ancelotti real madrid campione liga

L’UNICO ITALIANO CHE NON FA FIGURACCE IN EUROPA – CON LA VITTORIA DELLA LIGA E IL GRANDE SLAM NEI TOP-5 CAMPIONATI EUROPEI, ANCELOTTI SI È PRESO UNA BELLA RIVINCITA SU CHI LO DAVA PER “FINITO” DOPO L'ESONERO DI NAPOLI E L’ESPERIENZA ALL’EVERTON – TRA POCHI GIORNI SARÀ DI NUOVO SOTTO ESAME, CON IL MANCHESTER CITY CHE ARRIVA AL BERNABEU PER DIFENDERE IL 4-3 DELL’ANDATA, MA SE I BLANCOS DOVESSERO FARE LA “REMUNTADA”, CARLETTO POTREBBE PUNTARE A BATTERE UN ALTRO RECORD… - VIDEO

Stefano Boldrini per “il Messaggero”

 

CARLO ANCELOTTI VINCE LA LIGA 2022

C'è un uomo con i capelli imbiancati e vestito con eleganza al centro del prato del Bernabeu, prende la coppa argentata e la solleva due volte, di fronte a una squadra intera sul podio e a quasi ottantamila persone nelle tribune. Questo signore ha appena vinto la Liga con quattro turni d'anticipo non accadeva dal 1990 per le Merengues - e ha aggiunto il titolo spagnolo a quelli italiano (Milan), inglese (Chelsea), tedesco (Bayern Monaco) e francese (PSG). Si chiama Carlo Ancelotti e non finisce mai di stupire. Trionfi, cadute e resurrezioni sono il filo conduttore della sua carriera.

 

SECONDA VITA

Lo davano per bollito dopo l'esonero di Napoli e la strana scelta di andare a guidare l'Everton, condotto dodici mesi fa a un passo dall'Europa e ora, dopo il suo addio, sull'orlo della retrocessione. E' tornato a Madrid perché al fascino del Real non si resiste e ha vinto prima la Supercoppa e ora la Liga. La missione non è finita: fra tre giorni si giocherà l'accesso alla finale di Champions, lui che ne ha vinte tre come solo Bob Paisley e Zinedine Zidane sono riusciti a fare nella storia. 

 

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Fra 72 ore il suo lavoro sarà di nuovo sotto esame perché il Real è questo, bello, affascinante, logorante e impietoso, ma stasera Carlo, 63 anni in arrivo e mezzo secolo di calcio, ha conquistato il titolo numero 22 da allenatore. E' il primo a compiere il grande slam, ovvero a vincere i cinque principali campionati europei. Hala Madrid!, cantano i tifosi del Real. Hala Carletto!, se vi pare.

 

LA PARTITA 

La gara con l'Espanyol è stata una formalità. Ancelotti ha sfruttato al massimo la carta del turn over: otto forze fresche rispetto al 3-4 con il Manchester City, confermando solo Courtois, Modric e Rodrygo. Il secondo, dopo il calcio d'inizio di Rafa Nadal, grande tifoso dei Blancos, è stato l'uomo che ha spalancato le porte del trionfo al Real, con la doppietta firmata al 33' e al 43'. 

 

real madrid vince la liga 2022

Asensio ha calato il tris al 55'. All'81' il sigillo di Benzema, entrato al 60' per partecipare alla festa e timbrare il gol numero 42 della sua straordinaria stagione. Un sabato di buoni sentimenti: al 7', minuto dell'omaggio abituale a Juanito, il popolo del Real ha urlato il nome di Cristiano Ronaldo, tributo rispettoso al lutto che ha colpito il 19 aprile il campione portoghese.

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SAGGEZZA

Al fischio finale, via alla festa, con Carlo lanciato verso il cielo dai giocatori, il popolo del Madrid a cantare We are the Champions e qualche padre-tifoso a sollevare come fosse un trofeo il figlioletto in fasce. Una marcia imperiale quella del Real: distacco siderale, tre sconfitte, la stagione da urlo del trio Benzema-Modric-Courtois, la consacrazione di Vinicius, la tenuta generale di un gruppo che sembrava al capolinea, ma che, per ragioni anagrafiche, sarà da rifondare.

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La guida saggia di Ancelotti e del suo staff italiano ha allungato l'apice della carriera a vecchi pirati come Kroos e Marcelo, ma in estate si dovrà voltare pagina. Rudiger e Mbappé saranno i primi mattoni del nuovo Real, mentre Bale, Hazard e Marcelo, per ragioni diverse, sono ai saluti.

 

CITY AVVISATO 

El hombre del partido di questo trionfo è lui, Ancelotti: «E' la prima volta che vinco un titolo al Bernabeu ed è davvero qualcosa di speciale le parole prima di salire sul bus scoperto che trasporterà la squadra a Plaza dos Cibeles -. Il presidente mi ha richiamato qui quando proprio non me l'aspettavo. Ho accettato al volo perché c'è il Real e poi c'è il calcio. Ora ci godiamo la festa, ma da domani (oggi, ndr) si pensa al City. La commozione? E' un fatto di famiglia. Mio padre era emotivo, mio nonno anche. Noi Ancelotti siamo fatti così».

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