massimo mauro infantino

LA SALUTE O IL PORTAFOGLI? MASSIMO MAURO SULLO SCONTRO TRA CALCIATORI E FIFA PER LE TROPPE PARTITE: “ANDREBBE BENE GIOCARE UNA VENTINA DI PARTITE IN MENO ALL’ANNO, A PATTO PERÒ DI ABBASSARE L’INGAGGIO DI UN PAIO DI MILIONI DI EURO. QUANDO SENTO DI STIPENDI DA 100 MILA EURO AL MESE O DI INGAGGI DA 3-4 MILIONI A STAGIONE SOLO PER AVER FATTO UN BUON CAMPIONATO, UN CERTO SENSO DI INDIGNAZIONE CI PUÒ STARE” - GIOCARE SEMPRE PER GUADAGNARE DI PIU': IL MODELLO NBA...

1 - TROPPE PARTITE, RECLAMO ALL’UE I CALCIATORI ALLO SCONTRO CON LA FIFA

Franco Vanni per “la Repubblica” - Estratti

INFORTUNIO RODRI

 

Le ragioni del ginocchio e quelle del portafogli. L’esigenza di un calendario che preservi campionati locali e salute dei calciatori, contro quella di incassare dal circo del pallone, incapace di contenere la spesa e assetato di giorni liberi in cui giocare partite. La tensione è sfociata nel reclamo contro la Fifa per abuso di posizione dominante, presentato alla Commissione Ue dall’associazione delle Leghe europee, dalla Liga spagnola e da Fifpro Europe, il sindacato mondiale dei calciatori.

 

(...) Fifa si difende sostenendo che “il calendario è stato approvato all’unanimità dopo una consultazione che ha coinvolto Fifpro e leghe”.

INFORTUNIO BREMER

 

Umberto Calcagno, presidente dell’Associazione italiana calciatori (Aic), sintetizza: «Il calcio divora se stesso e lo spettacolo. I giocatori si fanno male. Si corre a una velocità superiore del 50 per cento rispetto a dieci anni fa e il numero di gare cresce. Barella dell’Inter, o i top player della Juve, fra club e nazionali potrebbero arrivare a 82 partite a stagione. Metà dei minuti giocati da ogni squadra è sulle gambe di soli otto giocatori. In un anno si fanno venti giorni di allenamento vero».

 

(...)

INFORTUNIO DANI CARVAJAL

 

Giocare sempre per guadagnare di più. Il modello è l’Nba, il campionato a squadre con le retribuzioni più alte al mondo, dove ciascuna franchigia gioca 82 partite solo nella regular season, più i play-off. Ma il calcio è lo sport in cui ci si fa più male. Secondo il National Health Statistics Report britannico, il 71 per cento dei calciatori in carriera ha infortuni significativi. Nel rugby la percentuale scende al 61, nel football americano al 63.

 

In questa stagione si sono fermati per lesioni ai legamenti del ginocchio, fra gli altri, Carvajal del Real Madrid, Zapata del Torino, Bremer della Juventus, Rodri del Manchester City e Valentin Carboni, interista in prestito al Marsiglia, ennesima vittima d’ottobre. «È il mese peggiore, perché le gare si moltiplicano — ha detto a Radio Rai Piero Volpi, decano dei medici sportivi, capo dello staff all’Inter — per ridurre gli infortuni bisogna portare a sette le sostituzioni e ridurre il numero di squadre nei c ampionati».

INFORTUNIO DUVAN ZAPATA - FOTO LAPRESSE

 

In Serie A, ogni volta che si è provato a ridurre da 20 a 18 il numero delle squadre — come ha fatto la Ligue 1 — ci si è andati a schiantare contro i veti dei piccoli club. Favorevoli sono Inter, Juventus, Milan e Roma.

 

Per il resto, levata di scudi a difesa dello status quo. L’argomento è che offrire meno partite deprimerebbe il “prodotto Serie A” in tv. Un’obiezione bizzarra, in un campionato in cui l’83 per cento del fatturato se lo mangiano gli stipendi degli atleti, contro il 50 dell’Nba. E in cui in 10 anni il costo del lavoro è cresciuto del 160 per cento rispetto ai ricavi tv: gli ingaggi corrono più veloci del fatturato. Nell’Nba il rapporto è ribaltato.

massimo mauro alla serata my name is luca

In Europa, e in Italia in particolare, a mettersi in tasca quasi tutti i soldi del calcio sono gli stessi calciatori che lamentano di giocare troppo.

 

2 - MASSIMO MAURO “PROTESTA ESAGERATA SI PUÒ GIOCARE MENO TAGLIANDO GLI STIPENDI”

Luigi Panella per “la Repubblica” - Estratti

 

Massimo Mauro ha vissuto il calcio degli anni 80 e 90, quando il campionato italiano era al centro del mondo e il numero di partite era nettamente inferiore a quello di adesso.

 

infortunio marc andre ter stegen - foto lapresse

Mauro, cosa pensa dei giocatori che si lamentano per il calendario troppi fitto?

«Che andrebbe benissimo giocare una ventina di partite in meno all’anno, a patto però di guardare anche il rovescio della medaglia e abbassare l’ingaggio di un paio di milioni di euro».

 

Il solito discorso dei guadagni esagerati?

massimo mauro

«Non voglio fare populismo, però quando sento di stipendi da 100 mila euro al mese o di ingaggi da 3-4 milioni a stagione solo per aver fatto un buon campionato, un certo senso di indignazione ci può stare».

 

(...)

Sofferenza e calcio, sembra che l’abbinamento la infastidisca.

«Il termine che dà più fastidio è sacrificio. Lo usano un po’ troppo anche tecnici di primo piano come Conte e Thiago Motta. Ma il sacrificio è fare lo straordinario in un lavoro normale per comprare i libri di scuola ai propri figli».

 

Insomma, i calciatori non hanno neanche il diritto di lamentarsi?

infantino

«Certo che ne hanno il diritto, sono stato calciatore anche io. Solo che lo fanno sempre dopo aver messo al sicuro la firma sul contratto».

 

Come si può risolvere la questione?

«Le rappresentanze sindacali devono trovare un equilibrio tra calendario e guadagni. Riduciamo le partite, va bene, però bisogna anche combattere la follia di certi contratti. In Italia questo discorso lo può portare avanti l’Assocalciatori, solo che non vedo la statura per modificare un mondo dominato dagli interessi. Ad esempio: si gioca troppo? E allora mettiamo un freno alle infinite e remunerative trasferte intercontinentali per le amichevoli estive».

MASSIMO MAURO

 

Una malignità. Mica sarà invidioso del ricco calcio di oggi?

«Neanche per sogno. Ho giocato in squadra con Maradona, Platini e Zico, ho affrontato da avversario Falcao, Krol, e sicuramente ne me dimentico qualcuno. Aver fatto parte di quel calcio non ha prezzo».

infortunio rodri - foto lapresse infortunio marc andre ter stegen infortunio rodri - foto lapresse infantinomassimo mauro

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - A 53 GIORNI DAL RINNOVO DELLA GOVERNANCE DI GENERALI, A CHE PUNTO È IL RISIKO BANCARIO? NEL SUO SOGNO DI CONQUISTARE IL LEONE DI TRIESTE, EVITANDO PERO' IL LANCIO DI UNA COSTOSISSIMA OPA, PARE CHE NELLA TESTA DI CALTA FRULLI UN PIANO IN DUE TEMPI: INTANTO CONQUISTARE LA MAGGIORANZA NEL CDA DELLA COMPAGNIA, DOPODICHÉ PAPPARSI MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI (SEMPRE CHE NON ARRIVI A PIAZZETTA CUCCIA UN CAVALIERE BIANCO) – ALL’OFFENSIVA DI CALTA, L’ASSO NELLA MANICA DI DONNET SI CHIAMA UNICREDIT. ORCEL AVREBBE PERSO L’ENTUSIASMO PER BPM E SAREBBE BEN FELICE DI PORTARSI A CASA BANCA GENERALI - TANTO PER SURRISCALDARE IL CLIMA GIÀ TOSSICO È ARRIVATA IERI “LA STAMPA” CHE LANCIAVA ‘’L’IPOTESI DEL CONCERTO CALTAGIRONE-MILLERI” (SMENTITA)…

luca richeldi papa francesco bergoglio sergio alfieri

DAGOREPORT - I MEDICI DEL GEMELLI CHE CURANO IL PAPA (SERGIO ALFIERI E LUCA RICHELDI) SONO STATI CHIARI CON FRANCESCO: SE E QUANDO VERRÀ DIMESSO, BERGOGLIO DOVRÀ DIMENTICARE LA VITA MOVIMENTATA CHE HA CONDOTTO FINORA, E DARSI UNA REGOLATA. IL FISICO DEL PONTEFICE 88ENNE È MOLTO PROVATO E NON POTRÀ REGGERE AD ALTRI VIAGGI, OMELIE AL GELO E MARATONE DI INCONTRI CON I FEDELI – IL FUMANTINO CAPO DELLA CHIESA CATTOLICA ACCETTERÀ LA “CAMICIA DI FORZA” DI UNA CONVALESCENZA "PROTETTA" A SANTA MARTA?

angela merkel friedrich merz

DAGOREPORT – IL MURO DI BERLINO NON E' MAI CADUTO: MERZ E MERKEL SONO LE DUE FACCE DI UN PAESE CHE NON HA SANATO LE STORICHE DISEGUAGLIANZA TRA IL RICCO OVEST E IL POVERO EST – FIGLIOCCIO DI SCHAUBLE LUI, COCCA DI KOHL LEI, MERZ E MERKEL SI SFIDARONO NEL 2000 PER LA LEADERSHIP DELLA CDU. MA LA DEFLAGRAZIONE DEI LORO RAPPORTI SI È AVUTA CON LA POLITICA MIGRATORIA DI ANGELONA, FALLIMENTARE AGLI OCCHI DI MERZ (CHE RITENEVA NECESSARIO INTEGRARE I TEDESCHI DELL’EST, PRIMA DI ACCOGLIERE SIRIANI E TURCHI) - SE LA MERKEL L’AVESSE ASCOLTATO, OGGI L’AFD NON SAREBBE AL 20%...

beppe sala elly schlein

DAGOREPORT - TE LO DO IO IL CENTROTAVOLA! - L'IDEONA DI ELLY SCHLEIN PER NEUTRALIZZARE CHI SOGNA LA NASCITA DI UN PARTITO CENTRISTA ALLEATO DEL PD: CREARE LISTE CIVICHE PER LE REGIONALI E, SE FUNZIONANO, RIPROPORLE IN CHIAVE NAZIONALE ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 COL NOME DI "ALLEANZA PER L'ITALIA" - LEADER DEL PROGETTO DOVREBBE ESSERE BEPPE SALA, CHE PERÒ HA PERSO SMALTO (LE INCHIESTE SULL’URBANISTICA MILANESE) - L'ISOLAMENTO DI SCHLEIN NEL PD SUL PIANO DI RIARMO DI URSULA E LA SUA MANCANZA SI CARISMA: I SUOI GIORNI AL NAZARENO SONO CONTATI...

elon musk trump zelensky jd vance

DAGOREPORT – LE SPARATE DI ELON MUSK SONO SOLO UN MODO PER ATTIRARE L’ATTENZIONE E RISPONDERE AL PRESENZIALISMO DI JD VANCE, CHE MR. TESLA CONSIDERA UN “BURINO” – IL MILIARDARIO KETAMINICO HA PRESO MALISSIMO LA VISIBILITÀ OTTENUTA DAL VICEPRESIDENTE USA GRAZIE ALL’IMBOSCATA TESA A ZELENSKY. TRUMP CONOSCE BENE L’EGO-MANIA DEL SUO “DOGE”: PER QUESTO HA CHIESTO AL CONGRESSO UNA STANDING OVATION PUBBLICA PER MUSK (E QUELLO, TUTTO TRONFIO, SI È ALZATO COMPIACIUTO MOSTRANDO IL POLLICE)…

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER