LA ROCKSTAR DELLO SNOWBOARD – VOLI, CADUTE E RINASCITA DI SHAUN WHITE CHE REGALA AGLI USA L’ORO NUMERO 100 – LA DELUSIONE DI SOCHI, L’INCIDENTE IN OTTOBRE CHE  AVEVA FATTO TEMERE PER LA SUA VITA (“COME SE AVESSI INGHIOTTITO UNA GRANATA”) – IL CANNIBALE DELLE PISCINE MICHAEL PHELPS ESALTA IL SUO TRIPLETE D’ORO OLIMPICO: "IL RISCATTO E’ SEMPRE MERAVIGLIOSO" – E LUI ORA SOGNA…

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Da gazzetta.it

 

Abbandonato il sogno di diventare una rockstar, alla cui popolarità comunque non ha nulla da invidiare, il re dello snowboard mondiale, Shaun White ha riscattato nel migliore dei modi possibili il 4° posto dei Giochi di Sochi 2014. In Sud Corea il 31enne americano ha ripreso il volo, aggiudicandosi il terzo titolo olimpico nell'half pipe con il punteggio di 97,750, il 100° oro a stelle e strisce ai Giochi invernali. La Norvegia è l'unico altro Paese in tripla cifra con 121. Alle spalle di White, beffato nell'ultima run, il giapponese Hirano (95,250), argento anche a Sochi, e l'australiano Scotty James (92).

 

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L'inverno della redenzione, per l'olimpionico di Torino 2006 e Vancouver 2010, non sarebbe potuto iniziare in modo peggiore: in ottobre, mentre si allenava in Nuova Zelanda, White ha mancato l'uscita di una figura e ha colpito duramente il bordo del "tubo". La neve si macchia di sangue, lui resta immobile: quando riprende conoscenza è irriconoscibile. Il naso e il labbro superiore penzolano miseramente ("Come se avessi inghiottito una granata", ha recentemente spiegato al sito di Bleacher Report) e deve essere ricoverato d'urgenza. Embolia polmonare, 62 punti: cinque giorni in osservazione. Quattro mesi dopo, questo autunno è solo un brutto ricordo e si scioglie nelle lacrime di PyeongChang, dove sinora gli Stati Uniti hanno trionfato in tutte le gare di snowboard.

 

 

A metà gennaio, White si assicura il pass per i Giochi a Snowmass (Colorado), firmando una performance perfetta, da 100 punti, un'impresa che aveva realizzato solo un'altra volta in carriera, l'unico ad esserci riuscito nella storia della disciplina. "Mi viene spesso chiesto qual è la mia più grande vittoria: per me è essere riuscito a restare al top per così tanto tempo in uno sport che cambia continuamente", dice, tra risate e lacrime.

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Quattro anni fa, White puntava al terzo titolo consecutivo nell'halfpipe e voleva vincere il primo oro olimpico della storia in slopestyle. Ma la pressione del suo status di favorito, oltre che ad una caviglia malconcia, gli hanno negato entrambi i sogni. Come lui stesso ha riconosciuto, perciò, l'ostacolo più difficile da superare qui in Sud Corea era quello mentale. "Fisicamente mi sento più forte che mai, mi conosco bene, conosco le mie capacità ", ha detto ai giornalisti giovedì scorso in conferenza stampa a Pyeongchang. "Ma ci vuole una certa condizione mentale per vincere dopo aver vinto, e continuare a vincere ancora e ancora". Lo sa bene Michael Phelps che in un tweet di congratulazioni gli scrive: "Il riscatto è sempre meraviglioso".

 

 

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E non dev'essere facile per un atleta dalle passioni multiformi qual è lui: prima della sconfitta di Sochi per riguadagnare un po 'della spensieratezza che gli è valsa il soprannome di "Flying Tomato" (Pomodoro volante, in riferimento ai suoi capelli rossi) si era gettato anima e corpo nell'altra sua grande passione, la musica, e aveva iniziato un tour con la sua band, Bad Things. Liberato e rigenerato, White ha ora trovato le note giuste per volare di nuovo, senza dimenticare il suo precedente fallimento. "La gente mi chiede se ho dimenticato Sochi, ma non ci riuscirò mai, quella delusione è parte di me", ha detto. Ed ora c'è già una nuova sfida: vincere l'oro, di nuovo, ma questa volta ai Giochi estivi: nello skateboard, la sua seconda disciplina, che a Tokyo 2020 farà il suo debutto olimpico.

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