insigne mancini

L’ITALIA E I MONDIALI? "LA NOSTRA E’ UNA CRISI DEL SISTEMA" – SCONCERTI AFFONDA IL COLPO: IL CALCIO ITALIANO È SOFFOCATO DAGLI STRANIERI, SONO ORMAI QUASI 7 OGNI 10 GIOCATORI. ABBIAMO DATO LA COLPA A IMMOBILE. POI SCOPRI CHE L’UNICO CENTRAVANTI ITALIANO NELLE PRIME DIECI SQUADRE ITALIANE È IMMOBILE, GLI ALTRI SONO TUTTI STRANIERI. NON ABBIAMO PERÒ NEMMENO PIÙ NUMERI DIECI. FORSE PELLEGRINI. ABBIAMO TRE DIFENSORI CENTRALI DI 37, 34 E 33 ANNI...

Mario Sconcerti per corriere.it

 

ROBERTO MANCINI

La verità è che abbiamo smesso di giocare bene. Ventura si difendeva, Mancini rovesciò il concetto e inventò un calcio elettrico, quasi sarriano, di tanti passaggi svelti. Avevamo una squadra non fisica ma di buona qualità, sapevamo pensare in fretta, era il nostro contropiede. Il piacere dell’idea portò risultati e i risultati portarono fiducia. Diventammo una squadra diversa.

 

Oggi non basta saper essere squadra se giochi come giocano gli altri. Noi prendevamo il calcio alla rovescia, attaccare con tutti e disorientare l’avversario con la velocità e la brevità delle linee di passaggio. Questo ci portò al titolo europeo. Da settanta giorni e sette partite abbiamo smesso di giocare così. Oggi siamo tornati a giocare come gli altri, è finita la differenza.

 

 

ROBERTO MANCINI

Perché è finita? Per tanti motivi, alcuni non risolvibili, ma essenzialmente due: perché veniamo da un risultato raggiunto e perché non abbiamo più la voglia e la forza di giocare ancora quel calcio molto faticoso, tutto scatti e rincorse. Ma quel calcio era stata l’unica parentesi felice dentro un percorso di crisi cominciato molto tempo prima. Negli ultimi due Mondiali giocati siamo usciti al primo turno. All’ultimo Mondiale non siamo stati ammessi, adesso siamo tornati a rischiare. Con i club non vinciamo un titolo dall’Inter di Mourinho, 2010. Nel frattempo gli altri paesi hanno mandato decine di loro giocatori nei grandi campionati degli altri. Questo ha alzato la qualità delle loro nazionali.

 

Oggi squadre come Scozia, Polonia, Austria, Norvegia, Serbia, Albania, Svizzera, Finlandia, Svezia sono avversari ufficialmente scomodi per tutti, a volte non superabili. In Italia nel frattempo abbiamo fatto due volte l’opposto: non mandiamo giocatori all’estero e ci siamo riempiti di stranieri. Il calcio italiano è soffocato dagli stranieri, sono ormai quasi sette ogni dieci giocatori.

 

 

bonucci chiellini pastasciutta

Per molto tempo abbiamo dato la colpa a Immobile, manca il centravanti gridavamo. Poi guardi il problema dall’alto e scopri che l’unico centravanti italiano nelle prime dieci squadre italiane è Immobile, gli altri sono tutti stranieri. Restano due ragazzi, Raspadori e Scamacca, un isolato, Pinamonti, e due vecchi, Quagliarella e Caputo. Per inciso il giovane Lucca del Pisa ha smesso di segnare non appena tutti sono andati a scoprirlo.

 

 

Non abbiamo però nemmeno più numeri dieci, qualcuno che sappia rifinire il gioco. Forse Pellegrini. Non abbiamo più registi, infatti non sappiamo sostituire Jorginho. Abbiamo tre difensori centrali di 37, 34 e 33 anni. Niente alle loro spalle. In questi due ultimi mesi abbiamo fatto molto più che mancare la qualificazione ai Mondiali, abbiamo ucciso sportivamente la nostra ultima generazione.

 

Ora siamo soli. L’altra domanda è perché non nasca più la vecchia, grande, qualità italiana. L’interruzione è così netta da doverla mettere per forza in sintonia con il cambiamento di abitudini dei giovani, l’arrivo della Rete, i telefonini, con tutte le loro conseguenze. C’è una cultura complessiva diversa del calcio. Una squadra non rappresenta più una città, ma la voglia personale di vincere di chi la segue. C’è più rabbia che piacere.

 

conferenza stampa ciro immobile

E la comunicazione è sempre più di parte. Non è più un mondo comune, orizzontale. Le società sono persone estranee, non comunicano più, non parlano alla loro gente. Ma i tesserati restano gli stessi e sono oltre il milione, i campioni dovrebbero continuare a nascere. Qui si entra nella parte più resistente e grigia del calcio: è solo autoreferente. Parla da solo. Non si confronta.

 

I bambini-ragazzi vengono messi in mano alle scuole calcio dove pagano per poter giocare. Il talento è sacrificato alla quota, giocano tutti perché tutti hanno pagato. Hanno diritto, quindi manca la selezione iniziale. Lo sport non è democratico, democratico è muoversi, poi giocano i migliori. E nessuno certifica, esamina, seleziona, la capacità dei settemila insegnanti.

 

La stessa Coverciano è una chiesa chiusa. Entrano solo ex calciatori, i corsi sono brevi, la visione del mondo non si allarga mai. Mancini aveva portato fantasia, rivolta, in questo calcio automatizzato e rigido per autoconservarsi. Infatti nel calcio lo amano in pochi. Ma conosce ancora la strada?

meme jorginho italia svizzera 11

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”