beppe signori

SIGNORI SI RI-NASCE - SAPETE COSA VUOL DIRE AVERE “LA VITA DISTRUTTA” E “PENSIERI DI MORTE” A CAUSA DI UN’INCHIESTA GIUDIZIARIA? BEPPE SIGNORI RACCONTA IN UN LIBRO LA SUA ODISSEA PER IL CALCIOSCOMMESSE: "MI HANNO DEFINITO IL CAPO DEI CAPI, COME RIINA" – LA VERITA’ SU ERIKSSON, GLI ERRORI DI SACCHI, GUIDOLIN NEGLI SPOGLIATOI CON DUE ENORMI CANI (“E’ COSÌ CHE VI VOGLIO, CAZZO, AGGRESSIVI”) E IL SEGRETO DIETRO I RIGORI BATTUTI DA FERMO – LIBRO+VIDEO

 

BEPPE SIGNORI 11

Francesco Persili per Dagospia

 

 

Sapete cosa vuol dire avere “la vita distrutta” e “pensieri di morte” a causa di un’inchiesta giudiziaria? “Mi hanno definito il capo dei capi. Come Totò Riina”. Peccato che a parlare non sia un pericoloso boss ma Beppe Signori, uno dei più grandi bomber del calcio italiano. “Avevo il patentino di allenatore di prima categoria, potevo allenare una Nazionale ma all’improvviso tutto è cambiato”, scrive nel libro “Fuorigioco” (Sperling&Kupfer)

 

Beppe Gol viene indicato da una inchiesta della procura di Cremona sul calcio-scommesse come “il grande manovratore” di un’associazione criminale. All’ex attaccante giocare a carte, scommettere con i compagni di squadra è sempre piaciuto (famosa la sfida di mangiare in 30 passi un Buondì Motta) ma lo ha fatto sempre lecitamente.

 

Immaginate la sua reazione quando si è trovato catapultato nel gorgo di intercettazioni in cui viene nominato con “uno pseudonimo perché pronunciare il suo vero nome sarebbe stato troppo pericoloso”.

 

beppe signori

A mettere i brividi è il racconto dell’odissea giudiziaria “i cui danni sono irreversibili indipendentemente dall’esito finale”.

 

La casa messa a soqquadro, gli agenti che frugano anche nelle sue mutande, la “rabbiosa impotenza” davanti alla gogna mediatica: “A un giornalista dico: “Abbiate pietà, lasciatemi in pace” e il giorno dopo mi ritrovo in pagina un articolo con il titolo: “Signori chiede scusa: Abbiate pietà”. 

 

Immediato scatta il paragone con Enzo Tortora. La necessità di dare il grande nome in pasto all’opinione pubblica. I sospetti di colpevolezza frettolosi (“il gruppo di imprenditori di Singapore non era quello della banda finita nell’inchiesta”). Spunta addirittura un fantomatico papello (in realtà erano degli appunti presi per compiacere l'interlocutore).

 

Con l’ergastolo sportivo arriva la damnatio memoriae: “Il Bologna per i miei 50 anni mi onora dei suoi auguri e compare sul Corriere della Sera un articolo: ‘Signori, la festa degli smemorati’ in cui si scrive che non avrei dovuto “più mettere piede su un campo da calcio neanche per una festa perché così si ostinano a dire le sentenze”.

 

beppe signori zeman

La vicenda è durata 10 anni. E’ finita con l'assoluzione penale che ha portato alla grazia concessa l’anno scorso dal presidente Figc Gravina per quanto riguarda la parte sportiva.

 

Signori è riuscito ad avere la sua seconda possibilità. Può rimettere insieme i pezzi di una carriera folgorante. A Roma è un’istituzione. I laziali addirittura sono scesi in piazza dopo la cessione al Parma. Sulla lite a Vienna con Eriksson (“Mettiteli nel culo i tuoi complimenti”) che lo costrinse all’addio l’ex attaccante scrive: “Sven ha recentemente ha ammesso di aver sempre avuto l’intenzione di vendermi perché secondo lui non avevo la giusta mentalità e di averlo sempre detto a Cragnotti mentre a me aveva detto che ero indispensabile”.

BEPPE SIGNORI

 

Gli aneddoti su Zeman e sulle ripetute in mezzo alle macchine davanti allo stadio di Foggia si alternano alle battute di Carletto Mazzone (“Ahò per me è dura capì 24 teste, famo che voi capite la mia che è solo una”). la ricostruzione del rapporto con Guidolin che si presentò negli spogliatoi con due enormi cani al guinzaglio (“E’ così che vi voglio, cazzo, aggressivi”) si mischia al racconto del mondiale di Usa ’94 e alle storie tese con Sacchi: “In finale sbagliò a non fare i cambi prima dei rigori pur avendo due specialisti a disposizione come Zola e il sottoscritto”.

 

beppe signori

Con le sue 188 reti, Beppe gol è il nono nella classifica marcatori di tutti i tempi. Il suo sogno è allenare i ragazzi e magari insegnarli come si battono da fermo i rigori. “L'idea di tirarli così mi è venuta guardando un torneo di freccette in tv. Avevo notato che per ottenere la massima precisione nel colpire il bersaglio i giocatori stavano immobili, privilegiavano l’accuratezza del movimento rispetto alla potenza”.

 

Non è l’unico ad essersi specializzato in questa tecnica. “Oggi il miglior interprete è Kessié”. Anche Neymar ha provato a imitarlo, quando era al Barcellona: "Mi avevano chiamato dalla Catalogna per una consulenza telefonica. Poi dopo un paio di errori il brasiliano ha deciso di cambiare strategia". Non è semplice emulare Beppe Signori. Signori si nasce…

 

 

BEPPE SIGNORI BEPPE SIGNORI BEPPE SIGNORI 33beppe signoriBEPPE SIGNORI BEPPE SIGNORIBEPPE SIGNORIbeppe signoribeppe signoriBEPPE SIGNORI ROBERTO BAGGIOBEPPE SIGNORIBEPPE SIGNORIBEPPE SIGNORIBEPPE SIGNORI 11

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…