messi tebas

LA SERIE A PIANGE MA LA LIGA NON RIDE – IN SPAGNA I CLUB DOVRANNO TAGLIARE GLI STIPENDI PER 500 MILIONI. SFORBICIATA DEL 30% AL REAL, INGAGGI DA DIMEZZARE AL BARÇA CHE NON HA ANCORA L'ACCORDO CON I GIOCATORI PER UNA RIDUZIONE DEL MONTE SALARI DI BEN 191 MILIONI – IL NUMERO 1 DELLA LIGA, JAVIER TEBAS: “AL MOMENTO NON VEDO I CATALANI A RISCHIO FALLIMENTO MA…”

Filippo Maria Ricci per “la Gazzetta dello Sport”

 

lionel messi

Mercoledì scorso la giunta provvisoria che governa il Barcellona dopo le dimissioni del presidente Bartomeu ha emesso un comunicato nel quale informava che «Dopo giorni d' intense riunioni tra il club e i rappresentanti dei giocatori non si è arrivati ad alcun accordo e la trattativa è stata sospesa».

 

Fissata in 300 milioni la perdita d' introiti a causa del coronavirus, si annunciava l' obbligo di una riduzione del monte salari di ben 191 milioni. E si concludeva dicendo che le parti si sono date fino al 23 novembre per trovare un accordo.

 

Ieri la Liga ha offerto le chiavi di lettura economiche di quanto sta succedendo al Barcellona.

 

La società che riunisce i 42 club di Liga e di Segunda ha pubblicato la nuova tabella del "salary cap", il tetto salariale che i gestori dei due più importanti campionati spagnoli impongono ai club. «Quando in estate abbiamo iniziato a studiare la situazione - ha dichiarato il presidente della Liga Javier Tebas - i 20 club della Liga dovevano ridurre il proprio monte stipendi di 900 milioni di euro.

juve barcellona demiral messi

 

Oggi tra aggiustamenti ed introiti siamo a 707 milioni». Tebas ha sottolineato che «la crisi non colpisce in maniera uguale le diverse società. Si accanisce di più con i club grandi perché hanno incassi derivanti dal ticketing decisamente maggiori, e meno con quelli i cui introiti dipendono in maniera significativa dai diritti tv».

 

E ha chiuso con un monito: «Leggo sui giornali di acquisti possibili già per il mercato d' inverno, che arriverà questo o quello. No, non sarà così. I grandi club devono prepararsi a un anno di transizione. Poi si vedrà. Speravamo di poter riaprire gli stadi a gennaio, e non succederà. Ora la speranza è di poterlo fare prima della fine del campionato».

 

lionel messi

Da diversi anni la Liga pubblica le cifre che ogni club può spendere per gli stipendi della propria rosa, tecnici compresi. Il confronto tra le ultime due stagioni, la 2019-20, pre-Covid, e l' attuale, rende perfettamente l' idea della situazione. Il club più danneggiato è senz' altro il Barcellona, che passa da 671,4 milioni di euro a 382,7, una riduzione del 43% del monte salari concesso dalla Liga. I catalani erano la squadra di Liga che più poteva pagare i propri giocatori, primato ora ceduto al Madrid che è passato in un anno da 641 a 468,5 milioni.

 

florentino perez

Una riduzione del 27% ma la Casa Blanca ora può investire in stipendi 85,8 milioni più del grande rivale catalano, mentre solo un anno fa aveva a disposizione 30,4 milioni in meno. Il Madrid poi può pagare quasi il doppio degli stipendi concessi all' Atletico, che ha avuto una riduzione simile a quella dei "cugini", 28%, ma partiva da una cifra più bassa, 348,5 milioni ora ridotti a 252,7. Stabile il Siviglia, maggiori possibilità di spesa per Villarreal, Real Sociedad e Granada grazie alla partecipazione alla Europa League, tracollo del Valencia dove è necessario un ribasso del 40%, da 170,6 a 103,4 milioni, che ha già portato alle cessioni di Parejo, Rodrigo Moreno, Kondogbia, Ferran Torres e Coquelin.

 

E cosa succede se un club, ad esempio il Barça, non riesce a ridurre il proprio monte-stipendi e a rientrare nei parametri salariali fissati dalla Liga?

«Non si possono apportare correttivi economici tanto importanti in tre mesi - ha detto Tebas - ci vuole pazienza e non ci saranno multe. Però ciò che il Barcellona non riuscirà a ridurre ora se lo porterà dietro nella prossima stagione. Dipenderà anche da come finiranno l' anno a livello di tesoreria. Al momento non vedo il Barça a rischio fallimento, hanno una strategia e sono avviati verso la soluzione dei loro problemi. Certo è che devono prendere il toro per le corna».

Florentino Perez

 

E stringere la cinghia in maniera clamorosa considerando la recente opulenza. Ovviamente Tebas ha dato un' occhiata anche all' estero e ha sferzato il Manchester City, suo abituale obiettivo: «L' unico club che si dice possa comprare Messi è il Manchester City, e non gioca con le stesse regole degli altri Anche Klopp e Mourinho l' hanno criticato.

 

Il City non è condizionato dal Covid né da altri fattori di crisi, si finanzia in un altro modo e così è impossibile competere. La Premier League ha continuato a spendere e a prendere giocatori pur avendo problemi di entrate: vedremo come se la caveranno. Noi vogliamo società sane non solo oggi ma anche in futuro».

 

TEBAS

L' ultima battuta sulla Superlega: «Un progetto clandestino che ha smesso di esserlo per 10 minuti quando ne ha parlato Bartomeu. È un progetto dannoso per chi vi partecipa e per chi non lo fa. E sarà una rovina per il fondo d' investimento che lo vuole gestire: si divertiranno perdendo denaro». Quello che manca al Barcellona.

messi tebasjavier tebasmessi tebas 2

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…