daniele de rossi

LA ROMA, IL BOCA, LA NAZIONALE DEL 2006, GUARDIOLA, BONUCCI, POZZECCO E QUEL TRAVESTIMENTO PER IL DERBY, DE ROSSI SCATENATO A ‘#CASASKYSPORT’: “LA ROMA? NON HO SCELTO IO DI LASCIARLA. E UN GIORNO VOGLIO ALLENARLA" -“SARAH FELBERBAUM? MI HA MIGLIORATO MOLTO. NON SOLO L’UMORE MA LO STILE DI VITA” – “IL TRUCCO PER IL DERBY? ERA UN MIO DESIDERIO QUELLO DI ANDARE ALL’OLIMPICO SENZA ESSERE PRESO IN BRACCIO COME ORONZO CANÀ…” – VIDEO

 

Francesco Persili per Dagospia

 

massimo ruggeri de rossi

“La Roma? Non ho scelto io di lasciarla ma un giorno mi piacerebbe allenarla". “Sarah Felberbaum? Mi ha migliorato molto. Non solo l’umore ma lo stile di vita”.

 

Daniele De Rossi a tutto campo a #CasaSkySport.

 

“Mi piacerebbe sedermi un giorno sulla panchina giallorossa ma non ho fretta di farlo accadere domani. Prima devo diventare allenatore. Oltre ai corsi, c’è un percorso di crescita. Dovrò imparare tanto. Andrò a vedere mille allenatori. C’è un proverbio africano che dice: “Un bambino in piedi non riesce a vedere dove vede un vecchio seduto. Io sono quel bambino”.

de rossi

 

L’ex capitano della Roma partirà da quello che considera il migliore di tutti: Pep Guardiola: “Il suo Barcellona ha cambiato la percezione del calcio”. Fonseca? “E’ molto bravo, mi andai a complimentare con lui dopo la partita con lo Shakhtar. Ma voglio rubare da tutti. Da Spalletti a Luis Enrique ("i migliori che ho avuto"), da Capello, soprattutto il modo di gestire “il rapporto con i giovani”, e poi da Gattuso e da De Zerbi “che mi fa impazzire”. Andrò a trovare anche allenatori di altri sport, contatterò coach Pozzecco. Non andrò a vedere come spiega il pick and roll ma come si rapporta ai suoi giocatori. Se non imparerò nulla perché sono un asino almeno mi sarò divertito…”

 

de rossi sarah felberbaum

De Rossi parla dell’addio alla Roma (“Il giorno più difficile è stato quando ho chiuso la porta della camera di Trigoria in cui sono entrato a 18 anni, è stata una bella botta”), dei soprannomi (“Da bambino avevo una scodella di capelli biondi e mi chiamavano 'Nino' come D’Angelo, poi sono diventato 'Capitan Futuro', che non mi ha mai pesato"), della nazionale campione del mondo 2006 (“Lippi è stato fondamentale, ha creato un gruppo di amici. Ho sempre sentito la sua fiducia anche quando era incazzatissimo dopo il rosso per la gomitata contro gli Usa”) e dell’esperienza “indimenticabile” al Boca.

 

DE ROSSI

“Stavo da dio. Ambiente, club, tifosi, ho una nostalgia pesante di quel posto. Anche mia moglie Sarah era dispiaciutissima di lasciare Buenos Aires. L’altra sera guardavamo "La Casa di Carta". Uno dei personaggi, Palermo, ha detto una frase in argentino. E noi ci siamo guardati e ci siamo detti: "Quanto ci manca, Buenos Aires". Ho dovuto prendere decisioni che non avrei voluto prendere: ci entrava la mia famiglia”. Il discorso Roma, invece, è stato diverso. In quel caso “qualcuno ha scelto per me. I dirigenti? Non mi ha chiamato nessuno per lavori futuri, e io non chiamerò”.

 

de rossi

C'è tutto De Rossi nelle parole che spende su Bonucci: "Mi spiace che Leo venga considerato un antipatico. Una percezione totalmente sbagliata frutto anche della maglia che indossa. Perché quella squadra ti dà un certo tipo di mentalità e quella testa lì è uno dei motivi per cui vincono sempre". Nessun rammarico, se non quello dei pochi titoli vinti, per la sua carriera dedicata alla Roma: “Ho avuto l’ambizione di provare a vincere dove non si vince mai”. Poi rivela come è nata l’idea del travestimento al derby seguito in curva Sud. “Era un mio desiderio quello di andare all’Olimpico senza essere preso in braccio come Oronzo Canà ne ‘L’allenatore nel pallone’. L’unico stratagemma per passare inosservato era quel trucco. Un ragazzo dietro di me mi ha riconosciuto subito ma per fortuna è stato zitto…”

 

 

DE ROSSI TRAVESTIMENTOde rossi

 

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