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TRAVASO DI BILES  - IL FENOMENO DELLA GINNASTICA MONDIALE AI GIOCHI CON IL SALTO ESTREMO (FINORA SOLO MASCHILE), MA POTREBBERO VIETARGLIELO. ISIMONE STA PROVANDO UN NUOVO SALTO AL VOLTEGGIO, IL COSIDDETTO "YURCHENKO", DAL NOME DELL’ATLETA, ALLORA SOVIETICA, CHE PER PRIMA LO PROPOSE NEGLI ANNI ‘80. MA SI DISCUTE SE PERMETTERE O MENO A UN’ATLETA DI PRESENTARE QUEL SALTO NELL’AMBITO DELLA GINNASTICA FEMMINILE VISTO CHE I RISCHI SAREBBERO ECCESSIVI…

Lorenzo Nicolao per www.corriere.it

 

simone biles

La lista delle medaglie e dei record battuti sono più che sufficienti per qualificare una delle atlete che ha maggiormente rivoluzionato il mondo della ginnastica artistica (4 ori olimpici e 19 titoli mondiali dal 2013 a oggi).

 

L’americana Simone Biles è già un’icona, sia in pedana quando si tratta di vincere, sia fuori dalle competizioni, quando è stata tra le atlete protagoniste ad aver denunciato per violenza sessuale l’ex medico della federazione statunitense Larry Nassar, oggi condannato di fatto all’ergastolo, con oltre cento anni di carcere.

 

Biles ha più volte parlato dei suoi guai fisici e di quanto le sia costato il rinvio di un anno delle Olimpiadi di Tokyo. Una fuoriclasse sa però reagire. Il celebre programma televisivo della CBS «60 minutes» ha realizzato un servizio sulla campionessa, con cui ha di fatto scoperto che il fenomeno della ginnastica mondiale sta provando un nuovo salto al volteggio, il cosiddetto «Yurchenko», dal nome dell’atleta, allora sovietica, che per prima lo propose negli anni Ottanta, ma senza poter poi eseguirlo ai Giochi, e attualmente realizzato solo da (pochissimi) uomini.

simone biles

 

Il salto

Chi conosce Biles sa che il suo talento non si ferma di fronte a nulla. Non sorprende quindi che un’atleta come lei, in un periodo di lunga pausa per la pandemia, abbia nuove esecuzioni straordinarie da proporre al pubblico, invece di dare seguito alle dichiarazioni sulla volontà di ritirarsi.

 

Lo Yurchenko comprende diverse tipologie di salto, ma quella eseguita da Biles è una delle più difficili e, non a caso, viene già catalogato nei regolamenti a suo nome come una nuova variante dello stesso, alla quale lei stessa ha dato ora un nuovo impulso. In gergo tecnico, l’americana esegue una rondata, flic-flac con doppio avvitamento e salto in avanti teso con altri due avvitamenti in volo, prima di atterrare. Questo salto è stato presentato ai Giochi da Yang Wei, il campione olimpico cinese ai Giochi di Sidney, nel 2000. Fu il primo a realizzarlo nel campo maschile e questo salto viene ricondotto oggi anche al suo nome.

 

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Dibattito regolamentare

La ginnastica americana, grazie al suo impulso innovatore e alla sua interprete più significativa, pone così i vertici di questo sport di fronte a nuovi e vecchi interrogativi. Simone Biles è un’atleta talmente straordinaria che ha già messo la Federazione internazionale di fronte a questo tipo di discussioni. Il problema infatti, come ha spiegato lo stesso allenatore di Biles, il francese Laurent Landi, riguarda non solo la difficoltà del salto, ma anche la sua pericolosità, soprattutto per le caviglie delle atlete.

 

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Un salto talmente estremo che i rischi corsi sarebbero eccessivi, rispetto alla non significativa differenza di punteggio in gara. Un dibattito che da qui ai Giochi di Tokyo potrebbe decidere se permettere o meno a un’atleta di presentare quel salto nell’ambito della ginnastica femminile. Come capitato altre volte, l’americana potrebbe essere quindi costretta a presentare altri tipi di salti, conservando questo tipo di Yurchenko per i trials statunitensi e per le esibizioni.

 

La pluricampionessa non avrà problemi a presentare delle esecuzioni in grado di farla salire nuovamente sul gradino più alto del podio, perché senza dubbio la conferma di un’altra barriera abbattuta non è altro che la prova di una Biles in grado di rivoluzionare e riscrivere la storia di un intero sport.

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