino che avevo il mal di schiena perché trombavo troppo".

francesco coco 6

 

Rimpianti?

"Quando andai al Livorno mi rilanciai alla grande, tanto che il Real Madrid e il Lione mi volevano. I francesi, ricordo, erano all'epoca sulle tracce di Manuel Pasqual e mandarono gli osservatori a un Livorno-Fiorentina. Dopo quella partita decisero di virare su di me, fecero di tutto per prendermi ma mi ruppi il crociato. E col Real Madrid se pur non ci fosse nulla di scritto avevo un accordo verbale, perché c'era Fabio Capello che sarebbe tornato. Ecco, penso a come poteva andare se fossi andato al Real Madrid. Quel maledetto 2 aprile del 2006 arrivò quell'infortunio che mise fine a tutto".

francesco coco 5

 

All'estero hai poi speso molti anni del post-carriera. È stato un po' voler fuggire dalle dicerie in Italia?

"Dopo le ultime delusioni ammetto di essere andato all'estero a ripulirmi. Ora sono tornato, sto benissimo. Ho 45 anni e sono un uomo felice".

francesco coco manuela arcuri 4francesco coco manuela arcuri 1

 

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...