petrachi dzeko perisic

ROMA IN UN VICOLO DZEKO – DOPO GLI STRALI DI PETRACHI, IL CENTRAVANTI SI SPARA UNA FOTO CON PERISIC PER FORZARE LA MANO AL NEO DS GIALLOROSSO: IL BOSNIACO VUOLE L'INTER - IERI PETRACHI AVEVA DETTO: “DZEKO NON PUÒ PENSARE DI RICATTARCI E FARE IL PADRONE A CASA NOSTRA. NON AMO ESSERE PRESO PER LA GOLA” – LA CONFERENZA SHOW SU HIGUAIN, FONSECA, ZANIOLO EL SHAARAWY, BARELLA, TOTTI, DE ROSSI…

Ugo Trani per www.ilmessaggero.it

 

 

dzeko perisic

Il braccio di ferro è certificato dalla foto che arriva, nitida e al tempo stesso provocatoria, dalla Croazia. Sotto il sole, al mare, ecco il ghigno di Edin Dzeko accanto al sorridente Ivan Perisic. L'immagine inequivocabile, in vetrina sui social del centravanti, viaggia verso la Capitale. Dove Gianluca Petrachi, nuovo ds della Roma, si è presentato a muso duro. E ha dedicato ampio spazio del suo discorso proprio al bosniaco che, ormai da qualche mese, ha scelto l'Inter di Conte e Marotta: «Dzeko non può pensare di ricattarci e fare il padrone a casa nostra. Non amo essere preso per la gola. L'aria qui sta cambiando».

 

Il messaggio è chiaro e, a quanto pare, fa centro, Petrachi si prepara al faccia a faccia con l'attaccante. Che, però, accetta lo scontro. E rilancia da Dubrovnik. Eccolo in vacanza accanto al possibile nuovo compagno. Non hanno la maglietta nerazzurra addosso solo perché in costume da bagno e quindi a muscoli scoperti. Edin, anche se lunedì si deve presentare a Roma per le visite mediche, non cambia idea e forza ulteriormente la mano al ds. Si sente giocatore dell'Inter e quella foto con Perisic ne è la conferma. Vuole andare a Milano e anche presto. Eccolo, dunque, in pressing sulla Roma. E magari anche sull'amico Ivan che, già dall'anno scorso, vorrebbe lasciare il club nerazzurro.    

petrachi

 

 

PETRACHI

Massimo Cecchini per gazzetta.it

 

Se il voto della sala stampa valesse qualcosa, si può dire che Gianluca Petrachi abbia superato il suo primo esame di "romanismo" a pieni voti. Con lui i giallorossi sfidano tutti, da Conte in su, e mette in riga allo stesso modo tutti, da Dzeko a Zaniolo, da Barella ad El Shaarawy, corteggiando allo stesso modo chiaramente Higuain, "che può essere un nuovo Batistuta".

 

roma udinese dzeko

Dopo la breve introduzione di del ceo Fienga ("è stato un corteggiamento breve anche se abbastanza intenso"), Petrachi si prende la scena. "Fonseca? Sono rimasto molto colpito da lui e da come giocava lo Shakhtar. In tre partite ho visto una squadra corta, aggressiva, con recupero di palla immediato. E' il calcio che amo. Ho fatto il calciatore, anche se non di grandissimi prestigio. Se avessi avuto un allenatore come lui, avrei potuto fare una carriera diversa".

petrachi

 

Nel giorno dell'insediamento il neo ds giallorosso Petrachi polemizza, senza mai citarlo, con il centravanti Bosniaco, accusato di aver cercato di speculare sulla Roma, e pronuncia parole al miele per Higuain, primo candidato a sostituirlo in caso di partenza per il Bosniaco.

 

dzeko rissa 2

Sulla Roma ha le idee chiare. "Le ambizioni ce l'ho, ma qui occorre rimettere le fondamenta. Alcuni mi dicevano chi me lo faceva fare a venire. Bisogna essere anche un po' realisti. Oggi la Roma è all'anno zero. Deve ripartite con dei valori e dei principi. Voglio giocatori con qualità morali. Gente che viene con la pancia piena o pensa solo al dio denaro non fa parte dei giocatori che ho scelto. Scelgo prima gli uomini e poi i calciatori. E' un messaggio da dare a chi arriva. Leggo di questi pseudo rifiuti: la Roma non è una succursale, chi viene deve farlo con entusiasmo. Come Spinazzola, che ha lasciato la Juve.

 

DZEKO 1

 Gente che deve portare quell'entusiasmo che è in me. Lo scorso anno questo senso di appartenenza e spirito di squadra lo si è visto poche volte. Porterò disciplina e senso di appartenenza, gente che corra e dia l'anima". Quello che Dzeko sembra non avere più. "Non è uno si sveglia al mattino decide di andar via, si mette d'accordo con un'altra squadra e ci ricatta. Se non ha gli stimoli giusti, porta una squadra che porta il grano e poi può andare. Non mi piace essere preso per la gola. Non mi interessa che abbia raggiunto un accordo. Lui deve essere uno che fa parte di questa casa, ma non ne è il proprietario. Non ci faremo strozzare da nessuno. Le soluzioni che abbiamo trovato abbiano un senso logico e calcistico. Manolas? Voleva andare via. Il Napoli ha fatto una proposta importante, Diawara ha bisogno di fiducia, ma ha quel profilo. Ieri mi ha chiamato ed è disposto a non fare vacanze. Ecco questo è il senso di appartenenza e di entusiasmo".

dzeko

 

VOGLIA DI HIGUAIN—   "Chi lo discute è un pazzo. Ora può avere perso un po' di autostima, ma sicuramente potrebbe far comodo qualora Dzeko andasse via, ma le motivazioni contano moltissimo. Se si aprisse qualcosa con la Juve, deve essere lui a crederci. Per ritrovarlo il vero Higuain non ci sarebbe niente di meglio della Roma, potrebbe seguire le orme di Batistuta, che qui ha lasciato un segno indelebile. Oggi voglio pensare a Dzeko, che si renderà conto che l'aria sta cambiando, ma se vuole andare via l'Inter ci deve pagare bene il giocatore, dobbiamo andare sul mercato con un po' di soldi in tasca".

 

Poi vira su Barella. "Il procuratore ha parlato tante volte con la società, era contento di venire alla Roma. Poi so che nell'intermezzo del passaggio di consegne si è perso per strada un po' di tempo. Inevitabile. Si è inserita l'Inter, il giocatore è stato chiamato da Conte, molto bravo a motivare i calciatori. Ci sta che voglia giocare la Champions e non ritenere la Roma all'altezza dell'Inter. Io non l'ho cercato, è il Cagliari che ci ha cercato. Tentar non nuoce. Era difficile prima, ma a maggior ragione lo è ancora adesso. Il Cagliari vorrebbe darlo alla Roma, ma lui ha scelto l'Inter. O Barella mi chiama e ci ripensa, a quel punto si può parlare.

 

dzeko

Portarlo in modo forzato sarebbe sbagliato. Se non ha motivazioni, è giusto darlo all'Inter". Petrachi parla anche di Baldini. "Mi ha contattato lui, rimane il consulente di Pallotta. Penso abbia stima di me. Con lui sono stato chiaro, così come con Pallotta: io non transigo su un discorso di scelte. Dal punto di vista tecnico sono io a prendermi le responsabilità. Baldini è una risorsa, ma se le responsabilità non saranno mie, non sarò seduto su questa sedia".

 

dzeko

I RINNOVI—   Anche Zaniolo ed El Shaarawy devono stare attenti. "Zaniolo ha fatto un finale di campionato non all'altezza delle sue possibilità. Sicuramente dovremo adeguargli il contratto, ma qui si fa presto a rendere dei miti chi ha fatto 15 presenze in Serie A. Ha le qualità per diventare un top se fa come ha fatto nei primi 6 mesi, allora può essere il fiore all'occhiello, ma spetta a lui decidere. A questa età si fa presto a perdere il senso della ragione. Nell'ultimo periodo ha smarrito un po' questi concetti, ma le cazzate le hanno fatte tutti. El Shaarawy? Io vorrei che restasse. Vogliamo rinnovargli il contratto, ma bisogna capire che non bisogna strafare, a tutto c'è un limite. Se poi si vuole strafare, non posso competere con la Cina.

 

Se vuole rimanere, cercherò di accontentarlo. Non trattengo nessuno con la forza". Sul no di Conte alla Roma è chiaro. "Antonio lo conosco dal 1981. Vuole vincere immediatamente, per lui arrivare secondo è una sconfitta. Ha visto che l'Inter ha qualcosa in più come organico e in prospettiva. Gli ho detto che vincere qui avrebbe più senso che vincere 5 scudetti con Juve e Inter, ma ha fatto un'altra scelta. Mi è dispiaciuto, ma penso che Fonseca può essere una grandissima sorpresa, il gap tecnico con l'Inter di Conte lo può colmare lui.

 

Totti? Mi sarebbe piaciuto averlo accanto. Purtroppo ha fatto una scelta e non posso che accettarla. Lui avrebbe avuto possibilità di farmi capire subito. Se volesse tornare pronto ad accoglierlo. De Rossi? Inutile guardarsi indietro. Mi dispiace che abbia smesso, non so se continuerà Speriamo che un giorno tornerà da allenatore". Titoli di coda su Icardi. "E' un ottimo attaccante, ha le sue problematiche all'Inter, ma il calcio mercato ha le sue dinamiche". Benvenuti nel mondo di Petrachi.

dzeko 1dzekopetrachipetrachipetrachidzekopetrachila moglie di dzekodzeko maglia forza seandzekodzeko foto mezzelani gmt81florenzi dzekodzekodzeko foto mezzelani gmt80DZEKO

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?