gimondi 8

IL SIGNORE DEL CICLISMO - L’ITALIA PIANGE FELICE GIMONDI: E’ STATO COLPITO DA INFARTO MENTRE FACEVA IL BAGNO IN SICILIA: AVEVA 76 ANNI – 'NUVOLA ROSSA' (COPY GIANNI BRERA) E' TRA I MAGNIFICI 7 AD AVER VINTO TUTTE E 3 LE GRANDI CORSE A TAPPA (GIRO, TOUR, VUELTA) - LE LACRIME DI MERCKX, L’AVVERSARIO DI UNA VITA: “STAVOLTA PERDO IO...” – ENRICO RUGGERI, CHE GLI HA DEDICATO UNA CANZONE: “SE NE VA UNA PARTE DELLA MIA INFANZIA. UN RAGAZZO CHE MI HA FATTO SOGNARE, UN GRANDE UOMO” – VIDEO

Giovanni Finocchiaro per gazzetta.it

 

gimondi 18

Il malore nel pomeriggio, sotto il sole neanche tanto fastidioso delle 18. Felice Gimondi alloggiava all’Hilton, uno degli alberghi più suggestivi di Giardini Naxos, a due passi da Taormina: camere con vista sulla baia taorminese, spiaggia privata presidiata dal personale dell’hotel, catering a due passi dagli ombrelloni, naturalmente il servizio di salvataggio a presidiare un angolo meraviglioso della Sicilia invasa dai turisti. Gimondi era appena entrato in questa parte di mare in cui l’acqua si mantiene bassa per metri e metri. Per immergersi ci si deve distendere, non ci si può tuffare.

 

Appena entrato, l’ex ciclista si è sentito male. Dalla spiaggia sono intervenuti amici e bagnini in un batter di ciglia. Portato sul bagnasciuga non dava più segni di vita. Più volte è stato tentato il massaggio cardiaco, ma non c’è stato nulla da fare. Lo hanno scritto sul referto ufficiale, i carabinieri di Taormina, primo tra tutti il comandante, capitano Arcangelo Maiello: Gimondi è morto sul colpo, probabilmente per un infarto. Lo stesso hanno costatato il personale della guardia Costiera di Giardini Naxos col comandante Cosimo Roberto Arizzi, l’aliquota dei carabinieri di Taormina e quelli di Naxos.

gimondi 1

 

Un intervento massiccio prima ancora che si scoprisse l’identità del campione. Dopo l’intervento del medico nefrologo, la salma di Gimondi è stata trasferita in una camera dello stesso albergo per i rilievi, per il rapporto ufficiale: morte naturale, la conferma non dà adito a nessun dubbio. Alle 21.30 la moglie Tiziana è uscita dalla struttura seguendo il furgone in cui è stato trasportato il corpo di Gimondi. La salma è stata portata nel vicino ospedale di Taormina e nella notte sono cominciate le operazioni per autorizzare il trasferimento a casa.

 

gimondi merckx 99

Gimondi, uno dei più grandi corridori della storia del nostro ciclismo, avrebbe compiuto 77 anni a settembre. Nato a Sedrina, in provincia di Bergamo, verrà ricordato sempre per essere stato uno dei pochi (sette in tutto) ad aver vinto tutti e tre i grandi giri: Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta. Nel suo ricco palmares spiccano infatti i tre successi al Giro d’Italia, ottenuti nel ‘67, nel ‘69 e nel ‘76, la vittoria del Tour de France nel 1965 e quella della Vuelta nel 1968. Senza dimenticate il Mondiale vinto a Barcellona nel 1973. Un campione a 360 grandi, capace nei circa quindici anni vissuti da professionista di imporsi in tutti i modi: in fuga, da grande scalatore, in volata, da sprinter, e anche nelle prove a cronometro. Nelle classiche monumento si è imposto una volta nella Parigi-Roubaix, una volta nella Milano-Sanremo e in due occasioni al Giro di Lombardia.

 

LUI E MERCKX

GIMONDI TOUR

Gianni Brera, che ne descrisse le imprese, per lui aveva coniato i soprannomi Felix de Mondi e Nuvola Rossa. La sua carriera cominciò nel decennio dopo la fine di quella di Magni. Si presentò al Tour de France del 1965, vinse a sorpresa e solo l’indomani si dimise da postino “perché al posto di lavoro ci tenevo” spiegò. La rivalità col “Cannibale” Merckx ha fatto la storia, con Gimondi costretto a ripetizione a finire secondo dietro il campionissimo belga. Disse poi: “Ho impiegato due anni a capirlo: Merckx era più forte di me”. Ma proprio Gimondi fu l’unico capace di tenere testa a ripetizione e battere Merckx: una rivalità meravigliosa che ha fatto la storia dello sport. “Dietro alla sua ruota ci sarò” recita un verso della canzone che gli dedicò Enrico Ruggeri “Gimondi e il Cannibale”. Nelle quindici stagioni da pro vinse in totale 141 corse. Dopo il ritiro Gimondi fu direttore sportivo della Gewiss-Bianchi nel 1988, e successivamente, nel 2000, presidente della Mercatone Uno-Albacom, la squadra di Marco Pantani.

 

 

MERCKX

Da www.gazzetta.it

merckx

Le lacrime di un compagno di vita. “Stavolta perdo io”. Nelle ore dell’addio a Felice Gimondi, il ricordo dell’amico-rivale di sempre Eddy Merckx è il più toccante. “Perdo prima di tutto un amico e poi l’avversario di una vita. Abbiamo gareggiato per anni sulle strade l’un contro l’altro - ha detto il ‘Cannibale’ all’Ansa - ma siamo diventati amici a fine carriera. L’avevo sentito due settimane fa così come capitava ogni tanto. Che dire, sono distrutto”.

 

Sebbene scosso, Merckx tratteggia con lucidità le virtù di Gimondi: “Felice è stato prima di tutto un grande uomo, un grande campione, purtroppo ce lo hanno portato via. È una grande perdita per il ciclismo. Mi vengono in mente tutte le lotte che abbiamo fatto insieme... Un uomo come Gimondi non nasce tutti i giorni, con lui se ne va una fetta della mia vita. È stato tra i più grandi di sempre”.

gimondi merckx 1merckx oggi

 

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”