agnelli gravina marotta

TAGLIARSI UN PO' LA PAGA NO? - L'IDEONA SPUDORATA DEL MONDO DEL PALLONE, IN CRISI PER IL COVID COME TUTTI: CHIEDERE RISTORI SUBITO E NON VERSARE LE TASSE SUGLI STIPENDI, IN MODO DA MANTENERE INTATTI GLI ASSEGNI MILIONARI DEI GIOCATORI - L'AD DELL'INTER MAROTTA: "I SALARI PESANO IL 65% DEI FATTURATI DEI CLUB. QUALSIASI AZIENDA ANDREBBE IN DEFAULT" - SENZA SOLDI ANCHE IL MERCATO INVERNALE SARÀ UN PIANTO, MA QUI LE COLPE SONO PURE DEI DIRIGENTI…

Alessandro Camilli per www.blitzquotidiano.it

 

Ristori sì, subito. Le tasse poi, forse. È la proposta del mondo del calcio per evitare il baratro economico aperto dal coronavirus. Costi troppo alti ed entrate in picchiata, e allora la soluzione è tagliare i primi, ma a carico dei contribuenti.

 

giuseppe marotta foto mezzelani gmt5

E questo era il mondo, il settore che andava salvaguardato perché ogni anno porta nelle casse pubbliche un miliardo e due. La crisi c’è, per tutti, e il calcio non fa eccezione. Gli stadi sono vuoti e, per quanto questa fosse una voce quasi residuale delle entrate, la cosa pesa sui bilanci.

 

Se a questo poi si aggiunge la mezza fuga degli sponsor, disposti a spendere meno perché anche loro alle prese con la crisi, e le minori entrate dal merchandising quei bilanci diventano insostenibili.

 

Calcio e coronavirus: spese insostenibili

“Il costo del lavoro incide in maniera pesante sui bilanci — ha detto e spiegato Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter — Per pagare gli stipendi le società spendono cifre intorno al 65% dei fatturati. In ogni azienda questi dati porterebbero al default”.

 

marotta de laurentiis

Problema e preoccupazione non solo dell’Inter e del calcio italiano. Nella ricchissima Premier League persino Arsenal e Tottenham hanno chiesto prestiti agevolati alla Banca centrale inglese per superare crisi di liquidità.

 

Calcio, tagliare gli stipendi per tagliare i costi

Evidente la necessità quindi di tagliare i costi, ma come? Se a pesare sono gli stipendi in primis, come ha detto chiaro e tondo Marotta, è su quelli che si deve intervenire. Non è giusto però scaricare tutto sempre sui lavoratori, anche se guadagnano qualche milione di euro l’anno, o al mese. Anzi soprattutto in questo, e il perché è presto detto.

 

JUVENTUS BILANCIO ANDREA AGNELLI

La via d’uscita su cui lavora la Lega di Serie A è ottenere anche lei, come altre categorie, dei ristori. E poi puntare dritto sul taglio degli stipendi, ma ad essere tagliate nel piano della Lega devono essere le tasse che sugli stipendi si pagano. Rinviare quindi il pagamento di queste lasciando intatti gli stipendi che i giocatori percepiscono.

 

Ristori anche nel mondo del calcio

romelu lukaku foto mezzelani gmt19

Un esempio. Poniamo un calciatore con un stipendio netto mensile di 1 milione di euro. Questo alla società che l’ha ingaggiato costa ogni mese il milione più le tasse da versare allo stato, a spanne circa altri 800mila euro. L’idea e quella di lasciare al giocatore suddetto il suo milione mensile, ma non dare allo Stato gli 800mila. Il costo così senza dubbio scende e a pagare non sono i lavoratori, ma nemmeno le società.

 

Qualche nome e qualche esempio. L’attaccante dell’Inter Romelu Lukaku incassa dai nerazzurri ogni anno la bellezza di 7.5 milioni netti. L’Inter, ogni anno, versa allo Stato per lo stipendio del belga 6.3 milioni di tasse. Restando a Milano, in casa Milan però, Gigio Donnarumma incassa 6 milioni di euro e, i rossoneri, versano nelle casse pubbliche 4.5 milioni. L’idea è quella di continuare a versare i 7.5 a Lukaku e i 6 a Donnarumma, ma non i 10.8 di tasse.

 

donnarumma raiola

Una soluzione spudorata specie per un mondo, quello del calcio, che ha sbandierato il proprio ruolo indispensabile nella società anche e soprattutto sottolineando il miliardo e due che ogni anno versa nelle casse pubbliche, non per beneficienza ma perché dovuto, come dovute e non tagliate sono le tasse che tutti (magari!) gli italiani pagano.

 

“Siamo d’accordo, la richiesta di posticipare il ‘lordo’ è stata ottenuta da altri settori industriali, è un ragionamento di sistema e ben venga – dice il presidente dell’Associazione calciatori in una dichiarazione dove si lascia sfuggire probabilmente una parola di troppo che getta uno spiraglio di luce sulla reale entità e genesi del problema -. Il calcio italiano deve fare riforme per risolvere i suoi problemi strutturali, che la crescita non fosse sostenibile si sapeva da prima del Covid”.

 

2 - CALCIOMERCATO, LA SESSIONE INVERNALE È PARTITA. SENZA SOLDI, LE SQUADRE ANNASPANO. E LE COLPE DEI DIRIGENTI?           

Enrico Pirondini per www.blitzquotidiano.it

 

nedved paratici foto mezzelani gmt 013

Calciomercato. È partita la sessione invernale della campagna trasferimenti 2020-2021. Chiuderà il 4 febbraio alle ore 20. Come? Meglio non farsi illusioni. È vietato sognare.

 

La pandemia ha svuotato le casse delle società grandi e piccole. È un pianto generale. Addio sogni di rinforzi.

 

Il cosiddetto mercato di riparazione è un flop annunciato. Mancano all’appello 370 milioni. I volumi societari sono dimezzati. Le classifica delle perdite vede in testa quattro big: Roma-204, Milan -195, Inter -102, Juventus -90. Sono mancati gli incassi dei biglietti, degli abbonamenti, del merchandising.

 

SUNING

CALCIOMERCATO, SERIE A IN ROSSO

Le sponsorizzazioni sono calate, l’hospitality (cioè  i servizi di categoria superiore offerti al pubblico e agli sponsor) è evaporata. Idem tutte quelle attività connesse alla vita degli impianti  come tour, musei, negozi. A differenza delle precedenti crisi economiche, stavolta sono le grandi a soffrire di più.

 

GABRIELE GRAVINA FOTO MEZZELANI GMT96

È vero che molte di loro vantano proprietari solidi (Exor, Suning, Elliot, Friedkin) ma è altrettanto vero che il divieto di accesso degli spettatori ha interrotto gli enormi flussi di entrata che foraggiavano le spese di gestione, stipendi in testa. Ecco perché ci aspetta una sessione avara di colpi.

 

MESE CRUCIALE PER IL CALCIOMERCATO

Passata l’Epifania il calcio è atteso da sconquassi. Epocali. L’ingresso ufficiale dei “private equity” (CVC, Advent, Fsi) porterà 1,7 miliardi nelle casse delle società. Che cederanno a loro volta il 10% della serie A e potranno anche accedere a una linea di credito di 1,2 miliardi. Una svolta ritenuta necessaria “ perché la serie A è ad un passo dal burrone”. Nasce dunque l’azienda serie A. Nasce un nuovo modello di business. Il calcio entra nel futuro e la Newco, con i fondi, gestirà i diritti TV e lancerà il brand nel mondo. Auguri.

GABRIELE GRAVINA FOTO MEZZELANI GMT97

 

ASSALTO AL GOVERNO

giovanni malagò foto mezzelani gmt008

La serie A tornerà all’assalto del governo. Chiede sconti fiscali, la riapertura degli stadi (Spadafora è per un no secco). Di sicuro la finale di Supercoppa Juventus-Napoli  – in programma il 20 gennaio a Reggio Emilia – si giocherà senza pubblico. C’è poi una lettera al Governo firmata da Giovanni Malagò, Gabriele Gravina, Paolo Dal Pino – presidenti di Coni, FIGC, Lega serie A – in cui si ripropone il tema di una nuova generazione di impianti per rilanciare il calcio italiano.

 

Cercando di andare oltre l’emergenza coronavirus. Abbiamo stadi vecchi, scomodi, che non producono reddito a sufficienza. I vertici dello sport chiedono l’apertura di un tavolo per interventi volti a semplificare l’iter autorizzativo. Campa cavallo.

 

gabriele gravina presidente della federcalcio foto di bacco

GRAVINA SI RICANDIDA

GABRIELE GRAVINA FOTO MEZZELANI GMT101

Il 22 febbraio a Roma presso l’hotel Sheraton si terrà l’assemblea che designerà il presidente federale. Gravina è in una botte di ferro. Ha l’appoggio di gran parte delle componenti ad eccezione dei Dilettanti guidati da Cosmi Sibilia. C’è molto da fare. Dice Gravina: “Stiamo già lavorando a una piattaforma per il futuro. Vogliamo offrire un prodotto più appetibile”.

 

Giusto. Usciamo dal peggiore decennio di sempre. Perdiamo posizioni in Europa e nel mondo. Neppure un trofeo internazionale vinto, la Nazionale a picco negli ultimi tre Mondiali, una situazione economico-finanziaria che mette i brividi. E con un cerchio della nomenclatura che si ripropone da vent’anni. Stessi nomi, stesse facce. Un po’ troppo per sperare in un cambiamento. O no?

GABRIELE GRAVINA FOTO MEZZELANI GMT99GABRIELE GRAVINA FOTO MEZZELANI GMT102GABRIELE GRAVINA FOTO MEZZELANI GMT100

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...