eufemiano fuentes doping di stato

L’OMBRA DEL DOPING DI STATO SULLA SPAGNA! IN UN DOCUMENTARIO DELLA TV TEDESCA, IL DOTTOR FUENTES RACCONTA DI AVER AGITO PER CONTO DEL GOVERNO IBERICO PER LE OLIMPIADI DEL 92 - LA “SÜDDEUTSCHE” SCRIVE: "I MANIPOLATORI DELLA SPAGNA SI AFFIDAVANO A PERSONE E METODI CHE IN PRECEDENZA AVEVANO PORTATO MOLTI PAESI DEL BLOCCO ORIENTALE IN CIMA AL MEDAGLIERE OLIMPICO" – "L'OPERACION PUERTO" E LO SCANDALO DEL DOPING EMATICO CHE TRAVOLSE FUENTES...

Estratti da ilnapolista.it

 

 

eufemiano fuentes

È l’apertura dell’edizione on linea del giornale tedesco Süddeutsche Zeitung. L’apertura dedicata a Eufemiano Fuentes celeberrimo mago del doping, coinvolto nella Operaçion Puerto, che ha conosciuto anche il carcere. È tornato agli onori della cronaca per il documentario della tv tedesca Ard “Secret Matter Doping: Dirty Games”. In questo documentario, con una telecamera nascosta, Fuentes confessa che ha sempre agito per conto dello Stato spagnolo. Scrive la Süddeutsche:

 

La rivelazione va ben oltre lo sport. In sostanza, Fuentes spiega che era una specie di procuratore sportivo per lo Stato spagnolo, la sua missione era: “Fai quello che devi fare, ma noi vogliamo medaglie”. E naturalmente, senza farsi scoprire o lasciare altre tracce, come ad esempio problemi di salute negli atleti positivi.

 

Il quotidiano tedesco scrive:

 

Non ci possono essere dubbi su questa rappresentazione perché risolve l’ultimo grande mistero che circonda il guru del doping ematico: ossia perché lo Stato e il sistema giudiziario, dopo che le sue macchinazioni furono parzialmente smascherate nel 2006, non lo hanno mai trattato come un dopatore di massa che controllava quasi tutte le questioni rilevanti dello sport professionistico.

 

La Süddeutsche ricorda che

doping

nel 2006, la Guardia Civil trovò più di 200 sacche di sangue durante le perquisizioni, nonché l’elenco dei nomi in codice di Fuentes.

 

Scrivono in Germania:

 

Eufemiano Fuentes – un ginecologo travestito da medico sportivo, responsabile di uno dei più grandi scandali di frode nello sport mondiale: l’ascesa fulminea degli atleti spagnoli nel ciclismo e nell’atletica leggera, dove Fuentes ha aiutato con metodi di doping del sangue. Tuttavia, i contorni dello scandalo – in alcuni casi addirittura documentato – includevano anche altri sport: tennis e calcio.

 

La Süddeutsche ricorda che

 

eufemiano fuentes 56

il dottor Fuentes, che in seguito è stato ripetutamente incarcerato, l’ultima volta nel 2011. Tuttavia, la Generazione d’Oro è sempre stata celebrata come una fatale coincidenza dal pubblico sportivo inebriato dal successo. La magistratura e la politica del paese hanno contribuito a questa prospettiva.

 

Il quotidiano ricorda l’indagine internazionale sul doping nota come “Operación Puerto”. E tutte le incongruenze relative. A partire dalla benevolenza nei confronti di Fuentes.

 

Nel 2012, l’ex presidente della Real Sociedad San Sebastián, Iñaki Badiola, dichiarò che tra il 2001 e il 2007 Fuentes ha ricevuto 327mila euro dal suo club per farmaci considerati sostanze dopanti. La domanda sul perché l’élite delle squadre di calcio spagnole, incluso, secondo Fuentes, il Barcelona, si contese così intensamente i favori di un ginecologo, rimane ancora senza risposta.

 

La vicenda è piena di assurdità, è sempre stato un libro relativamente aperto (…) Quando il quotidiano francese Le Monde pubblicò i piani terapeutici di Fuentes per le squadre di calcio di vertice, ricevette multe salate dai magistrati di Barcellona e Madrid, nel corso di brevi processi in cui al giornale fu addirittura vietato di pubblicare i piani elaborati personalmente da Fuentes. Il resto è routine: nel 2013 Fuentes ebbe un anno di libertà vigilata e un’interdizione di quattro anni dall’esercizio della professione, entrambi revocati nel 2016. Motivo originale: il sangue in sé non è un farmaco.

 

Scrive la Süddeutsche:

 

doping 3

Tutto questo ora si rivelerà un boomerang, per lo sport e per il sistema giudiziario spagnolo. Perché il pittoresco dottore ha ripreso a chiacchierare e ha raccontato (sia pure con una telecamera nascosta) una storia di frode: era stato coinvolto nei Giochi estivi di Barcellona del 1992, fornì un aiuto professionale affinché gli atleti spagnoli scalassero il medagliere internazionale.

 

Fuentes dice davanti a una telecamera nascosta che l’ordine di dopare specificamente gli atleti del paese gli era stato dato dal governo spagnolo anni prima del 1992.

 

“Ha lavorato nell’ombra per quattro anni”, afferma, in qualità di ufficiale medico responsabile della Residencia Joaquín Blume, il centro nazionale di allenamento di Madrid cui ambivano i migliori atleti del paese.

 

I rapporti con la Germania dell’Est

cayetano cornet

I manipolatori della Spagna si affidavano a persone e metodi che in precedenza avevano portato molti paesi del blocco orientale in cima al medagliere olimpico: “Abbiamo copiato il sistema.

 

Avevamo i soldi per scambiare informazioni con medici della Germania dell’Est, polacchi, russi e cechi. E abbiamo comprato le informazioni con i dollari”. C’erano prove di doping statale nella Ddr e nell’Urss. A Barcellona è nata per la prima volta una nuova stella: la Spagna. Solo quattro anni prima a Seul, il Paese aveva vinto quattro misere medaglie: una d’oro, una d’argento e due di bronzo. A Barcellona 92 furono 13 medaglie d’oro, sette d’argento e due di bronzo, oltre ad altri primi posti. Un successo storico.

 

Inoltre il quotidiano tedesco ricorda che Fuentes afferma anche di aver dopato Cayetano Cornet che correva i 400 metri. Oggi Cornet è ormai un alto funzionario: guida le squadre olimpiche spagnole come capo delegazione da Torino 2006. E lo sarà anche a Parigi.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."