felix zaniolo festa rui patricio

ROMA DISCO DANCE – LE NOTTI IN DISCOTECA DI FELIX CON ZANIOLO E EL SHAARAWY SCATENANO LA FURIA DI MOURINHO, CHE RIMANDA IN PRIMAVERA IL SUO PUPILLO – LE POLEMICHE PER LA FESTA DI COMPLEANNO DEL PORTIERE RUI PATRICIO IN PIENA TEMPESTA COVID – DOLCE VITA, GIN TONIC, SVOGLIATEZZA, MENEFREGHISMO: COSI' NON SI VA DA NESSUNA PARTE. VITA D'ATLETA VUOL DIRE UN'ALTRA COSA...

Andrea Di Carlo per “la Repubblica - ed. Roma”

 

felix discoteca

La rabbia e la frustrazione che i tifosi provano dopo ogni risultato negativo della loro Roma è una sensazione che nello spogliatoio giallorosso è ancora del tutto sconosciuta. La stessa che ha portato Mourinho ad eccedere in alcuni comportamenti, perché allergico alla parola «sconfitta», nella testa di molti calciatori è una reazione ancora assente. Altrimenti alcuni episodi accaduti di recente si farebbe fatica a comprenderli.

 

Nessun tifoso sogna uno spogliatoio di « giocatori- tifosi » , ma è altrettanto chiaro che i sostenitori giallorossi credono fortemente che la professionalità e l'attaccamento alla maglia possano dimostrarsi anche fuori dal campo. Fuori dalla Coppa Italia, in lotta per un posto in Europa e con una Conference da aggredire, la concentrazione dovrebbe essere al massimo. Invece non è così.

 

fuzato festa rui patricio

Esempio lampante è la vicenda legata a Felix: il rientro a tarda notte, nel dormitorio di Trigoria, dopo una serata trascorsa tra balli e selfie con i tifosi in un noto locale dell'Eur, in compagnia di Tahirovic e Oliveras, ha fatto arrabbiare lo Special One. Lui che lo ha trasformato da buon giocatore della Primavera a titolare della sua Roma, ora ha deciso, sentendosi tradito, di rispedirlo in Primavera, dove avrà modo di riflettere al meglio sulla sua vita da professionista.

 

Tanti tifosi poi accusano i giocatori della Roma di sentirsi subito appagati dopo un buon risultato o di vederli " festeggiare" anche quando non ci sarebbe proprio nulla da festeggiare. Come in occasione della festa di compleanno del portiere Rui Patricio, dopo l'avvilente pareggio di Reggio Emilia con il Sassuolo: un party in maschera a tema Anni '80 nella villa del calciatore lusitano, nella settimana, tra l'altro, in cui a Trigoria erano emerse diverse positività: nessuno dei presenti ha pensato fosse il caso di evitare una situazione simile e di postare, tra l'altro, il tutto sui social, dove qualche tifoso gliel'ha fatto notare.

ibanez festa rui patricio

 

Discorso simile per la serata trascorsa in discoteca da Zaniolo e El Shaarawy nel post Roma- Verona: nonostante l'ennesimo risultato poco convincente, aggiustato grazie alla rimonta nel finale, i due sono stati beccati dai tifosi in un locale al chiuso, con centinaia di presenti e senza mascherina, nella settimana dove il Covid aveva bussato nuovamente alle porte di Trigoria. Un'altra iniziativa che ha fatto arrabbiare la Roma. Mou lo farà presente alla squadra: così non si va da nessuna parte.

 

2 - BRIOCHE, GIN TONIC E PRESUNZIONE L'ESEMPIO GIÀ RIMOSSO DEL CAPITANO

Enrico Sisti per “la Repubblica - ed. Roma”

 

roma spezia felix

Tre parole: vita d'atleta. Cos' è la vita d'atleta? Elevata conoscenza delle regole, massimo ascolto e massimo rispetto del proprio corpo, corretta interpretazione della realtà, che sia dilettantismo o professionismo. Una condizione esaltante e insieme complessa. Se poi c'è anche il talento, meglio. Ma prima occorre altro: occorre definire il perimetro. Cosa manca alla Roma? Parecchia roba.

 

Stando ai fatti, recenti e meno recenti, sino alla messa fuori rosa di Felix, manca anzitutto una struttura in grado di prevenire le alterazioni individuali allo schema di base: qualcosa che faccia capire ai calciatori, senza forzature, anzi prospettando i sacrifici come un traguardo di cui andar fieri, quanto sia affascinante ottenere risultati attraverso un percorso rigoroso, predeterminato e personalizzato: dalla cultura di sé all'applicazione fisica e mentale durante l'allenamento, passando per l'attenzione al riposo e la cura dell'alimentazione.

ibanez e la moglie

 

A fare di testa propria c'è solo da perderci. Lo sport è come le tabelline. A qualsiasi livello, funziona soltanto se tre per quattro fa dodici. Bisogna incasellare i punti chiave. E mai saltarne uno. Licenze sì, ma con giudizio. Quando giorni fa scrivevamo che ai ragazzi una festa è pur concessa non immaginavamo che quella sera in maschera nascondesse un modus operandi, un mollare progressivo delle tensioni sane per favorire orari malsani. Ci vuol poco per passare dal collegio all'anarchia. Felix avrà avuto davanti a sé cattivi maestri nascosti dietro la maschera dell'amico da emulare.

 

felix afena gyan 16

Quando si perde la rotta, comincia a sfuggire l'obiettivo comune. E se sbarella l'idea di far parte di un gruppo che punta compatto verso una sola direzione, è normale che presi uno per uno i dipendenti di una società di calcio finiscano per decidere ognuno per sé, immaginando di non creare complicazioni. Non si rendono conto che proprio questo, ossia il decidere ognuno per sé, non è la premessa bensì l'effetto di uno squilibrio già conclamato nell'applicazione delle norme e nel comportamento generale. Oltreché un palese vulnus contrattuale.

 

Ma possibile che nessuno si ricordi di un Peter Pan che è arrivato a giocare sino a 41 anni? Non parliamo di 50 anni fa ma di 5. Possibile che Totti non sia un esempio? Come fece a tener duro sino a quell'età? Con l'applicazione, la motivazione, le rinunce. Lui può dirci cosa si prova, cosa sia mai quel senso di pace che arriva quando fai a meno di una cosa per guadagnarne altre, più virtuose e gratificanti. Sembra che alla Roma, storicamente, certi concetti fatichino a passare. Si dice che spesso un giocatore viene a Roma attratto dalla potenziale dolce vita.

 

felix afena gyan 15

Pare una semplificazione. Ma forse non lo è. Vivere da atleti è l'antipasto del vivere da campioni ( al netto del fatto che la Roma di Mourinho è indietro rispetto a quella di Fonseca anche per colpa di clamorosi errori tecnici sparsi nei minuti di campionato e distribuiti evangelicamente fra i vari titolari). Dietro l'atleta c'è l'uomo, anche se ragazzo. E dietro il campione c'è sempre un atleta rispettoso delle tabelline, anche se "anziano" com' era l'ultimo Capitano.

 

Quando vediamo Mourinho punire Felix, vuol dire che i buoi sono già scappati dalla stalla. Un rimedio tardivo che colpisce il più vulnerabile. Sarebbe stato meglio controllare e sanzionare prima. Gli altri. Se uno torna tardi in un altro campus, può succedere che Chiellini gli torca il collo. A Trigoria invece hanno dovuto aspettare il ritorno di Zeman per togliere i cornetti dal bar. E poi parliamo di nutrizionisti. Cornetti, ore piccole, dolce vita, svogliatezza, presunzione, scarsa coesione, voglia di cambiare aria, risultati che non arrivano, infortuni, passaggi molli, piedi insicuri, continuità irragiungibile: è un pacchetto unico. E così la Roma impallidisce, stenta, è brutta, sgraziata, col suo gioco " sporco".

felix afena gyan 12

 

Non è soltanto perché si è giovani e magari ancora spensierati (ma chi a 20 anni guadagna milioni spensierato non è già più) che ci si può arbitrariamente permettere di rivedere e correggere lo statuto della vita d'atleta, variando lo spartito su toni più leggeri. Il prezzo che si paga sarà sempre altissimo. No pain no gain. Se sgarri, la delusione diventerà l'unico tuo colore. Altro che giallo e rosso.

mourinhozaniolo discotecafesta rui patriciodrag queenfelix afena gyan 5

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)