agnelli sestriere

SCIAVAMO ALLA MARINARA - SESTRIERE, CREATO DAGLI AGNELLI, DIVENTA UNA GEMMA INGLESE: ORMAI L'ITALIA PEZZO DOPO PEZZO E' FINITA IN VENDITA AL MIGLIOR OFFERENTE - IL FONDO INGLESE ICON COMPRA LE PISTE DA SCI CREATE NEL 1934 DAL SENATORE GIOVANNI AGNELLI: TUTTO INIZIO’ CON 40 CENTESIMI E UN MULO - L'AVVOCATO ARRIVAVA CON L'ELICOTTERO E SI AVVENTURAVA, CON I MAESTRI DI SCI, SU PISTE ESCLUSIVE, SENZA RESTARE MAI PIÙ DI UN GIORNO - L’INTUIZIONE DI GIRAUDO, I MONDIALI DI SCI E L'OLIMPIADE INVERNALE…

Tony Damascelli per "il Giornale"

 

AGNELLI SESTRIERE 19

Il senatore porta un cappello a larga tesa, le labbra stringono una pipa, l'abito prevede anche il gilet, al suo fianco c'è un giovane dall'aspetto assai spavaldo, indossa un ampio doppiopetto su una maglia camicia e la postura è del playboy dell'epoca. Stanno entrambi appoggiati a un parapetto che si affaccia davanti a crinali non meglio definiti, grigi di terra, è il Sestriere.

 

È la storia degli Agnelli, il fondatore della dinastia, senatore Giovanni e suo nipote Gianni, uniti nella fotografia che riassume la storia di un sito allora sconosciuto e che ricevette il timbro di comune, il più alto d'Italia, dal regio decreto del 18 ottobre del 1934. Ma già era vivo nei sogni del senatore che aveva acquistato quelle terre per 40 centesimi al metro quadro.

 

Da Villar Perosa al Sestriere corre la storia della famiglia che ormai ha abbandonato il sito montano a nuovi imprenditori e che ora è passato al 100% al fondo inglese «iCON Infrastructure», ma ne conserva i racconti e le memoria di quasi un secolo.

 

AGNELLI SESTRIERE 19

Gli eredi di Umberto Agnelli, la moglie Allegra e i figli e i nipoti, vi hanno ancora dimora, così i Nasi, come accadeva con i Camerana, mentre il ramo dell'Avvocato ha scelto un altro presepe, St. Moritz, preferito da Gianni e oggi dai suoi nipoti.

 

I 2.035 metri di altitudine non sembravano poter favorire un futuro imprenditoriale e turistico se non per gli appassionati dello sci. Il sogno del senatore era di offrire un posto ai torinesi non troppo lontano dalla città per replicare le grandi piste americane. In un viaggio in Norvegia si innamorò delle torri che ospitavano un albergo. Affidò il progetto all'ingegnere Vittorio Bonadé Bottino, lo stesso che aveva disegnato il Lingotto e Mirafiori.

 

agnelli sestriere

Al tempo non esistevano strade asfaltate per raggiungere Sestriere, si doveva andare su con i muli per portare il materiale necessario alle opere di edificazione. Giovanni Agnelli, il senatore, voleva un albergo e questa fu la Torre e un altro luogo di ristoro popolare, si aggiunsero tre funivie, Bottino vinse la scommessa sui tempi di costruzione, l'8 di dicembre del 1932 l'albergo fu consegnato al senatore che ricompensò l'ingegnere con 500 lire.

 

Siamo nella favola, un giorno di calda estate consegnò quella montagna arida alla prima grande gloria di cronaca sportiva, il 6 luglio del '52 si correva l'undicesima tappa del Tour de France, da Le Bourg d'Olsans per 182 chilometri fino al Sestriere, al traguardo si presentò un uomo solo, il suo nome era Fausto, il suo cognome Coppi, il trionfo. Il senatore aveva lasciato i sogni ai nipoti, suo figlio Edoardo era morto in un incidente aereo, Gianni e il più giovane Umberto si sarebbero occupati, con spirito diverso, del Sestriere e della squadra di calcio, la Juventus. Il primo per puro piacere e lusso di vita, il secondo con lo spirito di impresa. Non erano anni di grande fortuna per quella montagna, troppo alta, troppo impegnative le piste.

AGNELLI SESTRIERE 33

 

L'Avvocato arrivava con l'elicottero e si avventurava, con i maestri di sci, su piste esclusive, senza mai dimorare più di un giorno. Umberto preferiva le discese del Banchetta. Le due famiglie si dividevano, tra Svizzera e Italia. Ma i bilanci contabili erano sempre più pesanti, il sogno del senatore abbisognava di nuove realtà finanziarie, oltre all'impegno dei Nasi, oltre al fascino e al prestigio era necessario trasformare il Sestriere in un luogo non riservato solo allo sci. L'impegno venne affidato da Umberto Agnelli ad Antonio Giraudo, fu la svolta, con la supervisione di Tiziana Nasi.

 

SESTRIERE

Giraudo intuì che sarebbe stato opportuno rilanciare il sito con due obiettivi, accorpare, con l'acquisto del pacchetto azionario, tutti gli impianti di sci di Sauze e Sestriere, disegnare una mappa completa fino al Monginevro, 400 chilometri di piste, la Via Lattea, un'insegna onirica e creare nuovi posti letto, trasformando quello che era soltanto un punto di arrivo per gli sciatori, in un luogo aperto ad altre iniziative sempre nell'ambito dello sport, con le grandi manifestazioni, i mondiali di sci e l'Olimpiade invernale.

andrea agnelli ed antonio giraudo foto mezzelani gmt 171

 

E, ancora, la pista di atletica con i nomi più illustri, gare di automobilismo, raduni di varie discipline sportive e il colpo migliore: l'innevamento artificiale che fino ad allora era stato riservato solo alla pista che avrebbe ospitato una gara di sci veniva esteso a tutte le piste, per garantire ai turisti la neve per l'intera stagione. Oggi nuovi imprenditori hanno ricevuto l'eredità, gli Agnelli conservano alcune dimore, la storia è passata, tutto cominciò con 40 centesimi, Sestriere resta nella fotografia con le montagne di sfondo, tra il senatore e suo nipote.

SESTRIERE 22code a sestriere 1code a sestriere 3sestriere 3sestriereneve al sestriere 1NEVE SESTRIEREsestriereVIALATTEA SESTRIERE

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO