massimiliano allegri

C’E’ UN FANTASMA CHE SI AGGIRA PER L’EUROPA: MAX ALLEGRI - IL TOTTENHAM DOPO LE 7 PERE PRESE DAL BAYERN SI INTERROGA SU POCHETTINO CHE A GIUGNO HA CENTRATO LA FINALE DI CHAMPIONS ED E’ BLINDATO DA UN CONTRATTONE FINO AL 2023 – PER SOSTITUIRE IL TECNICO ARGENTINO IN PRIMA FILA C’E’ ALLEGRI CHE FA GOLA ANCHE AL REAL – ZIDANE TRABALLA, I "BLANCOS" GIOCANO MALE, IN CHAMPIONS RISCHIANO DI USCIRE. FIN QUANDO DURERA’ LA PAZIENZA DI FLORENTINO PEREZ?

Stefano Boldrini per gazzetta.it

 

allegri e il 'corto muso'

 “Seven and hell”, Sette e inferno: Sun e Daily Mirror usano lo stesso titolo dopo il 7-2 incassato dal Tottenham in casa con il Bayern, peggiore batosta casalinga degli Spurs in 137 anni di storia. L’inferno inghiottirà anche Mauricio Pochettino dopo questa “humiliation”, come scrivono Telegraph e Times?

 

È la questione numero uno sul tappeto di un giorno dopo in cui l’allenatore argentino e la squadra si sono ritrovati faccia a faccia a discutere sulle ragioni di una disfatta in mondovisione. Pochettino in conferenza stampa martedì sera aveva invitato i giocatori a compattarsi e reagire, rinviando di qualche ora l’esame del crollo. Le parole del portiere e capitano, Hugo Lloris, nella notte di martedì, sono state allarmanti: “Ci siamo arresi. Le prossime due gare contro la Stella Rossa saranno decisive per il nostro futuro in Champions”.

 

pochettino

Arrendersi, comportamento profondamente anti-britannico. Futuro, ovvero il viaggio nell’ignoto. Che accadrà allora? Conferma a tempo, legata ad una doverosa mozione di fiducia nei confronti di un allenatore che appena cinque mesi ha condotto il Tottenham alla prima finale Champions della sua storia? Tecnico in discussione e Max Allegri prima scelta per il ricambio, considerato che l’altro grande manager libero, José Mourinho, per una serie di ragioni non è accostabile agli Spurs?

 

AVANTI COSÌ —   Lo scenario più prevedibile è l’ultimo: non dovrebbe accadere nulla. Avanti così, cercando di leccarsi le ferite e di riprendere la navigazione. Daniel Levy, sprofondato in tribuna dopo il fischio finale dello scempio con il Bayern, non ama gli scossoni. Nei confronti di Pochettino c’è una discreta dote di riconoscenza. Il presidente degli Spurs è stato impegnato negli ultimi due anni nella questione stadio e in quella ancora più delicata del rifinanziamento.

guardiola pochettino

 

Risultato: mercato nullo la scorsa stagione e con il fiatone in quello dell’estate 2019, con Ndombélé acquistato nei tempi giusti e Lo Celso arruolato nelle ultime ore. Pochettino ha un contrattone valido fino al 2023 e non ha alcuna intenzione di tirarsi indietro. Non solo: la batosta con il Bayern è una bella ammaccatura per la sua immagine: quale grande club – in questi mesi erano stati accostati al manager argentino Real Madrid e Manchester United – può pensare a cuor leggero di affidarsi a lui?

klopp guardiola pochettino

 

I TIFOSI —   Ecco allora che si avanti insieme, magari meno appassionatamente di qualche tempo fa, ma spesso, si sa, i matrimoni si reggono per inerzia o per reciproca convenienza. Martedì sera i tifosi del Tottenham hanno abbandonato lo stadio dopo il quinto gol, in trance.

 

ajax tottenham pochettino

Molti fan hanno evitato l’umiliazione finale, con i gol di Lewandowski e Gnabry tra 87’ e 88’. Nessuna contestazione, ma profonda amarezza e la gogna sui social, con gli eterni rivali dell’Arsenal a godere per il poker dell’ex Gnabry. La maglia numero 7 e il nome di Son hanno dato un tocco d’internazionalità all’ironia, sfruttando la maglia numero 7 di Son: 7 – i gol del Bayern – e Son – sono, in spagnolo -. Che è poi la lingua madre di Pochettino.

 

ajax tottenham pochettino

RINNOVI —   Meno pressante, ma comunque importante, è il nodo dei rinnovi contrattuali. Il Tottenham ha tre pezzi da novanta in scadenza: Eriksen, Alderweireld e Vertonghen. Particolarmente spinosa è la questione del danese: gli Spurs rischiano di perdere a costo zero un campione nel mirino di club come il Real Madrid. Domanda: non si poteva evitare tutto questo? Alderweireld e Vertonghen sono andati a picco contro il Bayern.

 

Eriksen è partito dalla panchina. Pochettino deve fare i conti con queste situazioni e con il malumore di Moura, che si sente sottovalutato dopo aver trascinato il Tottenham nella finale Champions con i suoi gol. Complicazioni su tutti i fronti e intanto gli Spurs passano da un’umiliazione all’altra: prima il ko in Coppa di Lega con il Colchester – League Two – poi il disastro Bayern. L’ultimo della serie?

 

 

ALLARME ROSSO REAL MADRID

zidane meme

Filippo Maria Ricci per gazzetta.it

 

Ultimo nel girone e col peggior inizio in Champions League da quando la competizione si chiama così. Il 2-2 col Bruges di ieri sera lascia il Real Madrid con un senso di vuoto misto a incredulità. Sembra difficile ipotizzare una clamorosa eliminazione, però i dubbi, le incertezze, il malessere sono tutti lì, appollaiati sulle tribune di uno stadio che non fa più paura.

 

Già. Dov’è finito il celebre “miedo escenico” tanto caro a Jorge Valdano? Quando il Madrid tornerà a giocare in Champions al Bernabeu avrà festeggiato un anno senza vittorie nel suo celebre stadio. È una cifra simbolica, alla fine le partite giocate nei 12 mesi sono state solo tre, ma comunque molto significativa. L’ultima volta che il Madrid ha vinto una partita di Champions in casa in panchina c’era ancora Julen Lopetegui: ottobre 2018 contro il Viktoria Plzen.

 

Poi con Solari lo 0-3 col CSKA nella fase a gironi, ininfluente, e il clamoroso 1-4 rimediato negli ottavi dall’Ajax, con Sergio Ramos che visto che la qualificazione sembrava certa si era fatto squalificare per togliersi la diffida e aveva organizzato la registrazione nel suo palco del Bernabeu di un capitolo della serie a lui dedicata da Amazon Prime. Ieri con Zidane il 2-2 col Bruges.

giovanni galeone massimiliano allegri

 

GOL COMICI —   Con due gol comici incassati dal nigeriano Bonaventure Dennis, i fischi del Bernabeu e la remontada arrivata con due zuccate degli “stopper” Sergio Ramos e Casemiro, la seconda nel finale e col Bruges in 10. Bruges che guida il campionato belga ma senza esperienza europea, multinazionale africana piena di speranze e senza nulla da perdere, però anche con evidenti limiti tecnici. “Non avevamo mai giocato tanto male” la franca considerazione di Zidane a fine gara.

perez zidane e moglie

 

COURTOIS FISCHIATO E MALATO —   La rimonta è arrivata dopo due cambi nell’intervallo: fuori Nacho (problema a un legamento del ginocchio) e Courtois per Marcelo e Areola. Il portiere ha accusato vertigini e vomito, e non c’è ragione di dubitare della versione fornita dal club. Però resta la sensazione di insicurezza del numero uno belga, del suo scarso feeling col Bernabeu che ieri prima del cambio l’aveva sonoramente fischiato, della nota preferenza per Keylor Navas (ora a Parigi) che aveva Zidane. Il belga è indisposto, e non per il malanno che l’ha colpito ieri sera.

perez zidane e moglie

 

DUE TRASFERTE COMPLICATE —   Ora la Classifica dice PSG 6, Bruges 2, Madrid e Galatasaray 1. La prossima fermata europea per la squadra di Zizou è a Istanbul, a 4 giorni da un’altra trasferta, quella al Camp Nou per il Clasico, partita mai banale che lo scorso anno costò la panchina a Lopetegui.

 

zidane con la moglie

PRIMATO NAZIONALE —   Il Madrid nel debutto stagionale europeo aveva perso 3-0 a Parigi facendo saltare ogni tipo di allarme attorno alla squadra e alla stessa panchina di ZZ, con lo spettro di Mou agitato come uno spauracchio fuori da Valdebebas. Nella lista dei papabili sostituti di Zidane anche il nome di Max Allegri. Le buone prestazioni in campionato, iniziate con la vittoria al Sanchez Pizjuán di Siviglia, e la conquista del primato nazionale avevano solidificato la panchina e allontanato le paure. Il ritorno in Europa le ha riportate a galla: un paradosso per quelli che con le loro 14 Champions, 4 negli ultimi 6 anni, si considerano i “Reyes de Europa”.

allegri e il 'corto muso'allegri e il 'corto muso'giovanni galeone massimiliano allegrizidane balearipochettino memepochettinoallegri e il 'corto muso'

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)