antonio conte ai tempi del chelsea

LA RIVINCITA DI ANTONIO CONTE - SCONCERTI: "ALLA JUVE ERA SOLO L’ALLENATORE, ALL’INTER È STATO CAMPO E SOCIETÀ, IL VERO MANAGER TOTALE C’È STATO UN LUNGO MOMENTO DUE MESI FA IN CUI TRA CRISI ECONOMICA E VIRUS, È RIMASTO SOLO QUASI COME UN SUPERSTITE: LÌ HA COMINCIATO A VINCERE. OGGI CONTE È IL PRIMO VERO UOMO AZIENDA DEL CALCIO ITALIANO. UN RUOLO MOLTO PARLATO, MA FINORA NON ESISTITO…"

Mario Sconcerti per corriere.it

 

ANTONIO CONTE

Conte vinse il primo scudetto con la Juve il 6 maggio di 9 anni fa. A dargli il risultato fu l’Inter che battè il Milan di Allegri alla partita numero 37. Fu un derby di grande felicità interista, tre gol di Milito e uno di Maicon contro due di Ibrahimovic, in una stagione in cui il Milan era stato in testa fino alla 30ª giornata ed era forse più forte della Juve. Anche stavolta l’avversario è stato il Milan, ma le vicinanze fra stagioni finiscono qui. Nel confronto emerge un Conte molto diverso.

 

LITE TRA ANTONIO CONTE E ANDREA AGNELLI

Aveva avuto allora due maestri, Trapattoni e Lippi, poi il fascino di Gianni Agnelli come riferimento. Lui che non avrebbe potuto accontentarlo per qualità, ne diventò l’interprete sul campo. Conte era la parte sudista dell’azienda, quella iniziata con Anastasi e Causio alla fine degli anni 60, la prima a mescolarsi con il ritorno degli stranieri, la prima per disciplina e senso dell’onore, sudditi illuminati e fedeli. Ma già moderni, con il culto dell’azienda e di se stessi, già piccoli imprenditori diffidenti, quindi colti. Conte sembra molto istintivo ma non lo è, è anzi tortuoso, cavilloso, sopportatore. Ma pretende che la fatica abbia uno sbocco. È quello il patto con i suoi giocatori.

antonio conte foto mezzelani gmt28

 

 INTER SENZA RIVALI

Alla prima Juve da allenatore portò questo rigore monarchico che era stato travolto da Calciopoli e interpretò il tentativo di una generazione di ribellarsi alla nuova realtà. Lui c’era prima, aveva fatto la vecchia Juve. Poteva rappresentarla. Fece una squadra logica, non spettacolare, con tre difensore fortissimi, Barzagli-Bonucci-Chiellini, due esterni di corsa e agonismo, Lichtsteiner e Pepe, un centrocampo di qualità e forza, Vidal-Pirlo-Marchisio, più un attaccante atipico, Vucinic, e un centravanti, Matri, che ne fu il cannoniere con appena 10 reti. Anche se Conte giudica Pirlo il suo giocatore ideale, non credo che quella Juve valesse l’Inter di adesso. L’Inter oggi è già più lavorata, soprattutto è molto diverso Conte.

 

 

antonio conteantonio conte

Alla Juve era l’uomo del campo e dello spogliatoio, il dipendente più importante, ma un dipendente. Aveva un presidente presente ogni giorno, una proprietà con abitudini pensate e consolidate in 90 anni e tre generazioni. Conte aveva in sostanza un compito preciso ma unico: allenare la Juve. All’Inter è stato campo e società, il vero manager totale. Alla Juve i compiti del tecnico a un certo punto fatalmente si fermano, entri nell’ambito della proprietà. Nell’Inter era stato cercato e preso perché diventasse lui la società. Il vero compito dell’Inter era realizzare le richieste di Conte, mescolarle e gestirle con l’affare generale. Non più una proprietà presente, solo manager bravi con il suo stesso contratto di dipendenza.

ANTONIO CONTE

 

C’è stato un lungo momento due mesi fa in cui tra crisi economica e virus, Conte è rimasto solo quasi come un superstite. Non è un caso che in quel momento l’Inter ha cominciato a vincere tutte le partite. Aveva una guida diretta, semplice, comprensibile al mondo immediato dei calciatori.

 

E attraverso il campo Conte ha gestito la crisi generale. Un uomo molto diverso da quello di Agnelli, Vucinic e Matri 10 anni prima. Passato attraverso la forte esperienza inglese, una stagione a vincere e a portare regole in un mondo che ne ha di proprie e non prevede altri interventi. Più un anno ad accumulare documenti per una causa legale con il tuo datore di lavoro, cioè il peggio per l’orgoglio di un leader. Oggi Conte è il primo vero uomo azienda del calcio italiano. Un ruolo molto parlato, ma finora non esistito.

antonio conteantonio conteantonio conteantonio conte inter bolognaantonio conteantonio conteANTONIO CONTEANTONIO CONTE

 

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT