GLI SCAZZI DI CALCIOMERCATO AL FEMMINILE - IL TRASFERIMENTO DI VALENTINA GIACINTI DAL MILAN ALLA FIORENTINA È IL COLPO DI GENNAIO DEL CALCIO FEMMINILE – L’EX CAPITANO ROSSONERO, 260 GOL IN CARRIERA, HA LASCIATO MILANO DOPO AVER LITIGATO CON L’ALLENATORE MAURIZIO GANZ - GLI ULTRA' DEL MILAN NON SI DANNO PACE SU TWITTER, MA A FINE ANNO…

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Gaia Piccardi per il "Corriere della Sera"

 

A Valentina piace il calcio in ogni sua espressione («Guardo tutte le partite di tutti i campionati»), giocare alla Playstation, andare al cinema, la musica di Vasco Rossi («Ma a ballare sono negata»), i tatuaggi: «Quando avevo 18 anni ho provato a tatuare mio fratello Davide, che ne ha due meno di me: gli ho disegnato una coccinella che è sparita dopo una settimana, ancora mi chiedo perché. Poi gli ho tatuato il fungo di Super Mario, gli ho fatto malissimo però quello è rimasto». 

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A Valentina Giacinti da Trescore Balneario (Bergamo), 28 anni, la bomber dal piede caldo appena passata in prestito dal Milan di Maurizio Ganz (prima rossonera a sfondare la barriera delle 50 segnature in Serie A: 55) alla Fiorentina di Patrizia Panico, soprattutto, piace fare gol: più di 260 reti in carriera, 16 in Nazionale, quattro solo all'Inter nel derby del 28 marzo 2021 come Josè Altafini (Milan-Inter 5-3, correva il 27 marzo 1960), l'antenato gentiluomo che si è complimentato di persona: «Brava Vale, sono felice che tu abbia eguagliato il mio record, ma adesso ne devi fare quattro alla Juve». 

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Succederà con la maglia viola n.19, forse, non più con quella rossonera n.9, perché Giacinti è il colpo del mercato invernale femminile, il primo che porta le trattative delle ragazze sui giornali, certo non con il clamore di Lorenzo Insigne a Toronto però con dribbling di cordoglio social del tifo. 

 

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Gli ultrà del Milan non si danno pace: ci mancherai, devi tornare, la invocano su Twitter, e non è detto che non succeda perché il prestito a Firenze scade a fine campionato e Valentina è legatissima al Milan («Il significato che questi colori hanno per me non sbiadirà mai» ha scritto su Instagram) però lo strappo è stato netto e la ferita deve cicatrizzare. 

 

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«Nasco attaccante, fare gol è un istinto naturale. Da bambina la mia gioia più grande era centrare il vaso in salotto: i miei mi sgridavano, ma io ero felicissima». L'attaccante del cuore è Marco Van Basten, conosciuto da grande in un tumulto di emozioni; l'idolo d'infanzia, nonostante fosse tifosa bergamasca, Bobo Vieri. Oggi le dicono che somiglia al 9 rossonero per eccellenza, Pippo Inzaghi, a cui ruberebbe volentieri il segreto dell'esultanza: «Rabbiosa ma con il sorriso sulle labbra. E poi come faceva a galleggiare sempre sulla linea di fuorigioco. Chi guardava? Che riferimenti aveva?». 

 

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Lei, Valentina, di punti fissi ne ha due: «Mio papà, che a 5 anni mi portò a San Siro per un Milan-Juve, e nonna Valeria, 83 anni: ogni domenica a Borgo di Terzo, dove vive, cucina la polenta e si piazza davanti a Sky. Se ho perso, poi, prova a consolarmi: Vale, su, vincerai la prossima volta... E io: nonna, il calcio non funziona così, abbiamo perso tre punti, macché prossima volta!». Ogni gol, però, è dedicato a Riccardo, il nonno che non c'è più: «È sempre stato il mio più grande tifoso: feci giusto in tempo a portargli in ospedale la mia maglia prima che se ne andasse». 

 

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La Fiorentina è un'avventura nuova, un corso di apprendimento veloce alla scuola di Patrizia Panico, leggenda del calcio donne (quasi 600 reti in carriera, 14 volte capocannoniere in campionato: «È sempre stata il mio modello, voglio crescere grazie ai suoi insegnamenti»), il totem a cui appendere un trasferimento ormai necessario una volta sfumata l'ipotesi del passaggio definitivo alla Roma di Alessandro Spugna, seconda in classifica dietro la Juve. 

 

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La convivenza al Milan tra Giacinti e Ganz, ormai, era diventata difficile: l'allenatore, che per Valentina stravedeva, si era sentito offeso dalla vena polemica e dalle critiche del neo acquisto Veronica Boquete, cui la bergamasca aveva dato - anche secondo la società - troppo credito. Risultato: Boquete fuori rosa subito, fascia di capitano tolta a Giacinti, sempre più lontana dall'anima di un Milan che il direttore dell'area tecnica Paolo Maldini ha confermato nelle mani di Ganz anche dopo il tracollo nel derby. E per chi non è d'accordo, quella è la porta. 

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A Firenze, oltre che una bella casa in centro e lunghe passeggiate per scoprire una città che non conosce, Valentina Giacinti ritrova Boquete e cerca la serenità perduta, il senso del gol e una rincorsa verso l'Europeo in Inghilterra, dove sogna di essere protagonista in azzurro come al Mondiale 2019, quello dei quarti di finale insperati e del boom del calcio femminile. L'onda lunga delle ragazze è arrivata lontano: questa storia, in fondo, lo dimostra.

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