SIAMO ALL'ASSURDO: ROBERTO SAVIANO CHIAMA MELONI E SALVINI "BASTARDI", VIENE QUERELATO E SI TRAVESTE DA VITTIMA RIVENDICANDO ASSOLUTA LIBERTA' DI PAROLA - NON SODDISFATTO, LO "SGOMORRATO" ANNULLA TRE INCONTRI PUBBLICI SENTENDOSI IN PERICOLO: "TEMO VENDETTE TRASVERSALI CONTRO CHI MI È VICINO. I GIORNALI DI ESTREMA DESTRA, IN ALCUNI CASI PAGATI DIRETTAMENTE DA ESPONENTI DELLA MAGGIORANZA PARLAMENTARE, STANNO FACENDO UNO SQUADRISMO QUOTIDIANO”

-

Condividi questo articolo


SAVIANO BASTARDO - LA PRIMA PAGINA DI LIBERO DEL 16 NOVEMBRE 2022 SAVIANO BASTARDO - LA PRIMA PAGINA DI LIBERO DEL 16 NOVEMBRE 2022

Flavia Amabile per “la Stampa”

 

Roberto Saviano rinuncia alla parola. Ha annullato tre incontri , due a Reggio Emilia e uno a Roma, spiegando in una lunga lettera i motivi della sua decisione. Una forma di protesta, quasi un autoimbavagliamento dello scrittore dopo l'apertura del processo per diffamazione per aver esclamato «Bastardi, come avete potuto» riferendosi a Giorgia Meloni e Matteo Salvini durante una puntata di Piazzapulita del 2020. Una scelta quasi necessaria dopo aver sottolineato due giorni fa le parole usate da The Guardian, che in un editoriale definiva «bullismo» l'abuso della legge italiana sulla diffamazione «per intimidire, silenziare il dissenso».

 

ROBERTO SAVIANO MASSIMO GIANNINI AL TRIBUNALE DI ROMA ROBERTO SAVIANO MASSIMO GIANNINI AL TRIBUNALE DI ROMA

«Resisti», gli chiede il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi. Non bisogna sottovalutare il suo monito, è il messaggio che arriva dal presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

 

Roberto Saviano per ora preferisce che sia il silenzio a parlare per lui. «Scrivo questa lettera con molta fatica e gran dispiacere», inizia così il testo della lettera inviata alla Fondazione "I Teatri" di Reggio Emilia, per spiegare il motivo del rinvio della sua partecipazione agli incontri del 27 novembre nell'ambito di "Finalmente Domenica", e il 28 con gli studenti delle scuole, per presentare il suo libro su Falcone. «Per me questa è una fase difficile, portato a processo da tre ministri di questo governo: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il vice presidente del Consiglio Matteo Salvini, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano».

 

In particolare, il ministro della Cultura «mi ha poi minacciato nuovamente, di altro processo, per le critiche rivolte recentemente a lui; Salvini invece si è costituito, a sostegno di Giorgia Meloni, parte civile nel processo a mio carico.

 

liliane murekatete con roberto saviano liliane murekatete con roberto saviano

Ben cinque le azioni giudiziarie pendenti da parte di ministri di questo governo. Chiunque, al mio posto, ne sarebbe paralizzato». L'attacco - aggiunge Saviano - è organizzato, congiunto. «I giornali di estrema destra, in alcuni casi pagati direttamente da esponenti della maggioranza parlamentare, stanno facendo uno squadrismo quotidiano» e - denuncia lo scrittore - «chi dovrebbe difendere spazi di libertà e democrazia è impegnato a nascondere le macerie di un percorso politico, culturale e intellettuale che non ha saputo creare ponti, ma solo disgregazione».

 

Da un lato «c'è un comportamento feroce, di diffamazione, di isolamento, dall'altro prudenza, distinguo, precisazioni, paura, silenzio per convenienza. Questo genera solitudine. Per fortuna so che non sono solo: sento la solidarietà di chi mi legge, di chi sostiene le idee che esprimo e di alcuni dei miei colleghi, i più coraggiosi (pochi, tra gli scrittori, lo sono). La sento e ne sono preoccupato, perché temo seriamente che chi mi è vicino sia oggetto di vendette trasversali. Non voglio certo votarmi alla solitudine, ma sento di dover proteggere chi non ha scelto il mio percorso, ma desidera starmi accanto».

ROBERTO SAVIANO AL TRIBUNALE DI ROMA ROBERTO SAVIANO AL TRIBUNALE DI ROMA

Sono in tanti a rassicurare Saviano, non è solo. Oltre a esprimere la solidarietà di tutta la comunità emiliano -romagnola, Stefano Bonaccini avverte che il gesto di Saviano «è un monito che non può essere sottovalutato». E invita lo scrittore ad andare avanti comunque. «Abbiamo bisogno della sua voce e della sua testimonianza, per un impegno che deve essere anche di tutti noi».

 

Solidarietà e vicinanza anche dal sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi. Al Teatro Valli della città, Saviano era atteso per presentare il suo libro su Giovanni Falcone agli studenti. «Caro Roberto, non sei solo», assicura il sindaco. «La città che ti ha conferito la cittadinanza onoraria è al fianco di chi si impegna in prima persona contro la criminalità organizzata, per la legalità e la sicurezza. Qui stiamo e qui ci troverai, sempre».

 

ROBERTO SAVIANO AL TRIBUNALE DI ROMA ROBERTO SAVIANO AL TRIBUNALE DI ROMA

La speranza del sindaco e di tutta la comunità è che lo scrittore presto cambi idea. La stessa speranza è stata espressa da Paolo Cantù, direttore della Fondazione "I Teatri" di Reggio Emilia «Lo avevamo invitato a parlare e discutere di quella memoria che, nel caso di Giovanni Falcone, vorremmo senza indugio condivisa e pubblica. Ci dispiace che l'attualità politica abbia preso il sopravvento e stiamo già cercando una data alternativa, il prima possibile, per riuscire ad avere Roberto Saviano con noi, per continuare ad esercitare fino in fondo la nostra funzione di spazio e presidio pubblico di pensiero e dialogo». Annullato anche l'incontro a dicembre a Roma al Festival Più libri, più liberi con Michela Murgia e Chiara Valerio dal titolo «Cremini e altre cose nere. Un viaggio nei registri simbolici nei quali siamo cresciuti».

saviano saviano roberto saviano versione mendicante roberto saviano versione mendicante ROBERTO SAVIANO GIORGIA MELONI ROBERTO SAVIANO GIORGIA MELONI roberto saviano sono ancora vivo roberto saviano sono ancora vivo roberto saviano roberto saviano SAVIANO MELONI SAVIANO MELONI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…

DAGOREPORT –  PER SALVARE IL "CAMERATA" ROSSI, PROSSIMO A.D. RAI, UNA MELONI INCAZZATISSIMA VUOLE LA TESTA DEL COLPEVOLE DEL CASO SCURATI PRIMA DEL 25 APRILE: OGGI SI DECIDE IL SILURAMENTO DI PAOLO CORSINI, CAPO DELL'APPROFONDIMENTO (DESTINATO AD ESSERE SOSTITUITO DOPO LE EUROPEE DA ANGELA MARIELLA, IN QUOTA LEGA) – SERENA BORTONE AVEVA PROVATO A CONTATTARE CORSINI, VIA TELEFONO E MAIL, MA SENZA RICEVERE RISPOSTA - ROSSI FREME: PIÙ PASSA IL TEMPO E PIU’ SI LOGORA MA LA DUCETTA VUOLE LE NOMINE RAI DOPO IL VOTO DEL 9 GIUGNO SICURA DEL CROLLO DELLA LEGA CON SALVINI IN GINOCCHIO…)