calciatori con mascherina

E SE CI SCAPPA IL MORTO? - LA FEDERAZIONE DEI MEDICI SPORTIVI STA VARANDO I PROTOCOLLI PER ALLENAMENTI E GARE. MA DIVERSI DOTTORI DEI CLUB SEMBRANO SCETTICI: “QUI STIAMO SCHERZANDO CON IL FUOCO”. IL PROTOCOLLO PREVEDE CONTROLLI OGNI 4 GIORNI. COME GIUSTIFICHERANNO I SIGNORI DEL CALCIO LA NECESSITÀ DI AVERE MIGLIAIA DI TAMPONI A LORO DISPOSIZIONE PORTANDOLI VIA ALLA GENTE CHE STA MALE?

Daniele Lo Monaco per ilromanista.eu

 

 

Pretende l'anonimato, almeno per il momento, il medico sportivo che ieri pomeriggio ha aspettato qualche secondo prima di rispondere alla nostra domanda su come si sarebbe comportato di fronte alla richiesta del presidente della sua società di rimettere in campo i calciatori per questo o il prossimo mese: «"Arrivederci e grazie, trovatevi un altro al posto mio", risponderei».

calciatori con mascherina

 

Sulla chat che alcuni dei medici sociali dei club di Serie A hanno su whatsapp l'argomento è bollente. E ovviamente per ora resta tutto nel mondo sommerso del non detto, o del non detto pubblicamente, per meglio dire. Nessuno per ora vuole fare passi avanti attraverso dichiarazioni forti sui giornali.

 

Qualcuno è ancora a letto. Tre professionisti della nostra serie A - due medici e un fisioterapista - sono stati ricoverati in terapia intensiva nelle scorse settimane. I loro nomi si conoscono: sono il dottor Baldari della Sampdoria, il dottor Pengue e il fisio Dainelli della Fiorentina. Le loro condizioni per fortuna sono date in netto miglioramento. Ma secondo le voci di dentro, questi sono solo i nomi dei medici resi noti. A scorrere negli elenchi che soprattutto qualche giornale locale si impegna a redigere se ne trovano altri tra Lega Pro e serie minori. C'è chi dice che ce ne sia un altro anche in Serie A, anche se mancano riscontri ufficiali.

 

Due figure di riferimento, conosciute per il loro impegno soprattutto a livello locale, sono purtroppo nell'elenco degli 81 medici scomparsi: sono il dottor Luigi Frusciante, comasco, membro anche della Commissione Antidoping, e il dottor Ivano Vezzulli, un riferimento a Piacenza per tutti quelli che sono passati nelle giovanili. Morti, sul campo, impegnati nella lotta a questo mostro chiamato Covid-19. «E noi vogliamo tornare in campo? Qui stiamo scherzando con il fuoco».

 

A tornare a giocare stanno pensando tutti quelli che di calcio vivono, dal presidente Gravina all'ultimo dei calciatori di Lega Pro. Ne va della loro professione e, per molti, anche del conto in banca, nella stragrande maggioranza dei casi a volte appena sufficiente per arrivare alla fine del mese. Ma se da una parte la speranza, il desiderio, la voglia sono sentimenti leciti da nutrire, dall'altra dovrebbero esserci i rigidi protocolli di chi è delegato a garantire la protezione di chi va in campo a contenerli: e sono proprio i medici sportivi.

 

casasco

L'altra sera la loro Federazione ha in qualche modo ottemperato alla forte richiesta pervenuta dal "mondo del calcio", sfornando in tempi quasi record un elenco di raccomandazioni per "la ripresa di gare e allenamenti di varie discipline sportive, in funzione delle decisioni che saranno di competenza e assunte dalle preposte istituzioni, riguardo la data effettiva della ripartenza". Il nodo è tutto lì: che un giorno o l'altro si dovrà ripartire è chiaro a tutti, ma che si debba fare in tempi così ravvicinati, per consentire ai campionati di concludere la stagione, è questione di cui qualcuno eventualmente si dovrà assumere la responsabilità, a prescindere dai protocolli fissati che riguardano per ora solo le modalità per tornare in campo (mentre in un secondo tempo saranno fornite le indicazioni per la sanificazione di impianti sportivi, spogliatoi, locali comuni e servizi igienici).

 

Per ora, insomma, si dice "come" si potrà rientrare, ovviamente nessuno per il momento si azzarda a dire "quando". Sulla spinta dei presidenti più impazienti, la Federcalcio sta solo ipotizzando i cosiddetti "slot", e cioè le giornate utili per finire in tempo per non rovinare anche la stagione 2020/2021.

 

casasco

C'è però un'altra questione che porta a una domanda che per il momento non trova risposte ma solo nuove ipotesi. Come si gestirà l'eventuale nuovo "contagiato" quando - che sia a maggio, a giugno, a luglio o a settembre - si deciderà comunque di ricominciare? L'ipotesi su cui si sta lavorando è che il futuro ed eventuale nuovo "contagiato" - sostengono presidenti e amministratori delegati evidentemente confortati da informazioni di ambito scientifico - venga assimilato ad un "infortunato".

 

Quando insomma la curva dei contagi sarà rientrata nei parametri meno allarmistici - il famoso rapporto R0 inferiore a 1, e cioè il "numero di riproduzione di base" porterà a meno di un nuovo infettato per ogni malato - non ci sarà più bisogno di mettere in quarantena obbligatoria tutti quelli che saranno entrati a contatto con il contagiato. Che quindi non sarà più considerato un "untore", ma un semplice infortunato, che dovrà seguire i protocolli del caso esattamente come uno che per qualsiasi altro infortunio si trovi costretto a restare inattivo e poi a fare riabilitazione fino al rientro in campo. Ovviamente tutti quelli che con lui hanno avuto a che fare dovranno comunque essere sottoposti a tampone, ma in caso di negatività non ci sarà bisogno di ulteriori provvedimenti.

 

medici test anticoronavirus

La domanda che però risuona nella testa di molti medici è martellante: e se ci scappasse il morto? Chi ha letto i referti autoptici di qualcuno dei 15.887 morti finora (dato aggiornato alle 18 di ieri) dice che i danni cagionati da questo virus maledetto sono impressionanti e raggiungono molti più organi di quelli comunemente intesi. E c'è pure una questione morale: il protocollo Fmsi prevede controlli a tutti ogni 4 giorni. Ma a molti dei pazienti poi deceduti non era stato fatto il tampone per la loro difficile reperibilità: come giustificheranno i signori del calcio la necessità di avere migliaia e migliaia di tamponi a loro disposizione per giocare a pallone portandoli via, magari a suon di acquisti al rialzo, alla gente che sta male?

test polpastrello per coronavirus

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."